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ATTUALE SISTEMA ECONOMICO

Il Sistema Economico Italiano è stato influenzato negativamente dalle ideologie dei Partiti di destra considerando l'Istituzioni Pubbliche  parassitarie, con Spesa di Bilancio eccessiva, mentre il Partito Socialista al Governo e Comunista all'opposizione, considerando l'Attività Private con finalità di lucro capitalista, prelevano una parte del fondo pensionistico INPS, per creare la Cassa del Mezzogiorno e IRI, Istituto Ricostruzione Industriale e rivendicazioni retributive ed aliquote fiscali elevate, attuarono una sleale concorrenza, che divenne una mattanza con la chiusura di quasi tutte le Grandi Industrie private Italiane e Straniere, espandendo il consenso elettorale concedendo ad alcune categorie Istituzionali ed Economiche, retribuzioni, liquidazioni e pensioni faraoniche, con favoritismi pensionistici e fiscali, per dividere i Cittadini-e Italiani-e sugl'interessi comuni vitali.

La destituzione politica per via giudiziaria del Partito Socialista, consente al Partito Comunista Italiano d'arrivare la Governo del Paese, cambiando il nome in Partito Democratico di Sinistra e per perpetuare il potere personale, consenso elettorale sulla Politica, Istituzionale, Sociale ed Economica, accoglie le richieste delle menti vendute dei cosiddetti Economisti Stranieri e Italiani, chiudendo e privatizzando le Società Industriali Statali di erogazione Energia e Servizi, cedendo e privatizzando la Banca d'Italia, per rendere esigibili interessi ed emissioni dei BOT e CCT acquistati delle Banche Italiane e Straniere, che nel contempo si sottraevano dall'influenza di potere dei Partiti Italiani ed Europei.

L'oscillazioni speculative del valore delle monete europee, fecero perdere la decisione alla Banche Europee la nascita di una moneta unica europea Euro e di una Banca Centrale Europea B.C.E, chiedendo un accordo sancito a Maastricht, sottoscritto dai Partiti Europei, con parametri di spesa pubblica, che non superi del 3% del Prodotto Interno Lordo PIL per dare stabilità e parità di scambio tra Euro e Dollaro degli Stati Uniti, lo Yen Giapponese e cambio nell’area Araba del Petrodollaro. 

La Partitocrazia Italiana dimostra tutta l'anarchia e incapacità politica, costretta dai parametri di Maastricht a contrarre la spesa pubblica e ridurre gl'investimenti, nel cambio della moneta da Lira in Euro, senza i controlli sulle tariffe dei servizi e prezzi al consumo, ha ridotto del 50% il potere d’acquisto delle retribuzioni e pensioni dei Cittadini-e Italiani-e, con  riduzione della domanda interna di mercato al consumo e conseguente scomparsa delle Grandi Industrie  esportatrici Made in Italy. con aumento della disoccupazione e lavoro precario.  

La Partitocrazia Italiana dimostra tutta l'anarchia, l'incapacità politica e ipocrisia ideologica, rinunciando all'Interscambio Commerciale Internazionale e dazi doganali, accettando la Globalizzazione dei Mercati, con  prodotti al consumo importati a bassissimo costo, dalla Repubblica Comunista Capitalista Cinese, sudest Asiatico ed Indiano, con salari irrisori e sfruttamento della manodopera, senza sicurezza sul lavoro, igiene e qualità, mentre in India per basso costo dei Dipendenti, le Banche Internazionali e Multinazionali dei Servizi, hanno aperto uffici Call Center e software d'uffici, per cui importiamo il 70% dei prodotti a bassissimo costo dell’estero e merci giacenti in container per 10 di prodotti da commercializzare in Italia.

La Partitocrazia Italiana deve comprendere che investire Capitali valutari Italiani all'estero per scopi puramente speculativi e l'Industria produrre all'estero a costi di manodopera molto più bassi e commercializzarli in Italia è illegale concorrenza verso gl'investimenti, produzioni e commercializzazioni del Made in Italy, che con la scusa della libertà d'investimenti e impresa all'Estero, aumenta il capitale speculativo, ma crea disoccupazione e maggiore spese di Bilancio Sociale e Sanitario e Pensionistico Sociale, che impoverisce lo Stato Italiano.    

Nello stesso anno 1992 delle stragi di Capaci e via D’Amelio, in cui vennero trucidati i Magistrati Antimafia dott. Giovanni FALCONE e dott. Paolo BORSELLINO e la loro scorta di Giovani Carabinieri e Poliziotti, il Governo con delle leggi truffa privatizzava gl’Istituti di Credito Bancario Italiani e la Banca d’Italia, che dettava il costo del denaro, senza rispondere al Ministero del Tesoro,

Nello stesso anno 1992 nasceva l’accordo di Maastricht del 3% della spesa pubblica rispetto al PIL, e programmata moneta unica europea Euro con la nascente Banca Centrale Europea BCE.

LO STATO ITALIANO PERDEVA LA SOVRANITA’ MONETARIA e SOVRANITA’ NAZIONALE

Lo Stato Italiano controllato da una mafia istituzionalizzata di corruzione per il Potere Politico e Finanziario Speculativo

che usava la mafia criminale, lasciata latitante per decenni

i Magistrati e Giudici e le scorte di Carabinieri e Poliziotti, lasciati soli ed assassinati,

per compiere il loro dovere Istituzionale e Costituzionale

con Sentenze tardive decennali.

LE PRIVATIZZAZIONI TRUFFA AI DANNI DELLO STATO ITALIANO

Lo Stato Italiano è il Popolo Italiano e i confini del Territorio Italiano, non può essere considerato a priori comunista, se con le tasse dei Cittadini Italiani gestisce le Istituzioni Italiane e con a maggioranza azionaria gestisce alcune Attività Economiche Essenziali, per avere la garanzia di un gettito valutario e stabilizzare il potere d’acquisto ai Cittadini Italiani, la Libertà d’Impresa degli Imprenditori e garantita, ma far passare le privatizzazioni come sinonimo di efficienza ed economicità il risultato è stato disastroso a danno dei Cittadini Italiani e dello Stato Italiano.

La Partitocrazia Italiana dimostra il retaggio fascista, intriso di mafia, con l'anarchia, l'incapacità e perdita del potere politico reale, perché costretta ad accettare le proposte dalle menti vendute dei cosiddetti Economisti Italiani e Stranieri, che dimostrano l'assurdità ideologica di divisione tra pubblico e privato, per cui la privatizzazione che doveva essere un rimedio con la concorrenza, efficienza e riduzione delle tariffe e prezzi al consumo, la vendita delle Attività Industriali e Servizi Pubblici, sono state usate per rendere esigibili interessi  ed emissioni dei BOT e CCT acquistati delle Banche Italiane ed Estere, diventate di fatto proprietarie e maggiori azioniste delle società ENEL, ITALGAS, TELECOM, POSTE ITALIANE, FERROVIE, AUTOSTRADE, AEROPORTI, ALITALIA e ASSICURAZIONI, ma la cosa peggiore ed illegale, che la privatizzazione in realtà sono state pagate dai medi e piccoli risparmiatori Cittadini-e Italiani-e, con le perdite delle quotazione dei titoli di Borsa decise dai stessi Istituti Finanziari e alcune Grandi Attività.

Occorre domandarsi dove sono finite tutte le risorse valutarie ricevute dalle privatizzazioni delle Attività Industriali e Servizi Pubblici, che avrebbero dovuto creare efficienza e concorrenza e ridurre i costi delle tariffe e prezzi al consumo invece essendo unica la rete di distribuzione, sono aumentati i gestori dell'energia, raddoppiando ed aumentando costantemente le tariffe di cartello, per pagare la pubblicità ossessionante e dividendi azionari solo ai Grandi Investitori, per cui diventata una vera tassazione indiretta ai Cittadini-e Italiani-e  dimostrando il grande inganno ideologico tra Pubblico e Privato.

La Partitocrazia Italiana e le menti vendute dei cosiddetti Economisti Italiani enunciano la necessità della crescita economica, senza avere il coraggio d’affermare, che il sistema creato di Spesa Pubblica ed Economico Speculativo non lo consente. Occorre conoscere il numero totale della Classe Dirigente, nelle Partitocrazia Politica, Ministeri, Forze Armate, della Finanza, nell'Interno, nell’Istituzione Giudiziaria, nella Istituzione Sanitaria, nella Pubblica Istruzione, nell’Industria e Commercio, Liberi professionisti, Avvocati, Commercialisti, Ingegneri, Dottori, Assicurativi, Bancari, Giornalisti e Dirigenti Pensionati, per comprendere la percentuale della Classe Dirigenti rispetto al resto dei Cittadini Italiani, sull’ammontare totale valutario dello Stato Italiano e quanto incidono sulle Aliquote Fiscali, sulla incapacità gestionale dell’INPS, sulle scarse risorse destinate alle Ricerca Scientifica, Industriali e Commerciale, quanto incide sui costi Industriali e Commerciali ed investimenti, sugl’interessi passivi, per comprendere come poche Grandi Industrie riescono a restare competitive in Italia e all’Estero, per cui occorrono investimenti finanziari consistenti ed anni per riconquistare e conquistare il mercato commerciale Nazionale ed Internazionale, per una reale Crescita Economica Industriale e Commerciale.

Il Sistema Economico Speculativo che usa i Fondi d'investimento dei risparmiatori Cittadini Italiani con cui ripiana le perdite finanziarie e finanzia la pubblicità ossessionante, che una legge della Partitocrazia Italiana è tutta deducibile nell’anno di fatturazione dal totale d’imponibile di bilancio aziendale, serve a ridurre il tempo e spazi d’informazione reale, per presentare un’Italia virtuale di benessere e crescita economica, mentre per gl'investimenti per la ricerca scientifica, consulenze innovazione tecnologica, commerciale è deducibile solo il 50% nell’arco di cinque anni, per cui le Banche Finanziarie speculative con gl'affidamenti o in leasing chiedono esorbitanti d’interessi del 18% senza nessun rischio, perché le perdite possono dedurle dall'imponibile fiscale.

Lo spazio e tempo che resta è propinata una programmazione demenziale, con notiziole ripetitive ed uguali in tutti i canali radiotelevisivi nell’arco della giornata per cui i quattro miliardi di Euro che i Cittadini Italiani direttamente ed indirettamente destinati per ricevere informazione, al contrario riceviamo la disinformazione su tutti i dati Istituzionali, Sociali ed Economici.

Il Sistema Economico Speculativo si manifesta sul risparmio energetico, con riduzione dei consumi, che diventa un maggior margine per aumentare inesorabilmente le tariffe nelle bollette ed indiretta tassazione sui redditi, senza conoscere come consumatori e risparmiatori i Bilanci ed imponibile fiscale delle Società Erogatrici energia elettrica e gas, per comprendere le motivazioni reali degl'aumenti delle tariffe.

La Partitocrazia Italiana ormai e assoggettata alle decisione della Banca Centrale Europea e Banche Nazionali, per puro interesse personale alla gestione politica, tacendo a comportamenti manifesti contro i piccoli e medi Risparmiatori Italiani ed Europei e Sviluppo Economico, perché aumentando del 3 o 4 % ogni anno il costo del denaro, significa aumento dei costo dei mutui, ma soprattutto l'aumento dei tassi d'interesse per le attività economiche, che aumentano i prezzi al consumo e delle tariffe energetiche e inoltre gl'interessi sui debiti contratti dallo Stato Italiano, mentre per gl'errori finanziari speculativi delle Banche Internazionali, viene immessa liquidità, senza rendere conto a nessuno, significa frenare i consumi e morte dell'Economia Pubblica e Privata, sostituita dal cancro dello sfruttamento sul costo del lavoro e speculazione di Borsa e Valutarie Internazionali, mistificata come Globalizzazione dei Mercati.   

SISTEMA DI POTERE BANCARIO

SEGRETO BANCARIO

Incostituzionale

Violazione del principio art. 1.a. della Costituzione Seconda Repubblica Italiana al Sovranità appartiene al Popolo Italiano nello Stato Italiano

Art. 42 bis.  La Costituzione della seconda Repubblica Italiana prevede il Segreto dei beni preziosi e valutari dei Cittadini Italiani, nelle varie forme di Deposito Bancario Nazionali ed Esteri, dal vincolo di segretezza è escluso lo Stato Italiano rappresentati dal Ministero delle Finanze e Ministero della Giustizia, nell’ambito esclusivo delle loro funzioni di controllo fiscale e legalità giuridica.

Il Segreto Bancario è una violazione  dell’Art. 1 della Costituzione Italiana la Sovranità appartiene al Popolo dello Stato Italiano, per cui contraddice una regolare e legale Dichiarazione dei Redditi, che è un atto pubblico, come è per le dichiarazioni ISEE, in cui vengono individuati  tutti i conti correnti c/c i libretti di deposito  aperti ed anche le somme, mentre il Sistema Fascista divengono Segreti i Conti Correnti c/c e libretti di Deposito e dei Mod. Unico e Mod. 730 dei Grandi Depositi, Grande Finanza e della Classe Dirigente.

Il Segreto Bancario è una violazione  dell’Art. 1 della Costituzione Italiana la Sovranità appartiene al Popolo dello Stato Italiano, in quanto ha consentito l’Impoverimento o Povertà di milioni di Cittadini Italiani, per cui  oggi il 10% dei Cittadini Italiani detengo il 50% del totale valore monetario in circolazione o depositati nello Stato Italiano o all’Estero, questo non può essere avvenuto legalmente con aliquote fiscali del 52% a livello Nazionale.

Il Segreto Bancario è un Potere Costituito Fascista, in quanto sono state letteralmente predate milioni e milioni di euro con falsi bilanci senza nessun controllo e trasferiti in Banche Estere su c/c cifrati e criptati, inoltre questo fiume di denaro illecito, passato attraverso obbligatoriamente dalle Banche Italiane ed Estere, nessuno le controlla, significa anche evasione sull’evasione fiscale, delle somme ricavate dalle illegalità, usura, pizzo, celebroletali, prostituzione, somme distolte negli appalti.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione è Democratico anche in Economia, non esiste nessun problema se un Cittadini Italiano investe il proprio denaro in una Attività Economica Legale e dopo la dichiarazione dei redditi e versate le aliquote fiscali eque, ne ricava un utile, il Segreto Bancario è un Diritto alla Privatezza è garantita dalla Seconda Costituzione della Repubblica Italiana, ma la segretezza decade, per il Ministero delle Finanze e Istituzione Giudiziaria, che rappresentano la Sovranità Popolare e lo Stato Italiano

Un accordo sancito a Maastricht, sottoscritto dalle Partitocrazie Fasciste Europee, con i parametri di spesa fisso al 3% del Prodotto Industriale Lordo o P.I.L. peggiora la situazione del Sistema Monetario ed Economico Occupazionale e Reddito dei Cittadini-e dei Paesi Europei, per cui se il PIL resta a zero uno Stato Nazionale s’indebita del 3% della Spesa Pubblica, questa e la impersonificazione dell’Ignoranza insegnata anche nelle Università di Economia del Debito certo ed esigibile.

 

Occorreva prima sancire una Costituzione degli Stati Federati Europei, con una Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, con Unico Sistema Politico, Fiscale, Retributivo e Pensionistico delle Nazioni Europee, condiviso da tutti i Cittadini-e Europei e dopo una moneta unica Euro, con diverso valore, poiché non tutte le Nazioni Europee, hanno stessa estensione territoriale, numero d'abitanti e risorse di materie prime, numero di industrie, alcune Nazioni vivono del turismo o agricoltura, per cui incentivati dal diverso valore della moneta uninominale Euro.

Democrazia RAPPRESENTATIVA Partecipativa e Cogestione

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO EVOLUTIVO

La prima forma di Convivenza Civile degl’Esseri Umani è basata sullo scambio di prodotti naturali e minerali e secondo le necessità e domanda, ne deriva un vantaggio che un piccolo oggetto lo ricordasse al prossimo scambio, sino alla nascita della moneta.

Nel tempo la moneta è scambiata per avere alimentari, prodotti al consumo e materie prime, da trasformare, con uno creatività stilistica e professionalità tecnologiche produttive su grande scala e commercializzati a livello di Globalizzazione dei Mercati, con Imprenditori, Professionisti, Ricercatori, Stilisti, Dirigenti, Funzionari,  Dipendenti e Lavoratori, nei settori dei Servizi Istituzionali e Previdenziali, Agricolo, Artigianato, Edilizia, Infrastrutture, Servizi Finanziari, Assicurativi, Gestori ed Erogatori Energia, Piccola, Media e Grande Industria Multinazionale, con costi di Bilancio di Spesa Pubblica Servizi Istituzionali e Previdenziali, con Tariffe al Consumo di materie prime ed energetiche, Listino  Prezzi di Produzione e Commercializzazione di prodotti al consumo, chiamata  Economia Globale Mondiale.

Il valore della moneta di una Nazione o degli Stati Europei e determinato dalla Produzione Industriale Lordo o PIL, paragonato al Bilancio di Spesa Pubblica ed Entrate Fiscali e debito Nazionale Primario Pubblico e debito in BOT e CCT con l’Estero e Nazionale, ma ultimamente anche dal Mercato Commerciale Interno di Prodotti Nazionali

L'Economia dovrebbe servire principalmente per dare un reddito ed una  pensione sulla base dei meriti scientifici, sulle capacità professionali, lavoro intellettuale e manuale, mentre la Partitocrazia Italiana, le Banche Speculative, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale attuano la speculazione anarchica valutaria del risparmio gestito, con grande perdite valutarie nella varie Borse Internazionali, assurgendo a capaci moralisti dell'economia, senza responsabilità giuridica, per aver creato recessione economica, con redditi precari, pensioni di sopravvivenza, sempre più lontane in età, perché le perdite speculative le fanno  pagare agli stessi Cittadini Risparmiatori Mondiali, aumentando costantemente il costo del denaro, aumento incontrollato delle tariffe e prezzi al consumo, dimostrazione dell'incapacità cinica della gestione della Partitocrazia e Finanziaria Speculativa Valutaria Italiana.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa, con la Cogestione consente di confrontarci sullo stesso piano con il Capitalismo Speculativo nel controllo dei Bilanci di Spesa ed Entrate dei risparmi gestiti dei Cittadini-e Italiani-e e risorse valutarie amministrate, per calcolare le perdite da volatilizzazione di borsa e cambi valutari di Bilancio annuale, per tanto dimostrare l'ipocrisia ideologica delle menti vendute degl'Economisti che dichiara un profitto inesistente, per l'incapacità del Dirigente Bancario o Finanziario d'investire sulla ricerca Scientifica, Industriale e Commerciale, partendo dalle idee progettuali e seguire la spesa preventiva d'investimento, perché con la disinformazione il Dirigente Bancario investe sulla Speculazione Finanziaria dei bassissimi costi di manodopera nelle Nazioni con Governi Dittatoriali con sussulti e perdite di Borsa Internazionale, chiamata Globalizzazione dei Mercati. 

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa, è sancito dalla Costituzione della seconda Repubblica Italiana, che l'Attività esclusivamente speculative, sono un reato contro lo Stato Italiano, il motivo è che da un capitale iniziale investito in titoli azionari, senza conoscere il numero di emissioni e cedole corrispondenti, avvengono passaggi valutari a danno dei piccoli risparmiatori, perché la movimentazione delle azioni e valore dei capitali speculativi giornalieri e cosi veloce, che dimostrano non essere investimenti necessari alle aziende per essere investiti nella ricerca scientifica, industriale e commerciale, con una stabilizzazione dell'occupazione o incremento, solo speculativi e qualora i titoli di Borsa di un'attività sono venduti in modo esponenziale e subiscono perdite incontrollate chiudono l'attività, con perdita dei posti di lavoro e reddito mensile dei lavoratori.

Le Banche Nazionali ed Internazionali, i titoli emessi in quantità superore inimmaginabile, rispetto al pacchetto d'emissioni iniziale approvato Istituto di Controllo, vengono chiamati titoli tossici, in realtà è una truffa di proporzioni Mondiale, perché per ottenere utili speculativi adeguati alla spesa di gestione giornaliera, occorre movimentare una grandissima quantità di titoli, che rivenduti dopo il rialzo, alcuni speculatori consapevoli o inconsapevoli, hanno avuto un aumento di valuta ed altri inevitabile perdita, mentre i titoli tossici, quando entrano nel mercato falsano il valore della speculazione e conseguente trasferimento di capitali verso coloro che comandano la movimentazione, i piccoli risparmiatori ignari scoprono dopo, che i loro titoli sono inesistenti ed una truffa.

La Costituzione della Seconda Repubblica Italiana, sancisce che la Politica ed Economia è considerata la Gestione Amministrativa Istituzionale, Sociale ed Economica e ogni forma di organizzazione per esercitare e perpetuare poteri illeciti o svolgere attività essenzialmente speculativa azionaria e monetaria, sono considerati reati secondo le leggi Civili e Penali dello Stato Italiano.

ECONOMIA

L’Economia e riferita in vari settori dello Stato Italiano.

L’Economia di uno Stato Nazionale si fonda su due principi fondamentali.

Equa distribuzione dei Redditi, secondo reali responsabilità civili e penali, per tutte le Categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche, con adeguamento annuale uguale per tutti, al reale aumento del costo della Vita.

Equa tassazione o aliquote fiscali al 36% su una scala di Reddito dai 40 ai 50 mila euro di tutte le Categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche.

Qualora questi due principi o anche uno solo non è rispettato, ne consegue la Morte dell’Economia.

Economia Monetaria

L’Economia Monetaria e la gestione dell’emissione della valuta da parte della Banca Nazionale Italiana o emissione dei Titoli di Stato, come BOT e CCT. che sono dei pacherò con interessi maturati quinquennali, decennali e ventennali.

Economia Bancaria Investimento

L’Economia Bancaria d’Investimento serve ha finanziare Mutui per la casa, Fabbricati in genere o Attrezzature Industriali, Affidamenti Attività Produttive e Commerciali, vendite di Titoli Azionari Italiani ed Esteri e vendite di Titoli di Stato Italiani ed Esteri, al fine d’impedire di coinvolgere le somme di deposito e prestiti dei Cittadini-e- Italiani-e e Stranieri.

Economia Bancaria di Deposito e Prestiti.

L’Economia Bancaria di Deposito e Prestiti è la gestione della valuta depositata nelle banche e gestisce i Prestiti ai Cittadini sulla base d’interessi legali, restituiti a rate mensili o semestrali.

Economia industriale

L’Economia Industriale è la gestione della valuta investita, per dare una Occupazione ai Cittadini-e e ricavare utile equo, con attività di ricerca scientifica o industriale, per produrre beni di consumo e commercializzarli o venderli.

Economia Commerciale

L’Economia Commerciale è la gestione della valuta investita, per dare una Occupazione ai Cittadini-e e ricavare utile equo, con attività di ricerca statistica commerciale, con la Vendita di Servizi o di beni al consumo.

Economia Istituzionale

L’Economia Istituzionale è la gestione della valuta dello Stato Italiano investita, per dare una Occupazione ai Cittadini-e, con attività Istituzionali di ricerca scientifica o industriale, per produrre Servizi Istituzionali preposti dalla Costituzione Italiana.

POLITICA

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa, la Cogestione  della POLITICA è la gestione della moneta in circolazione in modo “ETICO” o gestita EQUAMENTE” tra tutte le Categorie Istituzionali Sociali ed Economiche.

Il sistema Partitocratico Italiano o Mondiale, consente che la moneta in circolazione vada per il 50% nelle mani del 10% dei Cittadini Italiani, aggiungiamo che molta parte della moneta venga consegnata per errori di gestione politica, costretti ed immettere BOT e CCT. o con perdite speculative consegnata ulteriore moneta ad altri speculatori come un gioco d’azzardo, moneta trattenuta per il 80% solo il 20% rimessa in circolazione.

La riduzione della moneta in circolazione significa che le Banche Italiane, prima per motivi di potere e dopo speculativi non finanziano in investimenti occupazionali o addirittura unilateralmente dismettono la concessione del fido, significa che non viene reinvestito, per cui chiudono fabbriche, dopo i servizi Istituzionali Sociali ed Economici, sono costretti a chiedere il pagamento del Ticket, che diviene una ulteriore tassazione ad aggiungersi alla tasse locali dei Comuni Province e Regioni, inoltre l’allontanamento dell’età pensionabile.

Come può chiamarsi politica etica, se la Partitocrazia Italiana, il Sistema Economico delle Stato Italiano, quando il risultato finale e l’impoverimento del 70% dei Cittadini Italiani togliendogli i diritti acquisiti, come il potere d’acquisto, il lavoro, la pensione.

POLITICA ETICA

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa, la Cogestione, intende creare le condizioni di un METODO POLITICO ETICO” è intesa nello stabilire un sistema base di spesa o uscita monetaria tra tutte le Categorie Istituzionali Sociali ed Economiche, con una ridotta tassazione, sui capitali investimenti in attività d’impresa occupazionali, ma soprattutto l’espressione creativa della ricerca in tutti i campi ed etico genetica e trasmessa all’industria, escluse le armi.

Come supponibile una parte della moneta è accumulata da chi risparmia e commercia, può liberamente decidere di non reinvestirla trattenerla a se come una forma di sicurezza personale, ma uno Stato Politico Etico, deve essere in grado di monitorare quando la moneta in circolazione, comincia a creare problemi di disuguaglianze, rispetto ai parametri ed equilibri politici, Costituzionalmente Sanciti ed Acquisiti, come il potere d’acquisto, i livelli occupazionali e potere d’acquisti delle pensioni.

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, ilMETODO POLITICO ETICO” modifica il presupposto del valore reale della Moneta Nazionale, lo Stato Italiano immette nuova liquidità monetaria, con adeguati controlli di calmierazione dei prezzi al consumo, senza sottostare a nessuna forma di debito coercitivo Nazionale Europeo e Internazionale, cosa avviene realmente, che la moneta in circola rispetto ai prezzi al consumo non muta, ma svaluta in parte la moneta di grande accumulo, che non reinvestono, in quanto lo Stato Italiano e tutto il Popolo Italiano ed i Delegati Politici delle Categorie Istituzionali Sociali ed Economiche, che lo rappresenta deve comportarsi con una Buona Madre e Buon Padre di Famiglia.

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa, la Cogestione, il valore della Moneta Nazionale, modifica il presupposto è basato oltre la Bilancio Nazionale, al P.I.L. anche dal benessere economico diffuso, in sostanza il valore dell’Essere Umano prima della Moneta, che deve essere usata per il benessere, non per creare povertà e guerre.    

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa, la Cogestione è diritto sancito dalla Costituzione della seconda Repubblica Italiana di dare conoscenza ai tutti i Cittadini-e Italiani-e dei Bilanci di Spesa Istituzionale, Sociale ed Economica, Pubblica e Privata, necessaria a far emergere le illegali contraddizioni del Sistema Bancario del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea e Banche Italiane, le uniche attività speculative sul basso costo della manodopera, mascherata come Globalizzazione dei Mercati, dalle Partitocrazie Europee ipocrite, senza riferimenti morali politici e rispetto delle Costituzioni Europee, negano i fondamentali Diritti Civili dei Cittadini-e- Italiani-e ed Europei.  

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa, la Cogestione è sancita nella Costituzione della seconda Repubblica Italiana, perché le Rappresentanze politiche sono elette dalle categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche, che sono anche, Contribuenti, Azionisti, Utenti e Consumatori di Servizi Pubblici e Beni di Consumo, con nuova e legittima responsabilità contrattuale, per esigere una maggiore, trasparenza dei Bilanci Pubblici e Privati, qualità, quantità, tempi certi e prezzi al consumo dei Servizi Pubblici con pari libertà sancita dalla Costituzione della seconda Repubblica Italiana, non ideologica delle Attività Economiche Private, mentre lo Stato Italiano interviene in aiuto Sociale ed Economico,per le persone Invalidi Civili e Disoccupati in cerca di lavoro, Indigenti Disoccupati senza responsabilità personale o in età di pensione con pensioni sociali. 

Questo legittima Costituzionalmente la Cogestione di tutte le attività Istituzionali, Sociali ed Economiche, nella rappresentanza, dei Delegati Politici e Civili delle Categorie, delle Circoscrizioni, degl’Assessorati, nella Camera dei Delegati delle Categorie Nazionali e alla Camera delle Delegati delle Categorie delle Regioni Italiane, degl’Assessorati, Consigli d’Amministrazione nella definizione dei programmi gestionali e conoscenza dei Bilanci preventivi e consunti, come iniziale controllo dei versamenti fiscali e contributivi, nella trasparenza e prerogative degli emolumenti Dirigenziali, Proprietari ed Azionari, cosa normale per chi non ha nulla da nascondere, che serve a garanzia dei livelli occupazionali retributivi e contributivi pensionistici, nel rispetto dei Contratti Nazionali di lavoro, con assunzione a tempo indeterminato.

Occorre conoscere i programmi aziendali Istituzionali e Privati, per lo sviluppo in ricerca ed innovazione e relative consulenze industriali, inoltre i programmi quantitativi di produzione e commercializzazione Nazionale e nella Globalizzazione dei Mercati. 

La Cogestione non prevede licenziamenti del personale in modo unilaterale, definite ristrutturazioni che non risanano l’Azienda, ma spesso rimandano il problema strutturali produttivi e commerciali in assenza d’investimenti, perciò e un preludio alla chiusura o usata per espellere i Dipendenti di 50 anni, per dopo assumere Dipendenti giovani, mentre occorre programmare la chiusura del Turnover sino al termine della crisi reale Aziendale, cercando di ridurre le spese ed espandendo le vendite con Giovani Dirigenti Commerciali motivati, nella Globalizzazione dei Mercati.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione è un altro passo evolutivo Sociale ed Economico, perché l’Essere Umano è sempre alla costante ricerca di sistemi sociali ed economici che gli consentano il benessere mentale e fisico, senza nuove forme di precarietà sociale ed economiche, questa presuppone la creazione di un Sistema di Sviluppo Economico Evolutivo Equilibrato, significa che occorre riscrivere le regole sulla base delle nuove sfide che vengono dalla Globalizzazione dei Mercati, come esempio di un nuovo modo di rappresentatività, partecipazione e cogestione della Politica di Governo del Nostro Meraviglioso Paese.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione prevede l'assenza dell'ipocrite divisioni ideologiche, assenza di condizionamenti delle lobby Bancarie e Finanziarie e Industriali, con l’abolizione dei monopoli di cartello che aumento i costi dei servizi energetici, telecomunicazioni e trasporti, assicurativi, questo modifica gli assetti economici, il ritardo dovuto ai scarsi fondi di finanziamento nella Ricerca Scientifica Industriale e Commerciale, mettendo in rilievo la contraddizione tra proposta programmatica e reale attuazione dei programmi da parte della Partitocrazia Italiana, basta vedere l’assenza dell’erogazione dei sussidi alla disoccupazione congenita o allontanamento progressivo dell’età pensionabile, mentre molti perdono il lavoro già a 50 anni, questo è la dimostrazione della riduzione del numero percentuale dei Cittadini Italiani votanti e della riduzione del consenso elettorale nei confronti di tutta la Partitocrazia Italiana.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione prevede l’assenza del conflitto sociale ideologico, con una nuova cultura civile e morale di coesione e sinergie Economiche Nazionali, come concetto che tutte le Attività svolte nello Stato Italiano, non sono né Pubbliche, né Private, ma considera pari diritto di prelievo delle risorse Valutarie Nazionali, da parte della Classe Dirigente Italiana, sia Pubblici che Privati, ma con responsabilità civili e penali del loro operato, perché la spesa deve essere qualificata e fatta con parsimonia.

Lo Stato Italiano tramite, il Governo dei Ministeri, attua una Politica di prelievo anticipato di risorse economiche comuni dei Cittadini Italiani per le spese Istituzionali, Sociali, Investimenti Infrastrutture e le restanti risorse valutarie devono essere sufficienti da investire in Attività Produttive e Commerciali e restituite dopo aver consentito redditi retributivi per la Classe Dirigente e Dipendenti sulla base della professionalità e responsabilità, intesi come Servizi Sociali e Convivenza Civile e Investimenti per la produzione di Beni al Consumo Interni ed all’Esportazione, per il ritorno di risorse valutarie, contributive fiscale e contributive pensionistiche. 

DEBITO PUBBLICO

La Sovranità Monetaria dello Stato Italiano era legata, nel dichiarare al Fondo Monetario Internazionale, il numero e valore di nuove banconote stampate o coniate, con la svalutazione della moneta rispetto alle altre monete europee ed internazionali.

Il Debito Pubblico deriva dalla emissione di BOT e CCT, per avere liquidità monetaria, per copertura di Bilancio dello Stato Italiano, come controvalore monetario con interessi, che vengono immessi e veduti nel mercato Internazionale Interbancario, per cui per motivi di potere ed assoggettare psicologicamente i Cittadini Italiani, da parte della Partitocrazia Italiana e Banche Nazionali ed Internazionali, le cifre indicate ed informate non corrispondono a verità, che deve corrispondere ai BOT e CCT ancora in circolazione, salvo essere stati emessi in modo incontrollato esponenziale, chiamati “Titolo Tossici” pubblici e privati emessi della Banche Nazionali ed Internazionali.

SOVRANITA’ MONETARIA

BANCA NAZIONALE D’ITALIA

BANCA NAZIONALE REGIONALE

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione prevede l’art. 1 della Costituzione della seconda Repubblica Italiana fondata sul lavoro, nell'etica di Politica Sociale ed Economica e rispetto della Legalità di tutti i Cittadini-e Italiani-e e Stranieri-e residenti sul Territorio dello Stato Italiano, che può attuarsi solo con la Sovranità Monetaria, con una Banca Nazionale d'Italia e Banca Nazionale Regionale, perché la crisi economica recessiva attuale irreversibile è la conseguenza dei titoli chiamati con eufemismo "Titoli Tossici" in realtà è la vendita di titoli azionari, in modo esponenziale, rispetto al numero originale d'emissione, significa titoli senza copertura patrimoniale, inoltre speculazione incontrollata, con rialzi di valore percentuale esponenziali dei titoli azionari a vantaggio del grande Capitalismo Speculativo, con vendita repentina dei titoli, dopo i massimi dei rialzi del valore azionario.

Questo non può essere chiamata Economia di Mercato o Globalizzazione dei Mercati, perché è impossibile ripianare le perdite o pagare gl'interessi a Grandi Privilegiati Speculatori, partendo dal capitale iniziale dei Depositi Bancari dei Risparmiatori, perché la carta moneta, non lievita nelle Banche Nazionali ed Internazionali, senza prelevarle in vario modo dai Risparmiatori dei Depositi Bancari, come l'aumento del costo del denaro per anni, per un numero illimitato delle Filiali Bancarie, l'aumento dei mutui, l'aumento delle tariffe come maggiori azionisti dei gestori, di luce, gas, telefonia e assicurazioni, l'aumento degl'interessi sui prestiti, la discrezionalità del fido bancario verso le Attività Economiche Private, mentre concedono apertura di credito illimitata verso la Spesa Pubblica, promossa dalla Partitocrazia Italiana dei Ministeri e Assessorati.

SOVRANITA’ MONETARIA

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, prevede la Sovranità Monetaria dello Stato Italiano, perché in una Economia di Mercato reale, la moneta in circolazione, negl’anni è Capitalizzata per Interessi alle Banche Nazionali ed Estere, per interessi sui Mutui, Prestiti e Finanziamenti Industriali, Utili dai costi delle materie prime e relativi costi di Gestione dei Servizi Energetici, Utili Gestione telecomunicazioni, Utili sulle diverse Merci Alimentari e di Consumo, Utili dai prodotti Industriali e Utili sui Trasporti.

La moneta è Capitalizzata anche con attività illegali, con i proventi derivanti della vendita di celebroletali, il gioco d’azzardo, la prostituzione.

La moneta è Capitalizzata anche con elusione ed evasione fiscale e trasferimento di capitali all’estero.

La moneta è Capitalizzata anche per gl’interessi, sui Titoli di Borsa, Bancari, Assicurativi, Industriale, Erogatori Energia ed Telecomunicazioni, dai BOT e CCT. Emessi dallo Stato Italiano.

Lo Stato Italiano attualmente riesce a riscuotere con controlli blandi fiscali solo una parte della Spesa di Bilancio Istituzionale Nazionale.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, prevede con la Banca Nazionale d'Italia, la Nazionalizzazione delle Banche, per motivi Costituzionali della seconda Repubblica Italiana, perché la Rappresentatività la Partecipazione e Cogestione della Politica ed Economia di tutte le Categorie Istituzionale, Sociale ed Economica, modifica il concetto di Spesa Pubblica ed Attività Private, che secondo nuove regole etiche Politiche ed Economiche saranno chiamate Attività Economiche Nazionali necessarie a consentire un reddito minimo e massimo ai Cittadini-e Italiani-e e Stranieri-e, inoltre considera reato penale la speculazione, come unica attività societaria a danno dei Cittadini Italiani risparmiatori e dello Stato Italiano.

BANCA CENTRALE EUROPEA

B.C.E.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, la Banca Centrale Europea, gestisce un fondo monetario, che annualmente viene depositato della Banche Nazionali Europee e sulla base della Politica Economica di Sviluppo Produttivo ed Occupazionale, sarà stabilito il valore della moneta Euro per ogni Nazione Federata Europea, mentre il valore dell’Euro per l’Interscambio Internazionale solo Valutario Speculativo sulle Monete Europee, la differenza sulle oscillazioni sarà coperta e stabilizzata dalla Banca Centrale Europea, che può comprare Moneta Estera non Euro per scambiarle nei periodi speculativi.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione gli Stati Europei non emettono B.O.T. e C.T.T. e nessuna Nazione o Fondo Internazionale, può comprare o acquisire Euro al solo scopo speculativo, in sostanza nessuna Nazione Europea e soggetta ad un debito monetario speculativo.

EURO

DEGLI STATI D’EUROPA

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, con gli Stati D’Europa, cioè dopo l’unione Politica, con uguali leggi dei contratti di lavoro, stesse retribuzioni e pensioni, differenziati o flessibili con massimi e minimi tra Stati Europei, con stesse leggi fiscali e aliquote fiscali, mantenendo la Sovranità Nazionale e Monetaria, la moneta unica Euro, resta solo nominalmente, significa che sarà chiamata Euro Italiano, Euro Spagnolo, Euro Francese, Euro Tedesco, mentre il valore cambia, secondo il Territorio, il numero di abitanti, le risorse delle materie prime, al P.I.L. prodotto interno lordo, Ricerca e Innovazione, in ultimo il valore annuale di Euro immesso come liquidità da ogni Stato Europeo. 

NAZIONALIZZAZIONE AL 60% DELLE SOCIETA' DI GESTIONE

ENERGIA ELETTRICA, GAS, TELEFONIA, ASSICURAZIONI.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, prevede la Nazionalizzazione delle società di Gestione Energia Elettrica, Gas, Telefonia, Assicurazioni, per motivi Costituzionali della seconda Repubblica Italiana, perché le cosiddette privatizzazioni che avrebbero dovuto dare efficienza, concorrenza e riduzione delle tariffe e costo della bolletta, mentre attualmente abbiamo i call center. senza sportelli ai Clienti Consumatori, il risparmio sui consumi è stato usato per avere maggiore margine, per il raddoppio delle tariffe e costo delle bollette, perché devono pagare stipendi faraonici ai Dirigenti ed Amministratori Delegati, i dividendi agl'azionisti ed interessi ai speculatori di borsa, inoltre le tasse allo Stato Italiano ed essendo servizi essenziali riducono del 50% il potere d'acquisto, delle fasce deboli con unico reddito la busta paga mensile e pensione.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, prevede la Nazionalizzazione al 50% delle società di Gestione Energia Elettrica, Gas, Telefonia, Assicurazioni, per motivi Costituzionali della seconda Repubblica Italiana, perché assicura liquidità anticipata alla Entrate Fiscali, per garantire un reddito vitale a tutti i Cittadini-e Italiani-e, per cui i servizi essenziali e necessario alla stabilità del potere d'acquisto, come opportunità di crescita Economica Nazionale ed Internazionale.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione significa che l’Economia di uno Stato Nazionale per garantire un benessere costante, deve essere Governata dai Delegati delle Categorie Nazionale e Regionale ed Assessorati, ma con la partecipazione, cogestione, nella trasparenza dei dati economici, con regole condivise e rispettate da parte di tutti i Cittadini Italiani, per garantire una riqualificazione della spesa e migliorare i servizi Istituzionali, Civili e Sociali.

La riduzione reale dei monopoli ed una maggiore concorrenza, intesa alla riduzione dei costi di produzione, per aumentare il potere d’acquisto, una fiscalità che penalizza gl’investimenti speculativi ed incentivi investimenti di Ricerca Scientifica, Industriale e Commerciali, essenzialmente applicata alla creazione di nuove Industrie e Commercializzazioni nella Globalizzazione dei Mercati, per concedere un occupazione e reddito nell’arco della vita lavorativa di tutti i Cittadini Italiani, senza dividerli in una Classe Dirigenziale di privilegiati e irresponsabili e impuniti a discapito prima di una metà di Giovani e Disoccupati Italiani e dopo dei Dipendenti Istituzionali Pubblici o Dipendenti Servizi Privati, creando i presupposti d'ingiustizia sociale ed economica, motivando la illegalità, la corruzione e criminalità diffusa nello Stato Italiano.

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione prevede oltre che la trasparenza amministrativa, anche la Partecipazione dei Dipendenti e Lavoratori nella maggiore presenza lavorativa in Ufficio o Fabbrica, maggiore impegno produttivo, maggiore qualità dei prodotti, maggiore flessibilità dei periodi lavorativi, maggiore reciprocità come stabilità dei livelli occupazionali ed economicità dell’Istituzione, Industria o Attività economica.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione significa che l’Economia non è solo investimenti Finanziari, Industriali, Commerciali e Sociali, ma anche partecipazione e cogestione, intesa come una nuova coscienza morale a tutti i livelli di categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche, I Cittadini Italiani comprano i prodotti per lo stile, la qualità, cambiandolo solo per le novità tecnologiche e stilistiche, il prezzo per chi ha un reddito fisso come dipendente e relativo.

Allora il motivo del mancato sviluppo economico dipende dal ridotto numero di Grandi Industrie, che occupano spazi commerciali Nazionali, che consentono di svilupparsi produttivamente e commercialmente dei prodotti Made in Italy all’Estero, inoltre l’assenza di una politica dei redditi, la mancanza di politiche di difesa degl’interessi del Nostro Paese, con i dazi doganali e accordi d’interscambio commerciali a livello Internazionale.

Quando avremo un’unica moneta mondiale e tutte le Nazioni del Mondo, avranno un simile potere d’acquisto allora possiamo creare la Globalizzazione dei Mercati, altrimenti avremo l’importazione della disoccupazione e perdita del potere d’acquisto e allontanamento dell’età pensionabile perché non abbiamo le risorse valutarie.

Occorre, con una Commissione di legali che trattino a livello Nazionale ed Internazionale sull’acquisizione o concessione dei Brevetti, dai Centri di Ricerca, scientifica, industriale e commerciale, Nazionale ed Internazionale, in modo di riprodurli con stile e qualità del Made in Italy, inoltre agevolazioni e promozioni ai negozianti che commercializzano prodotti Made in Italy, come Sviluppo Economico Evolutivo del Nostro Meraviglioso Paese.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione significa che i garantiti di un reddito come i Dipendenti Istituzionali Pubblici o Dipendenti Servizi Privati, se non acquistano prodotti Made in Italy hanno la libertà di farlo, come abbiamo la libertà d’importare prodotti e basso costo, come abbiamo la libertà d’immigrazione incontrollata con lavoro nero, come la libertà di lasciare un numero ridotte d’Industrie che producono a livello Nazionale e commercializzano a livello Internazionale il Made in Italy, come abbiamo la libertà di far studiare sino all’Università i Giovani Italiani, per dopo mantenerli a casa nell'attesa di trovare un lavoro, con contratti a temine o precari senza professionalità, significa una sconfitta esistenziale anche dei privilegiati, che lasciano senza valori né sicurezze sociali ed economiche i Giovani Italiani e i Cittadini Italiani del Nostro Meraviglioso Paese.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione intende far prendere coscienza ai Cittadini Italiani, che il percorso sociale ed economico che ha portato all’attuale irreversibile crisi recessiva sociale ed economica occupazionale e pensionistica, le maggiori responsabilità strategiche ideologiche appartengono alla Partitocrazia Italiana ed Europea, che dimostrano l’esaurimento del percorso storico di spinta innovatrice sociale ed economica.

La Partitocrazia Italiana ed Europea deve confrontarsi non più sulle ideologie, ma sulla capacità e qualità di Spesa Pubblica, sulla capacità e qualità di concorrenzialità nella Globalizzazione dei Mercati, sulla capacità di equilibrare l’entrate fiscali, sulla capacità di amministrare il Fondo Pensionistico Nazionale INPS.

Questo significa che la Partitocrazia Italiana entrerà in conflitto con i privilegi ed interessi di quasi tutte le categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche, perciò diviene ovvio e auspicabile che tutte le categorie siano rappresentate in prima persona a livello Politico con una Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, per l’attuazione programmatica di un nuovo modello Sociale ed Economico Evolutivo dell’Italia e dei Paesi Europei.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, il Ministero dello Sviluppo Economico Evolutivo, avrà lo scopo di coordinarsi con il Ministero dell’Istruzione e Ricerca Scientifica, Industriale e Commerciale, con il Ministero del Lavoro della Formazione Professionale e Sostegno al Reddito, con gl’Uffici concessioni Brevetti delle Regioni, gli Assessorati allo Sviluppo Economico Evolutivo, Comunali, Provinciali e Regionale e gli Uffici di Collocamento al Lavoro delle Province, per avere i dati delle nuove iniziative, di carattere Industriale e Commerciale, che determinano occupazione, reddito e finalizzate all’Esportazione, per promuovere uno sviluppo economico diffuso a livello Nazionale e Regionale perché ogni realtà creativa diversa, sarà utile all’interscambio a livello Nazionale ed Internazionale.

La Rivoluzione Culturale e Morale è far comprendere che l’Economia di un Paese sviluppato ed evoluto è una scienza di regole finanziarie valutarie, che devono essere governate ed aggiornate dai Delegati Politici, che consentano un reddito e benessere diffuso ed ogni mancato rispetto crea una crisi economica prima di un settore, che si ripercuote in un altro settore, con una crisi occupazionale ed economica diffusa da diventare recessione. 

La creazione della moneta unica l’Euro e stata una mossa strategico finanziaria dalle Banche Centrali Nazionali, creando la Banca Centrale Europea, le Partitocrazia Italiana ed Europee per mascherare il fallimento del Governo valutario Nazionale, lo giustificano dichiarando, come una risorsa  l’immigrazione incontrollata, i supermercati stranieri e l’importazione dei prodotti a basso costo, come libertà di scambi commerciali, come convenienza e concorrenza nella Globalizzazione dei Mercati.

La Partitocrazia Italiana, gli Economisti e Giornalisti, che speculano sulla disinformazione per il mantenimento dei privilegi personali, non dichiarano, che Governare un Paese, significa il rispetto della Sovranità dello Stato Italiano, il rispetto dei diritti civili ed occupazionali sanciti dalla Costituzione Italiana a tutti i Cittadini Italiani e non solo per quelli che lavoro nelle Istituzioni e Servizi di monopolio, non dichiarano il costo aggiuntivo che paga lo Stato Italiano, con sussidi alla disoccupazione, per gl’immigrati, per il sistema giudiziario e carcerario, pensioni sociali senza contributi, come fossimo purtroppo stranieri nella Nostra Patria.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione è la trasparenza dei dati di Bilancio di spesa, entrate ed investimenti, è la professionalità e la responsabilità civile e penale, Politica Sociale ed Economica di tutta la Classe Dirigente Italiana, perché è accentrato il potere indiscusso, con privilegi retributivi e pensionistici, con illegalità taciute per interessi di potere ed elettorali, inoltre nessuno conosce la situazione reale dei Bilanci di spesa degl’Assessorati, delle Istituzioni ed Economia Italiana, significa la tipologia di spesa appaltata, la reale necessità, il costo base delle gare d’asta.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, intende modificare la tendenza della recessione, perché abbiamo le capacità intellettuali e progettuale per farlo, occorre oltre alla trasparenza e cogestione. riqualificare e ridurre al Spesa Gestionali Istituzionale, riducendo il numero totale della Classe Dirigente, per numero d’abitanti, centralizzando le Sedi dei Servizi Istituzionali, Comunale, Provinciali e Regionale, riducendo la spesa dei Servizi Energetici e Servizi Informatici.

Occorrono aggregazioni in Tre Grandi Gruppi che gestiscono, i Servizi energetici, di comunicazione, di assicurazione, finanziari di deposito bancari ed investimento, questo consente con l’informatizzazione alla nuova Classe Dirigenti di gestire i grandi numeri Finanziari, Industriali e Commerciali e di Dipendenti, come avviene in Cina in India e Paesi Asiatici, riducendo i costi Amministrativi, produttivi, commerciali gestionali delle Attività e distributivi, divenendo possibile perché non esisterà la Partitocrazia Italiana, che usano la Spesa Pubblica, per ottenere consenso e voto elettorale. 

Occorre ridurre il deficit della bilancia dei pagamenti con l’estero, con fonti alternative di produrre energia, ridurre le spese di Bilancio annuali dello Stato Italiano, il Federalismo delle Regioni possono definire leggi, possono definire dove, come deve orientarsi la spesa, ma nel rispetto di programma di spesa approvato dalla Camera dei Delegati delle Regioni e Governo Centrale.

Occorrono dazi doganali all’Importazioni sino a quando non adeguino ad un reddito civile le retribuzioni dei dipendenti della Cina, India e Sud Est Asiatico, non solo come Diritti Civili, ma per una leale concorrenza Industriale e Commerciale, mentre l’attuale Partitocrazia Italiana, attua silente una politica d’ammirazione ai bassi redditi, offendendo l’Intelligenza dei Cittadini Italiani, immaginando un Regime Anarcofascista indiscusso ed infinito. 

Le grandi industrie devono imparare a restare sul mercato con mezzi economici propri, mentre occorre creare forme di Risparmio Gestito, a medio e lungo periodo che consenta secondo una nuova concezione la nascita di nuove Industrie Consortili, che per stile, qualità, costi e tempi di consegna ed efficienza possano nuovamente competere con il Made in Italy, con graduale riconquista del mercato a livello Nazionale e nella Globalizzazione dei Mercati.

Le nuove industrie devono nascere per dare lavoro ai Cittadini Italiani, fiscalità per le spese Istituzionali e Contributive, per Esportare prodotti Made in Italy, avere la Bilancia dei Pagamenti con l’Estero in attivo alla fine dell’anno, per investire nuovamente e coprire le perdite valutarie inflazionistiche, avere un’Industria Turistica capace di ridurre i costi con nuove sinergie ed infrastrutture.

La Partitocrazia Italiana alcuni della Grande Finanza, molti Economisti Italiani, menti vendute pensano o credono che la nuove guerre industriali e commerciali siano già perse o vinte da alcune Nazioni forti economicamente o in via di sviluppo, mentre stiamo ancora all’inizio di una continua metamorfosi sociale ed economica Mondiale, perché l’espansione commerciale sarà orientata verso l’interno in quei Paesi in cui la Popolazione deve rivendicare diritti civili e diritti ecologici alla salute.

DELEGATI POLITICI INDUSTRIALI

UNIONE INDUSTRIALI

Occorre una breve cronistoria delle Grandi Industrie Italiane e l’Unione Industriali, era solo nominale unità e solo nei periodi di scadenza dei contratti di categoria industriale dei lavoratori, dopo avvenivano delle vere lotte intestine nelle rispettive categorie di produzione e commerciale, per la conquista del mercato commerciale, per cui all’interno di una Grande Azienda, poteva essere assunto un manager delle vendite che millantava credito, come incapace, oppure venduto alla concorrenza, un Amministratore delegato, che eliminava Dirigenti Capaci ed aumentava la spesa per investimenti senza profitto e venduto alla concorrenza, oppure per motivi azionari, non erano, programmati investimenti, per dopo acquisire azioni e spesso senza riuscire al rilanciare l’industria.

Le Grandi Industrie erano in guerra reale, quando una entrava in crisi, dicevano meglio avremo maggiore produzione e mercato commerciale, ma questa divisione e stata la vera debolezza della Unione Industriali, entrate nelle mani delle Banche Nazionali che dismettendo unilateralmente gli affidamenti finanziari e negl’appetiti Giudiziari dei Curatori e Giudici fallimentari dei Tribunali Italiani.       

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione prevede i Delegati Politici Industriali, come Banche, Assicurazioni, Industriali, Costruttori edili e Società Appaltatrici, a livello politico di Circoscrizione, Comunale, Provinciale, Regionale, Camera Nazionale e Camera delle Regioni e Camera Europea.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione con i Delegati Politici degli Industriali, obbliga alla reale Unione Industriali, promuovendo leggi sul credito d’investimento, sui finanziamenti comunitari, sulla fiscalità di rischio impresa, significa che una parte dell’aliquota fiscale lo Stato Italiano deve accantonarla, per la Cassa Integrazione Guadagni, per ristrutturazione industriale intesa ai nuovi investimenti per il rilancio industriale produttivo e commerciale, come garante del piano industriale verso le Banche Nazionali ed Estere.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, prevede la Cogestione di tutte le Attività Istituzionali, Sociali ed Economiche, per cui gl’interlocutori saranno i diretti interessati, cioè il lavoratori di tutte le Categorie a Livello Politico e Sociale ed Economico, lo scopo primo è la salvaguardia dell’occupazione, capacità di controllo della Professionalità della Classe Dirigente, per cui maggiore garanzia degl’investimenti industriali e titoli di borsa. 

RICOSTRUZIONE INDUSTRIALE

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, prevede la Ricostruzione Industriale, significa prima di tutto leggi d’interscambio Brevetti Industriali e Concessioni Produttive, Interscambio Commerciale e Dazi Doganali, in fine una Programmazione Economica Regionale d’Investimenti per nuovi Insediamenti Industriali, con una garantita rete commerciale Regionale, Nazionale ed Internazionale, che creino nuova occupazione nelle costruzioni, nei macchinari industriali e nelle produzioni di nuovi prodotti, con la Partecipazione e Cogestione, avere un’amministrazione con bilanci in attivo, le produzioni per qualità e produttività e tempi di consegna, competitivi a livello Regionale, Nazionale ed Internazionale.

INTERSCAMBIO COMMERCIALE EUROPEO E INTERNAZIONALE

DAZI DOGANALI

La Globalizzazione dei Mercati ha vanificato l’istituzione dei Dazi Doganali, perché la quantità di merci che arrivano in Italia, tramite Navi Commerciali nei Porti Italiani e depositata in container, equivale a 15 anni di mancata produzione di prodotti Made in Italy per le Industrie Italiane e mancata occupazione per i Cittadini Italiani, senza contare l’evasione doganale per la impossibilità di controlli capillari della quantità di merci arrivata, in particolare dalla Cina, che non è importazione, ma depositata per essere commercializzata per i prossimi 10 o 15 anni, senza contare i mancati controlli della qualità delle merci, che possono essere controllato solo all’ingrosso o dettaglio.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, l’interscambio commerciale prevede che le Navi Commerciali all’ingresso dei porti devono avere autorizzazione all’importazione, per tipologia di prodotto, quantità e qualità, con flussi programmati d’ingresso.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, i Dazi Doganali devono essere commisurati o adeguati a reddito minimo vitale o contributo previdenziale da corrispondere al Lavoratore Italiano disoccupato

La Globalizzazione dei Mercati approvata dagli Stati Uniti quale maggiore azionista del  Fondo Monetario Internazionale, per consentire l'esigibilità dei crediti contratti dalla Cina ed India ed aprirsi mercati commerciali nei Paesi Indoasiatici, inoltre l'impreparazione e incapacità delle Partitocrazie Europee di sinistra e di destra, senza una politica economica interna ed estera d’interscambio e dazi doganali, crea disoccupazione con la chiusura delle Industrie Italiane ed Europee, dimostrando la vergognosa ipocrisia ideologica, perché eleggono i rappresentanti delle Partitocrazie Italiane ed Europee per avere una Politica che tuteli gl'interessi dei Cittadini Italiani ed Europei e Stati Europei, invece sono interessati a perpetuare il potere partitocratico politico personale, usando scientemente la Globalizzazione dei Mercati per  mascherare la riduzione dei redditi da miseria e il fallimento della gestione Politica, Sociale ed Economica dello Stato Italiano ed assoggettano l'economie alle decisioni del Fondo Monetario Internazionale. 

La Globalizzazione dei Mercati, significa politica economica illegale, motivata da interessi finanziari speculativi, trasferendo risorse valutarie dei Stati Nazionali, per investirli nei Paesi Indoasiatici con bassi costi della manodopera, crea i presupposti della disgregazione della composizione e regole Sociali ed Economiche, non avendo più i presupposti di Doveri Civici da rispettare, per assenza del lavoro e Diritti Civili da rivendicare da parte dei Cittadini Mondali degli Stati Nazionali, perché tutte le Ricerche Scientifiche, Industriali, Commerciali e tutte le produzioni sono concentrate in pochi sovrappopolati e con basso costo della manodopera di Stati Nazionali.   

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione è una proposta e risposta alla Globalizzazione dei Mercati dei Paesi Europei, con immigrazione senza controllo, merci al consumo a bassissimo costo, senza controllo delle importazioni nella quantità, qualità ed igiene dei prodotti al consumo.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, significa attuare un'immigrazione intergrata concordata ed interscambio Commerciale Internazionale e dimostrare che lo Sviluppo Economico Evolutivo Equilibrato, non dipende solo dallo sfruttamento della manodopera Governata della Partitocrazie Mondiali di sinistra e destra, ma dalla capacità di Partecipazione e Cogestione e Rappresentatività Politica, Istituzionale, Sociale ed Economica a tutela dei primari interessi sanciti dalla Costituzione della seconda Repubblica Italiana dai Cittadini Italiani ed Europei e Stati Europei. 

ASSESSORATI ALLO SVILUPPO ECONOMICO EVOLUTIVO COMUNALI, PROVINCIALI E REGIONALE

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione è avere pari diritti di attingere alle risorse valutarie per Spesa Pubblica Istituzionale, Infrastrutturale e alle Attività Produttive Commerciale al Consumo. Gli Assessorati hanno istituito l’Agenzia mettersi in proprio, sono un piccolo aiuto economico per aprire un’attività artigianale e commerciale, che dopo due o tre anni la metà chiude e non consentono occupazione, ne conquista di mercato commerciale.

Occorre una novità concettuale di prelievo delle risorse valutarie, sulla base della presentazione da parte di un Gruppo di Giovani Universitari, Ricercatori Universitari o di Persone con esperienze professionali che consentono la realizzazione di Progetti con Brevetti innovativi Industriali e Commerciali, da porre all’approvazione di una commissione paritetica di Delegati Politici, Delegati Industriali e Delegati dei Dipendenti, dell’Assessorato Comunale, Provinciale e Regionale, qualora il progetto fosse approvato, potrà essere referenza di presentazione ai finanziamenti dello Stato Italiano, Fondi CEE; delle Banche d’Affari e finanziamento di gruppi Industriali.

Quando è stato approvato il Progetto Industriale, deve passare alla fase successiva, applicativa con i finanziamenti, tramite accreditamenti in cambio di fatture e messa in opera o acquisto d’impianti, macchinari e materie prime, sino alla realizzazione completa del sito Industriale, operatività produttiva e commercializzazione dei prodotti e ritorno economico dell’investimento. Gli Investimenti Finanziari Industriali e in Ricerca, devono essere orientati anche alle Attività Artigianali e Piccole e Medie Imprese Produttive e Commerciali, esistenti, per consentire un reale sviluppo economico evolutivo.

Questo modo nuovo di creazione Impresa Industriale e Commerciale, sarà differente dell’Industrializzazione del Meridione con la Cassa del Mezzogiorno ed Istituto Ricostruzione Industriale o IRI, perché non ha finalità di consenso elettorale di Partito, inoltre nasce sulla base d’innovazione di competitività e concorrenzialità Nazionale ed Internazionale del Made in Italy. Lo sviluppo economico evolutivo, deve essere diffuso in tutte le Regioni Italiane ed in tutte le Nazioni Europee La Borsa Istituti Bancari Servizi energia elettrica, gas, combustibili Approvvigionamenti materie prime Servizi di telefonia ed internet Industria, Agricoltura, Commercio, Turismo

BORSA ITALIANA

La Borsa Italiana e Internazionale e la rappresentazione dell’anarchia Politica Sociale ed Economica del sistema di Governo delle Partitocrazie Mondiali, i casi dell’Argentina, negli Stati Uniti con Eron eletric, in Italia avviene in modo repentino, il caso Sindona, Enimont, Olivetti, Cirio, Parmalat, Banca di Napoli e Banca di Sicilia, Banca di Lodi, ultimamente la Borsa dell’India e Calcio Italiano, significa che la Consob è diventato un organo di controllo solo nominale, inoltre ai Risparmiatori Italiani è presentato un contratto d’acquisto dei titoli o fondo o altre operazioni, con firma di consenso assenso, senza il reale possesso del pacchetto delle azioni acquistate ed assenza d’informazioni sul sistema finanziario di Borsa o le Attività economiche correlate, investire i risparmi è diventato, un gioco d’azzardo, dove chi perde sono sempre gli scommettitori o piccoli e medi risparmiatori. 

La Borsa Italiana, come tutte le Borse Mondiali hanno perso le motivazioni reale della loro nascita, le Aziende che producono e commercializzano, per motivi di concorrenza devono fare prezzi di listino bassi e non hanno risorse economiche per investimenti rilevanti d’Impianti, Macchinari e Marketing, per aggiornarsi alle sfide della concorrenza nella Globalizzazione dei Mercati, devono emettere un numero di titoli del valore pari al valore patrimoniale dell’Industria.

La Classe Dirigente Italiana, come nella Politica, nel Sociale ed Economia vuole imitare la Borsa degli Stati Uniti, senza i presupposti economici, perché non abbiamo le loro aliquote fiscali al 26%, non abbiamo il loro controllo fiscale e giuridico penale sul falso in Bilancio, sulle evasioni fiscali, non abbiamo i loro quantitativi di materie prime, non abbiamo i loro quantitativi di mercato commerciale, non abbiamo il loro numero d’Industrie e attività Commerciali, non abbiamo la loro contrattazione retributiva non abbiamo le loro richieste occupazionali. 

L’Italia ha poche risorse, un patrimonio inestimabile Culturale ed Archeologico, l’Agricoltura ancora arretrata nei costi e distribuzione, qualche eccellenza nella ricerca Scientifica ed Industriale e qualche Grande Industria all’esportazione, artigianato individuale o familiare, perciò il 70% delle operazioni di Borsa in Italia sono solo speculazione ai danni dei Cittadini Italiani medi e piccoli risparmiatori, perché il gioco d’azzardo della Borsa Italiana, non ha certezza sulla loro regolarità giuridica.

Le privatizzazioni delle Industrie dei Servizi Luce, Gas, Trasporti, Telefonia, con il loro ingresso in Borsa dei titoli quotati hanno perso il valore iniziale d’emissione, inoltre è incapace di creare occupazione, perché hanno delocalizzato le produzioni all’Estero ed aumentato il lavoro precario e lavoro nero.

L’assurdo della Borsa Italiana è dimostrato dalle società di Calcio Italiane di serie A, che non producono nulla, uno spettacolo artificioso multimediale, con bilanci un rosso, con un illegale stratagemma di Bilancio spalmando il debito ed aumentando il valore d’alcuni giocatori, per quotarsi in Borsa, la sceneggiata vicenda giudiziaria sul Calcio di serie A, in realtà e servita a mascherare un prelievo finanziario a danno dei Risparmiatori Italiani, con il ribasso delle quotazioni di Borsa delle Società di serie A. 

Le società di Calcio devono essere un esempio di agonismo sportivo, dopo di spettacolo, con la pubblicità, gli sponsor, ma non hanno i requisiti per stare nella Borsa Italiana.

La Borsa Italiana gestisce un patrimonio finanziario di Risparmio Gestito rilevante, che non può trasformarsi in gioco d’azzardo, che s’identifica nell’assenza d’informazione dei dati economici reali dei Bilanci di spesa ed entrate degl’investimenti delle Attività economiche quotate in Borsa, salvo un foglio sulle pagine economiche o dai giornali cosiddetti economici, che una volta l’anno pubblicano i Bilanci annuali, che nessuno è in grado di certificarne la veridicità, basta leggere attentamente alcune perdite di Bilancio di Grandi Aziende di centinaia di milioni d’euro, salvo ripianarle nell'arco di un anno, con una crisi della domanda spaventosa e crisi economica recessiva, questa e la voragine che tutti coprono, ma che occorre il coraggio d’invertire la tendenza, modificando il modo d’investire le risorse valutarie. 

La Borsa Italiana deve consentire sviluppo economico ed occupazionale, non a ripianare debiti da incapaci dinoccolati in cravatta e camicia con un pezzo di carta di laurea o master, che elargiscono favori finanziari alla Partitocrazia Italiana, che per quanto criticato il Sistema Giudiziario avvolte coraggiosamente apre il sipario dietro le quinte e mostra una realtà sconcertante, che i Cittadini Italiani rassegnati sperano sempre che finisca la corruzione e malaffare. 

Le Banche Finanziarie e Assicurazioni sono state inserite nella Borsa Italiana, ma la Consob deve spiegare perché non avendo investimenti enormi annuali salvo l’hardware e solftware per connettersi a livello Nazionale ed Internazionale, hanno usato le risorse dei Risparmiatori Italiani con i titoli quotati in Borsa, per ampliare a dismisura le filiali sul Territorio Nazionale, come forma di concorrenza tra le Banche Nazionali o tra Assicurazioni.

Questa è la grande capacità delle menti vendute degl’Economisti Italiani, aumentare le spese gestionali ed aumentare le tariffe dei servizi alla clientela, questo costringe ad aumentare in modo sistematico il costo del denaro, significa aumentare gl’interessi sulle esposizioni dei fidi alle Attività Economiche Produttive e Commerciali medie e piccole, aumentare il costo gl’interessi sui prestiti fiduciari, aumentare gl’interessi sui mutui della casa, significa sistema finanziario speculativo e bloccare la crescita Industriale e Commerciale, che occorre ricordare che è un modo di creare occupazione giustificare un reddito ai Cittadini Italiani, incentivare la ricerca e creatività stilistica.

La Borsa Italiana e la Consob deve spiegare la finalità del Risparmio Gestito investito dei Cittadini Italiani, nell’Industria quotata nella Borsa Italiana, se eroga servizi come luce, gas, telefonia, trasporti, in presenza di monopoli di cartello invece di diminuire aumentano le tariffe, con prospettive d’aumenti maggiori, inoltre spendono un patrimonio ogni anno per la pubblicità che detrae tutto fiscalmente, che pagano i Risparmiatori Italiani, con dividenti spesso inesistenti alla fine dell’anno salvo casi eccezionali, sempre dopo un aumento dei prezzi delle bollette o di listino. 

La Borsa Italiana e la Consob devono spigare, come le Banche e Finanziarie avendo nelle loro gestione il Risparmio Gestito di quasi tutti i Cittadini Italiani, possono orientare le quotazione dei titoli con aggiotaggio finanziario, per mascherare perdite di bilancio o errori speculativi, che pagano i Risparmiatori Italiani, con perdita del valore del titolo a fine anno. Il caso della Parmalat dimostra che se emettiamo titoli superiori al valore patrimoniale o fatturato annuo, non solo non possiamo concedere un dividendo sui Titoli di Borsa, ma perde anche il valore reale del titolo quotato nella Borsa Italiana.

La Borsa Italiana e Consob devono informare una Bilancia dei Pagamenti con l'Estero in costante passivo, un Sistema Finanziario essenzialmente speculativo, che ha creato una voragine di volatilizzazione valutaria, del Risparmio Gestito e Fondi Pensione e spesa incontrollata Finanziaria Privata e Pubblica, pari al Prodotto Interno Lordo, per cui costretti a due Finanziarie annue, che dimostra l’incapacità da parte della Partitocrazia Italiana di determinare il reale fabbisogno di Bilancio delle Stato Italiano.

Il Regime e definito Fascista, perché alla Consob, i Revisori dei Conti delle Industrie, la Corte dei Conti, i Nuclei Regionali della Guardia di Finanza, non sono concessi gli Strumenti e Personale adeguato nel numero al controllo e verifica dei programmi e relativi dati economici di Bilancio di spesa ed entrate annuali Istituzionali, Sociali ed Economici, per avere certezza della certificazione dei Bilanci, Contribuzione Fiscale, e Previdenziale Pensionistica, mentre la Classe Dirigente Italiana che gestisce la spesa Pubblica e Privata è senza responsabilità ed impunità giudiziale sul loro operato, significa che i Giornalisti di regime organizzano le sceneggiate della libertà, per ottenere il voto di consenso elettorale alla miriade di partiti, per dopo facciamo come vogliamo. 

Occorre far comprendere ad una parte della Classe Dirigente Italiana non coinvolta direttamente alla Gestione delle risorse Economiche del Nostro Paese, che i Cittadini Italiani, sono derubati del loro potere d’acquisto, senza un futuro economico occupazionale anche alla progenie, con i rischi reali del ripetersi conflitto violento sociale basato sulle ideologie e rigurgiti ricorrenti di separatismo dell'Unità d’Italia, con una Partitocrazia Italiana che ha fallito Politicamente nel Governare il Paese, che intende nuovamente ingannare cambiando simbolo e nome, riproponendosi vergognosamente al Governo del Paese.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, è il cambiamento reale, perché non è un programma di Governo, ma un vero nuovo Sistema Politico Sociale ed Economico, dove nessun Cittadino Italiano demanda con il consenso i propri interessi vitali, dove tutta la Classe Dirigente Istituzionale, Sociale ed Economica è responsabile contrattualmente sulla base della capacità professionale, secondo un programma ed obbiettivi, con relative responsabile giuridiche civili e penali.

I Cittadini Italiani avranno una nuova cultura di reciprocità tra le varie Categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche, di Partecipazione e Cogestione, significa creare le condizioni di Sviluppo Economico Evolutivo, capace di lasciare in eredità alla progenie, un futuro di lavoro e reddito mensile, che consenta una stabilità di benessere economico diffuso e costante nel tempo.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, prevede dei codici di procedura d’ingresso ed uscita dalla Borsa Italiana, la composizione e nomina dei Delegati di Controllo della Borsa Italiana, saranno nominati dai Delegati Politici, e Delegati eletti dei Risparmiatori grandi, medi e piccoli, i quali dovranno denunciare ogni illegalità al Tribunale Superiore.

CODICI PROCEDURALI ED ETICI D’INGRESSO E PERMANENZA NELLA BORSA ITALIANA

L’Azienda o Industria che intenda entrare in Borsa deve essere costituita in Società per Azioni che avranno nuove norme giuridiche penali d’inasprimento delle pene per i falsi in bilancio e relativa evasione fiscale. 

L’Azienda o Industria che intenda quotarsi in Borsa deve essere calcolato dai consulenti Industriali, Finanziari Bancari, dai Revisori dei conti, il valore Patrimoniale dell’Azienda o Industria dei Brevetti Scientifici, Industriali e Commerciali, delle proprietà Immobiliari industriali e civili, Impianti e Macchinari, quantità produttiva, quantitativi commerciali, prezzi di listino, Bilanci annuali di spesa ed entrate, utili operativi consolidati e piani d’investimento e valore patrimoniale d'avviamento Industriale e Commerciale.

La Borsa Italiana concede l’ingresso dell’Azienda o Industria che intenda quotarsi in Borsa, con un patrimonio minimo.

L’ingresso dell’Azienda o Industria che intendano quotarsi in Borsa, deve essere motivato da motivi di piani d’investimento per ristrutturazioni d’impianti e macchinari o ampliamenti inteso allo sviluppo occupazionale, Industriale e Commerciale Nazionale e Internazionale, con il Bilancio di spesa d’investimento e piano d’ammortamento e rientro finanziario o dividendo azionario. Sulla base del Patrimonio iniziale dell’Azienda o Industria che intenda quotarsi in Borsa, potranno essere emessi Titoli Azionari Industriali di Borsa, con un valore iniziale di quotazione, in pacchetti minimi del valore parziale o totale Patrimoniale dell’Azienda o Industria ed un numero di valutazione di rischio.

La Consob e le Banche che gestiscono il risparmio in investimenti azionari saranno responsabili del controllo a fine giornata delle transazioni dei titoli e del numero reale dei titoli trattati, significa che il numero delle azioni in deposito e trattate, non possono essere superiori al numero dei titoli totali emessi, d’ogni Azienda o Industria.

La Borsa Italiana, esclude le Aziende che usano i Titoli Azionari di Borsa per ripianare perdite di bilancio e paga i dividendi annuali, con gli aumenti delle tariffe o dei prezzi di listino, perché le maggiori entrate devono essere soggette ad imponibile fiscale e solo dopo concedere i dividendi azionari degl’utili.

L’Industria o Azienda che entrano in crisi strutturale reale o i titoli subiscono un massimo di ribasso, entra in sospensione e nella zona di rischio d’insolvibilità, significa che l’Azienda o Industria per restare in Borsa, deve preparare e presentare, anche con un nuovo Amministratore Delegato o Gruppo Dirigente un piano d’aumento di capitale e d’investimenti credibile di ristrutturazione e rilancio Industriale e Commerciale.

Nella Borsa Italiana la Consob ha la funzione di regolamentazione del valore dei Titoli Azionari di Borsa delle Aziende o Industrie, con massimi e minimi, di rialzo o ribasso dei Titoli che sono usati per motivi speculativi al rialzo o al ribasso, mentre i Titoli devono avere riferimento al patrimonio Industriale, all’andamento economico di Bilancio di spesa, entrate ed investimenti e relativi risultati operativi consolidati, dell’Aziende o Industrie quotate in Borsa, significa che un risparmiatore potrà avere come regolamento una rivalutazione massima o minima e una perdita minima o massima, nell’interesse stesso delle Banche che gestiscono il risparmio sui titoli e della Aziende o Industrie quotate in Borsa Italiana ed Estera.

Nella Borsa Italiana la Consob i titoli che il giorno prima avevano avuto i rialzi massimi il giorno successivo deve rimanere allo stesso rialzo, perché la bolla speculativa è usata dalle Banche, Finanziarie e Grandi Industrie, per rivenderle subito dopo facendo cadere il titolo a ribassi inferiore dell’inizio della speculazione, per avere utili speculativi di Borsa, a danno dei piccoli risparmiatori e senza benefici economici reali nel Nostro Paese.

Le Banche che intendono promuovere e vendere Fondi o Titoli Azionari di Aziende o Industrie, deve dare copia chiara del contratto d’acquisto e un deplians informativo delle Aziende o Industrie che intende comprare.

La Borsa Italiana deve essere uno strumento d’investimento reale, significa che l’aumento di capitale non può essere strumento per far perdere il valore del titolo oltre la soglia minima stabilita all’ingresso nella Borsa Italiana, significa che il risparmio investito dei Cittadini Italiani e speriamo anche di molti Stranieri, deve essere definito il rischio massimo e non un modo di truffare, per ripianare perdite di Bilancio per incapacità Amministrativa, Finanziaria, Industriale e Commerciale, di Amministratori Delegati e Dirigenti, che coprono le perdite con corruzione ai Revisori dei Conti, di Magistrati che certificano Bilanci e finanziamenti ai Partiti.

La Borsa Italiana e la Consob deve garantire la giusta motivazione dei rialzi al massimo o dei ribassi al minino di un Titolo quotato in Borsa d’Attività Economica, sulla base reale dell’andamento Industriale e Commerciale, significa che un titolo comprato ad un valore di mercato oggi dai grandi investitori sia rivenduto domani per farne abbassare le quotazioni dei titoli del risparmio gestito per dopo ricomprarlo al valore più basso, significa speculazione, che non deve essere unica forma di guadagno dei Grandi Investitori, per cui il titolo deve avere il ribasso secondo il reale andamento del piano Industriale.

La Democrazia Partecipativa Propositiva e Cogestione prevede la reale libertà d’informazione, perché la Radio Televisione e i Giornali della carta stampata, saranno Amministrati in Cogestione e le stesse Categorie Istituzionali ed Economiche, dovranno reperire le notizie alla fonte a conferma, dai Delegati Aziendali delle Attività economiche interessate nell’attività di Borsa, per cui la speculazione sarà ridotta al minimo e maggiori saranno le risorse valutarie utilizzate delle Banche d’Affari per nuove iniziative d’investimento per attività di ricerca scientifica, di produzione e commercializzazione, con ritorno finanziario a medio e lungo termine.

INFORMAZIONI PER L’ACQUISTO DEI FONDI O TITOLI QUOTATI IN BORSA ITALIANA

Coupons informativo dei Fondi o Titoli Azionari delle Aziende o Industrie che intende comprare, con indicante le cifre del patrimonio reale, bilancio annuale attivo consolidato, investimenti industriali o commerciali programmati. Contratti d’acquisto dei Fondi o Titoli azionari di Aziende o Industrie, chiari nella durata e recessione del Contratto, rischio minimo e massimo speculativo e costo Bancario della gestione dei Fondi o Titoli. Il numero totale dei Titoli emessi e valore iniziale di vendita, il numero del lotto del pacchetto minimo acquistato, valore della quotazione d’ingresso in Borsa e quella del giorno d’acquisto del Titolo.

QUOTAZIONI DI BORSA RIALZO O RIBASSO DEI TITOLI

Nella Borsa attualmente nessuno conosce il meccanismo sulla base del quale un titolo subisce il rialzo del prezzo o ribasso, motivo di mancata trasparenza, di controllo del Potere Finanziario, avendo gli strumenti informatici, che permettono di controllare il totale dei titoli quotati in borsa, per determinare la quantità degli scambi, orientando gli acquisti ora verso un gruppo di titoli, vendendone altri, significa decidere il rialzo di alcuni titoli rispetto ad altri, tutto basato sulla domanda, inoltre non esiste un minimo e massimo di rialzo o ribasso, ma resta l’illecito dell’aggiotaggio a favore del Potere Finanziario, che sono le Banche, le Assicurazioni, le grandi Industrie dei Servizi e della grande Industria al Consumo, mentre i Piccoli Risparmiatori, sono costretti ad accettare un interesse minino dato dalle Banche o spesso perde una parte del capitale iniziale investito, mentre abbiamo l’artificio immaginario della pubblicità che attira il piccolo risparmiatore, ma nessuna pubblicità sulle perdite finanziarie ogni giorno, ogni anno di moltissimi Piccoli Risparmiatori.

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, l’acquisto dei titoli devono avere nel contratto d’acquisto i massimi e minimi di rischio del capitale iniziale, inoltre la Borsa deve prevedere dei minimi e massimi di rialzo e ribasso di tutti i titoli quotati in borsa, perché occorre dare il reale valore al titolo che subisce il rialzo in base alla domanda, ma non deve raggiungere rialzi che formano un bolla speculativa del titolo, con un rialzo costante, oppure al contrario le vendite precipitose del titolo, con un ribasso inferiore al valore iniziale di Borsa, i repentini movimenti dei titoli, non corrispondono alla reale situazione patrimoniale, economica ed investimenti dell’Industrie, allora occorre un controllo reale della gestione dei Titoli da parte della Consob e della Banche che gestiscono il risparmio gestito.    

RISCHI DEI RISPARMI GESTITI DALLE BANCHE ITALIANE, IN TITOLI AZIONARI NELLA BORSA ITALIANA

L’investitore del Risparmio gestito dalle Banche è soggetto al rischio di forme d’aggiotaggio da parte dei Grandi Investitori, perché decidono il movimenti dei Titoli avendo accesso all'informatizzazione sugli acquisti, per cui gl’investitori devono avere informazioni aggiornate sull’investimento e lo sviluppo dell’Aziende o Industrie del Fondo o Titoli per decidere di vendere o tenerli, certamente la maggiore trasparenza con la cogestione delle Attività Economiche, intesa allo sviluppo economico evolutivo gl’investimenti, i rischi di perdite repentine di valore delle quotazioni sono ridotti a maggior garanzia di tutti Risparmiatori ed Investitori Italiani e Stranieri.

PROMOTORI FINANZIARI

I Promotori Finanziari sono coloro che acquisiscono ordini azionari, ma non è chiara la legislazione e competenza o usano illegalmente delle funzioni non proprie, perché molti sono i casi in cui i Promotori Finanziari sono denunciati, per la sparizione dei fondi finanziari azionari, dati in dotazione per l’investimento o perdita in operazioni finanziarie sbagliate, ma quanti possono assicurare che i risparmiatori siano stati risarciti, quanti possono affermare che il Promotore Finanziario abbia scontato una pena detentiva esemplare.

La legislazione in materia del Risparmio Gestito deve essere chiara, i Promotori Finanziari, non hanno leggislativamente l'autorizzazione della gestione in proprio  dei patrimoni finanziari, perché non hanno le garanzie economiche, ma devono prendere provvigioni, minime e massime commisurate agl'interessi dei Titoli Promossi, che convoglia alle Banche o Istituti Finanziari.

SEGRETO BANCARIO

Art. 42 bis.  La Costituzione della seconda Repubblica Italiana prevede il Segreto dei beni preziosi e valutari dei Cittadini Italiani, nelle varie forme di Deposito Bancario Nazionali ed Esteri, dal vincolo di segretezza è escluso lo Stato Italiano rappresentati dal Ministero delle Finanze e Ministero della Giustizia, nell’ambito esclusivo delle loro funzioni di controllo fiscale e legalità giuridica.

ISTITUTI BANCARI E FINANZIARI IL 60% QUOTE AZIONARIE ALLO STATO ITALIANO

E 40% ALLE SOCIETÀ PRIVATE S.P.A.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, con la nuova rappresentanza Politica, senza condizionamenti delle lobby, le Banche Italiane S.p.A. avranno una quota azionaria, il 60% allo Stato Italiano e il 40% alle Società Private S.p.A. al fine di garantire  principalmente di sviluppo economico produttivo ed occupazionale, secondo l’art. 46 della Costituzione della seconda Repubblica Italiana, aumentando anche tassazione del mercato valutario speculativo, significa che le perdite speculative non possono essere più detratte dai Bilanci di tutte le Attività Economiche Nazionali, inoltre le filiali della Attività Bancarie e Finanziarie speculative, versano individualmente il contributo Fiscale e la Società Capofila non può detrarre le loro perdite di bilancio.

Nell’economia evolutiva la concorrenza, non è fatta aumentando il numero delle filiali o sulla base della presenza delle filiali sul Territorio Italiano, parassitarie e speculative, che blocca lo sviluppo economico della Nazione, ma sulla base di fusione tra Banche con riduzione dei Costi Generali, dei servizi alla clientela e sugl’utili d’investimenti di nuovi insediamenti Produttivi, Commerciali e trasformare gl’Istituti Bancari Finanziari in due settori Istituti Bancari Depositi e Mutui. Istituti Bancari dei Finanziamenti.

Uno dei motivi principali del declino Economico del Nostro Paese e che il 90% degl’investimenti e orientato nei Titoli di Borsa concentrati su 5 Grandi Industrie, che oltre un certo sviluppo di mercato non riescono ad espandersi, il resto degl’investimenti sono in Fondi d’Investimento Azionari, significa un interesse minimo annuo, per aumento del tasso del costo del denaro, l’inflazione reale, tassazione sugl’interessi e spese di gestione dei Fondi Azionari, che molto spesso non garantiscono l’utile, ma spesso delle perdite ed essendo un piccolo risparmiatore, non fa e non deve essere notizia, perché occorre immaginare la cosa su scala Nazionale, verrebbe fuori la voragine o buco nero della speculazione Finanziaria e Borsa.

Le poche Grandi Industrie, i Gestori dell'Energia e Servizi, quotati in borsa, spendono miliardi di euro per la pubblicità, che detraggono dall’imponibile fiscale del medesimo anno di fatturazione e concedono dividendi sui titoli di borsa, aumentando i prezzi di listino e  tariffe delle bollette che pagano i Cittadini Italiani. 

Questo significa che le risorse non sono finalizzate a nuovi investimenti di creazione d’Industria, perché la Banche Italiane e in generale quelle Europee, preferiscono speculare, perché non comporta professionalità impegno, anziché essere Banche d’affari, con investimenti Industriali e Commerciali, a medio e lungo termine, danno comunque un utile, mentre nessun investimento che parte da un’idea progettuale e brevettata, significa che non è messo a germogliare nessun seme o nessuna piantina è aiutata e crescere, significa tutt’intorno il deserto che avanza.

Gli Economisti Universitari del sistema speculativo, spostano le cifre sulla carta dei conti di Bilancio Nazionale, ma nella realtà sociale sono immutabili, occorre modificare il Sistema Finanziario speculativo, sostenuto dalla Partitocrazia Italiana e Giornalismo Italiano, perché attingono risorse finanziare per la loro stessa sopravvivenza, sottoforma di finanziamenti o pubblicità ai Partiti, Editori e Radiotelevisioni, senza dare un futuro  di Sviluppo Economico Evolutivo al Nostro Paese.  

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione significa che se una Nazione o Stati della moneta Euro esportano sufficientemente il costo del denaro non aumenta, inoltre i contratti di deposito o prestiti tra Banche Depositi e Mutui, con i loro Clienti, non possono essere modificati i termini del contratto in modo unilaterale, con in consenso assenso, ma devono essere rispettati sino alla scadenza, oppure con avviso e tempo utile al Cliente di trovare la soluzione diversa o resta nella stessa.

ISTITUTI BANCARI DEPOSITI E MUTUI IL 60% QUOTE AZIONARIE ALLO STATO ITALIANO

E 40% ALLE SOCIETÀ PRIVATE S.P.A.

Gl’Istituti Bancari Depositi e Mutui, avranno la funzione di gestione dei servizi dei depositi, delle transazioni di movimentazione dei depositi, dei mutui casa. Queste filiali avranno una fiscalità individuale.

ISTITUTI BANCARI D’AFFARI E FINANZIAMENTO IL 60% QUOTE AZIONARIE ALLO STATO ITALIANO

E 40% ALLE SOCIETÀ PRIVATE S.P.A.

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, prevede nuove esigenze di libertà economica, perché i Politici dell’attuale Partitocrazia per acquisire progetti di opere Pubbliche con appalti con base di gare d’asta di spese esose, attingono alle risorse valutarie anticipate dalle Banche Italiane che stornano con gl’interessi che detraggono dall’imponibile fiscale annuale, nei confronti dello Stato Italiano e Cittadini Italiani, che non consentono un ritorno economico, né un’occupazione stabile, inoltre prodotti all’estero, per cui diviene una spesa valutaria parassitaria.

Occorre una novità concettuale con la stessa libertà di prelievo delle risorse valutarie, sulla base della presentazione da parte di un Gruppo di Giovani Universitari, Ricercatori Universitari o di Persone con esperienze professionali che consentono la realizzazione di Progetti con Brevetti innovativi Industriali e Commerciali, da porre all’approvazione di una commissione paritetica di Delegati Politici, Delegati Industriali e Delegati dei Dipendenti, dell’Assessorato Comunale, Provinciale e Regionale, qualora il progetto fosse approvato, potrà essere referenza di presentazione ai finanziamenti dello Stato Italiano, Fondi CEE; delle Banche d’Affari e finanziamento di gruppi Industriali.

Quando è stato approvato il Progetto Industriale, deve passare alla fase successiva, applicativa con i finanziamenti, tramite accreditamenti in cambio di fatture e messa in opera o acquisto d’impianti, macchinari e materie prime, sino alla realizzazione completa del sito Industriale, operatività produttiva e commercializzazione dei prodotti e ritorno economico dell’investimento.

Gli Investimenti possono essere fatti anche per lo sviluppo delle piccole e medie Attività Economiche esistenti, per cui il modo di creazione nuova Impresa Industriale e Commerciale, sarà differente dell’Industrializzazione del Meridione con la Cassa del Mezzogiorno ed Istituto Ricostruzione Industriale o IRI, perché non ha finalità di consenso elettorale di Partito, inoltre nasce sulla base d’innovazione di competitività e concorrenzialità Nazionale ed Internazionale del Made in Italy.

I contratti dei prestiti, personali, di mutuo casa, leasing industriali, affidamenti finanziari industriali, devono essere stipulati modificando sostanzialmente le modalità di restituzione, mai più unilaterale e subito o previste dal contratto, tramite trattazione oppure per legge, con un iter arbitrale con costi predefinito, per la restituzione, con tutto quello che consegue alla garanzia del prestito.

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione lo sviluppo economico evolutivo, deve essere diffuso in tutte le Regioni Italiane ed in tutte le Nazioni Europee.

La novità delle Banche di Finanziamento d’aiuto finanziario allo sviluppo di piccole imprese, per trasformarle in Industrie o alla nascita di nuova Industria, sino a quando non potrà quotarsi in Borsa e i Titoli emessi saranno secondo i contratti d’investimento di proprietà delle Banche, possono essere cedute agli stessi Titolari o ad altri Investitori, per avere un ritorno economico dell’investimento industriale iniziale.

DISMISSIONE DEGLI AFFIDAMENTI FINANZIARI

Le Banche di Finanziamento o Affidamenti alle micro, piccole, medie e grandi imprese, con un contratto finanziario uguale in tutte le banche italiani ed operanti in Italia, restituiscono il finanziamento entro 10 anni, con tassi d’interessi agevolati, nel caso di risoluzione del contratto da parte delle Banche, la restituzione dovrà avvenire divisa entro 5 anni dalla richiesta, in quanto le attività economiche produttive e commerciali, hanno investito il finanziamento, locali industriali, commerciali, in macchine e programmi per ufficio, in macchinari industriali e commerciali, in assunzioni di Dipendenti amministrativo, industriale e commerciale.

CREATORI D’IMPRESA INDUSTRIALE E COMMERCIALE

I Creatori d’Impresa Industriale, dovrà presentare:

Il Progetto Industriale nell’Infrastrutture, nell’architettura, nelle planimetrie, uffici, magazzino materie prime, macchinari industriali, magazzino spedizioni. Il piano di risorse valutarie patrimoniali proprie d’investimento

Lo statuto societario della Società per Azioni, Il piano Amministrativo Industriale e Commerciale,

Le consulenze Industriali e Commerciali dei Centri di ricerca Universitari o Privati gl’investimenti sulla base delle gradualità di spesa, l’investimento d’operatività d’impresa Industriale e Commerciale Programma previsionale dei primi incassi sui prodotti commerciati Piano d’ammortamento Amministrativo Piano d’ammortamento Industriale Piano d’ammortamento Commerciale Piano d’ammortamento e ritorno finanziario valutario dell’investimento complessivo Amministrativo, Industriale, Commerciale.

Quando sarà approvato il progetto d’investimento di creazione nuova Industria, sarà costituita una commissione di controllo delle Banche Investitrici dei Delegati Politici e Civili di categoria, per gl’investimenti dei fondi CEE e dello Stato Italiano con le agevolazioni fiscali, perciò ad ogni fattura deve corrispondere, l’edificazione o macchinari acquistati, sino a rendere operativo lo Stabilimento Industriale, vale a dire aver prodotto i campionari, con commercializzazione e conferme d’ordine, assunzione dei dipendenti per i quantitativi iniziali produttivi ed in fine fatturare e spedire la merce sino al primo dato amministrativo d’entrate di cassa.

Le Società di Consulenza di creazione d’Impresa Industriale e Commerciale, finanziate delle Banche d’Investimento, avranno ulteriore ritorno economico, per le consulenze d’innovazione Industriale e Commerciale a livello Nazionale ed Internazionale. 

ASSICURAZIONI IL 60% QUOTE AZIONARIE ALLO STATO ITALIANO

E 40% ALLE SOCIETÀ PRIVATE S.P.A.

Le Assicurazioni auto essendo obbligatoria con un interesse economico Nazionale rilevante e diventato un motivo di lobby Parlamentare della Partitocrazia Italiana, perché in molti consigli d’amministrazione appaiono i nomi di rappresentanti di Partiti, segretari, sottosegretari e Parlamentari, perciò abbiamo tariffe raddoppiate, inoltre applicazione della legge a livello Giudiziario solo valutando risarcimento sulla base delle percentuali d’invalidità provocata dall' incidente stradale.

Le Assicurazioni aumentano le tariffe ogni anno, senza subire controlli fiscali dei Nuclei di Guardia di Finanza, per i controlli incrociati tra quanto versato per risarcimenti incidenti riparazioni auto o furti ed incendio e risarcimento da incidente per invalidità alle Parti Lese, rispetto a quanto dichiarato nel passivo di  Bilancio delle Assicurazioni per la dichiarazione fiscale, che motivano il costante aumento delle tariffe, inoltre non sono applicate le innovazioni sulle auto che consentano di ridurre gl’incidenti invalidanti e mortali.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione intende ridurre drasticamente il costo delle tariffe, per primo applicando le innovazioni sulle auto, come i raggi infrarossi per attivare un rilevatore di presenza di un ostacolo o vedono il colore dei semafori ed automaticamente diminuisce la velocità delle auto.

Nelle autostrade in periodo di nebbia indicherà sul display del cruscotto se la macchina passa vicino la linea di mezzadria della carreggiata e con rilevatore di presenza degl’ostacoli che riducono automaticamente la velocità dell’auto.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione prevede la trasparenza dei Bilanci delle entrate e uscite e la riduzione delle tariffe deve avvenire con gl’accorpamenti e fusioni delle Assicurazioni, altrimenti non è spiegato l’ingresso in Borsa delle Assicurazioni che aumentano solo il numero delle filiali e costi annuali dei contratti assicurativi alla clientela.

Le Società Assicuratrici devono comprendere che tutta la Clientela sono azionisti indiretti. 

Qualora le Assicurazioni intendano, non rivedere le tariffe in presenza d’accordi di cartello e forme di monopolio, saranno costituite tramite i Delegati dei Consumatori nuove Assicurazioni che n’abbassano le tariffe in modo consistente.

La motivazione non è solo di carattere economico, ma il risparmio potrà essere usato per creare un fondo di pensione integrativa, Le motivazioni di abbassare le tariffe delle Assicurazioni per consentire Pacchetti assicurativi familiari tutto compreso, auto, pensione integrativa, vita, casa.

BANCASSICURATIVA IL 60% QUOTE AZIONARIE ALLO STATO ITALIANO

E 40% ALLE SOCIETÀ PRIVATE S.P.A.

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione significa l’evoluzione economica della gestione delle risorse valutarie dello Stato Italiano, un altro esempio un unico sportello o interconesso con Internet per la gestione del reddito mensile, con un'unica società Bancaria, Finanziaria, Assicuratrice, come deposito, gestione di compravendita dell’azioni Societarie quotate in Borsa o Titoli Azionari d’Affari a medio e lungo termine, prestiti personali, mutui casa, assicurazione vita, salute, pensione integrativa, auto, casa.

Questo riduce i costi delle spese generali e dirigenziali, stabilizzando il costo del denaro e delle tariffe assicurative

STUDI DOTTORI DELLE PROFESSIONI

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, le menti vendute degl'Economisti Universitari o Grandi Finanzieri e Grandi Industriali, crede che bisogna solo ridurre la Spesa Pubblica, ma l’innovazione parte dalla necessità che il Pubblico e Privato deve essere riformato per ridurre i costi, aumentare il potere d'acquisto con incremento della crescita, ma consente la stabilità del costo del denaro e conseguente stabilità dell'inflazione.

Le Università Italiane, devono creare i presupposti di progresso, occupazione e stabilizzazione del reddito mensile e potere d’acquisto, perché le menti vendute degl’Economisti Universitari chiamanti all’ultimo momento in aiuto alla Partitocrazia Italiana, ha sbagliato la tesi sulla liberalizzazione, perché in periodo di recessione, con minore valuta circolante usata al consumo per minore potere d’acquisto dei redditi mensili, significa iniziale riduzione del reddito alle libere professioni, ma dopo diviene aumento dei costi delle parcelle degl’Avvocati, Notai, Commercialisti, Consulenti, dei Medici specialisti, Odontoiatri, mentre occorre accorpare le professioni, per una maggiore semplificazione e divulgazione della conoscenza delle professioni, inoltre semplificando le leggi, il Professionista acquista un ruolo nuovo nella società evoluta la somma di conoscenze e responsabilità per giustificare un reddito elevato rispetto agl’altri Cittadini Italiani. 

Dalle Università Italiane usciranno Dottori nelle Professioni, cioè può esercitate nel medesimo studio la professione di Avvocato, Notaio e Commercialista, tre professioni che occorrono alle Attività Economiche, riduce le parcelle, perché riduce i costi gestionali ed aumenta le entrate per il maggior numero dei clienti, aumentando le contribuzioni fiscali, come riforma dell’Ordinamento Giudiziario saranno ridotti i tempi procedurali, il Notaio avendo ridotto il numero degl’atti notarili per auto ed altre formalità, potrà collegare la professione, per la stipula di contratti prematrimoniali ed ereditari, Commercialista ormai ridotta alla compilazione dei Modelli 730. 

Gli Studi Professionali potranno avere un gruppo di segretarie con informatizzazione ed interconnessione con i Tribunali Italiani, per trasmettere Querele Denunce, Memorie, richiedere informazione via posta elettronica all’ufficio di Segreteria del Magistrato per appuntamenti o informazione in generale, oppure interconessi con l’Industrie, Negozianti e Artigiani, inoltre interconessi con l'Ufficio delle Entrate, imposte Iva, Camera di Commercio e Ufficio Brevetti, per informarli dei parametri fiscali le agevolazioni l’insolvenza, le penali, i Bilanci preventivi e consuntivi. 

Questo consente agli Studi Professionali e Clienti di ridurre i tempi di recarsi negl’uffici professionali, avere un unico interlocutore che conosce tutta la situazione civile sociale ed economica del proprio Cliente, come commercialista ed Avvocato potrà istruire un procedimento giuridico e portarlo in Giudizio in Tribunale, inoltre come Notaio per tutelare gl’interessi del Cliente o con Contratti prematrimoniali o ereditari, le parcelle saranno modificate sulla base della riduzione delle spese, con unica fattura e ritenuta d’acconto annua al Cliente.

FARMACIA MEDICA

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, la liberalizzazione della commercializzazione delle medicine da banco deve modificare la denominazione nei Supermercati saranno chiamati Medicamenti e Cosmesi da Banco, ma non possono distribuire farmaci specialistici o mutuabili, perché la Farmacia modifica il rapporto con il cliente, significa che le minori entrate potranno essere recuperate, con visite Mediche Generali private, perciò la Farmacia tradizionale essendo un conoscitore delle novità farmacologiche diventa anche Studio medico privato, con nuova denominazione Farmacia Medica.

PIANO NAZIONALE ENERGETICO E RICERCA DI FONTI RINNOVABILI ENERGIA

La produzione d’Energia Elettrica in Italia ha tre problemi fondamentali, primo la maggioranza delle Centrali Elettriche brucia come combustibile il petrolio e gas, per uso riscaldamento ed uso cucina in Italia per il 60% del fabbisogno, l’altro 30% con il petrolio ed un altro 10% importiamo energia elettrica. Il costo del gas e petrolio che importato dai Paesi come la Libia, la Tunisia e la Russia è aumentato in modo vertiginoso i prezzi, creato da artificiose, tensioni e conflitti armati nel Medioriente Arabo, con cui abbiamo una dipendenza ricattatoria da immigrazione selvaggia, quasi come un invasione che vanifica una Politica Estera Italiana di 20 anni di collaborazione con i Paesi Arabi ed Est Europeo, gli aumenti sono dovuti al costante aumento della domanda dei Paesi Asiatici e dall’India, che usano fonti alternative di combustibili per l’energia.

La privatizzazione delle Industrie Statali, come Eni industria d’estrazione ed approvvigionamento di petrolio e gas, con l’Enel ed Aem produttrice d’energia elettrica, hanno trasformato l’utile di bilancio Industriale, in prelievo fiscale indiretto verso i Cittadini Italiani, raddoppiando le tariffe delle bollette di gas ed energia elettrica, con previsione d’aumenti costanti.

Questo grazie alle lobby della Partitocrazia Italiana, senza una politica dei redditi e non ha mai avuto una Politica Nazionale ed Europea rispetto alla Francia, la Germania ed altri Paesi del nord Europeo, sulla diversificazione degl’approvvigionamenti delle materie prime, combustibili fossili, liquidi, gassosi e produzione energetica a costi competitivi.

COMBUSTIBILI RINNOVABILI PER LA PRODUZIONE D’ENERGIA ELETTRICA

Idroelettrica Eolica Solare Idrogeno Etanolo Rifiuti

COGENERATORI

I Cogeneratori sono impianti per produrre acqua calda per riscaldamento o produzione vapore per le presse, aria compressa o aspirazione, necessari all’Industria, che con degli adattatori a turbina consente anche di produrre ed accumulare energia elettrica, solo poche grandi industrie autoproduce energia elettrica, mentre dovrebbe salvo i criteri di sicurezza ed antinfortunistica, con certe caratteristiche e diversa dimensioni di potenza KWh ed essere estesa a tutte le Aziende, le centraline di riscaldamento nei palazzi Istituzionali dello Stato Italiano, nei palazzi condominiali, nelle attività artigianali di panificazione, officine meccaniche, nelle piccole, medie e grandi industrie, in modo che l’eccedenza, venga distribuita in rete della Società di Distribuzione a costi competitivi.

ENERGIA SOLARE

L'Energia Solare, non ha trovato tulle le applicazioni, perché la legislazione è carente nelle applicazioni e finanziamenti.

ENERGIA IDROELETTRICA

L’Energia Idroelettrica può essere prodotta, con 50 o 60 impianti istallati sui fiumi che scorrono nelle 18 Regioni Italiane, con un sistema di elevamento delle acque, che a cascata consente la rotazione di una grande turbina, che produce energia elettrica, per circa 200 mila abitanti, inoltre prepurifica l’acqua, per l’industria ed agricoltura  e molte industrie, inoltre 

N° 50-60 impianti idroelettrici             

 DEGASSIFICATORI

Occorre diversificare le fonti d’approvvigionamenti, importando gas allo stato liquido dai Paesi Sudamericani e trasportabile per nave, ma una volta giunto in Italia necessità di trasformarlo nuovamente in stato gassoso.

Occorre costruire almeno tre degassificatori alle adiacenza di tre Porti Italiani, in modo d’avere scorte sufficienti, per sopperire alla scarsità degl’approvvigionamenti dovuti alla forte domanda dei Paesi Asiatici ed India.

N° 3 Degassificatori              

CENTRALI A CARBONE

Il Carbone e un combustibile fossile che è estratto da sette Paesi nel mondo è meno costoso 10 volte meno del gas e petrolio, dovrebbero essere costruite almeno tre centrali elettriche a carbone nelle zone a densità industriale.

N° 3 Centrali elettriche a carbone

TERMOVALORIZZATORI

I Termovalorizzatori producono energia elettrica avendo come combustibile i rifiuti urbani, con un preventiva raccolta differenziata urbana, dopo un’essiccazione iniziale dei rifiuti, è fatta un ulteriore separazione differenziata, del vetro, lattine, plastica, il residuo rifiuti è bruciato nell’inceneritore che produrrà energia elettrica, con sistema di filtraggio dei fumi, non inquinanti, inoltre avremo un attivo dalle materie prime riciclate.

Occorrerebbe costruirne uno per ogni Regione d’Italia in modo da far confluire tutti gli stoccaggi dei rifiuti, che giornalmente consentono di alimentare la centrale elettrica.

N° 18 centrali elettriche Termovalorizzate

ENERGIA DALL'IDROGENO

L'Energia dall'Idrogeno è inesauribile è rigenerabile e non inquina.

La motivazione della non applicazione di tutte le fonti d'energia, che renderebbero l'Italia per la situazione geografica, praticamente indipendente nella produzione dell'energia da fonti rinnovabili è solo di interessi di lobby che finanziano la Partitocrazia Italiana, il resto sono solo promesse di consenso elettorali dei Verdi ed Ambientalisti, tanto i costi dell'energia la pagano i Cittadini-e Italiani-e 

INDUSTRIA

L’Industria Italiana famosa nel Mondo nel dopo guerra, non tanto per l’innovazione tecnologica, quanto per lo stile e la qualità dei prodotti, si è ridotta al 10% di tutte le attività economiche in Italia, per motivi di conflitto di potere di partito mascherate da ideologie liberali o socialcomuniste, il risultato che oggi in Italia produciamo poco ed esportiamo poco, importiamo 80% delle merci al consumo ed importiamo ad alti costi le materie prime ed approvvigionamenti dei combustibili, con alti costi energetici e dei servizi, perciò produciamo con alti costi di produzioni e commercializzazione industriali. 

Questa è recessione economica irreversibile, perché le nuove attività economiche sono limitate all’investimento per la conduzione familiare, con alcuni dipendenti apprendisti o con contratti interinali, ma non è in grado d’espandersi, per l’incapacità imprenditoriale progettuale al rischio impresa, per la scarsa domanda di mercato, per la concorrenza dei prodotti a bassissimo costo, ma anche soprattutto la perdita degli spazi commerciali, cioè negozi che vendono prodotti Made in Italy.

L’errore strategico della Partitocrazia Italiana e le Banche Italiane inizialmente quando esisteva il benessere con forte quantità d’ingresso di Capitale Valutario e circolante, di poter far a meno dell’Industria Italiana, che in parte esportava ed importava valute straniere e distribuendo un reddito e ritardando la ricapitalizzazione, invece chiusero l’esposizioni dell’Industrie verso le Banche considerandole già delle sofferenze, costringendole a chiudere, come fosse una mattanza e scuoiandole, per prendere gl’immobili e terreni industriali. 

La Partitocrazia Italiana affidandosi ad Economisti Internazionali che pontificavano la riduzione della Spesa Pubblica con la privatizzazione dei servizi, dopo dagl’Economisti Universitari Italiani, che considerano l’impresa ed il mercato, come una crescita spontanea dell’imprenditore e della domanda, come nel periodo del dopo la seconda guerra mondiale, dove la ricostruzione e sacrifici avevano una giustificazione all’espansione industriale e rischio imprenditoriale accompagnata da una domanda crescente di consumi e scarsa concorrenzialità Internazionale.

Il tentativo di rilanciare l’Economia con le privatizzazioni e con la Borsa Italiana che finanzia quasi solo le 30 Grandi Aziende economiche, ma poche producono per l’esportazione e quasi tutte per speculare sul Risparmio Gestito dei Titoli o Fondi d’Investimento, si è trasformata in una voragine speculativa che volatilizza buona parte delle risorse valutarie dei Risparmiatori Italiani, inoltre abbiamo il Federalismo Partitocratico di Spesa Pubblica incontrollata per consenso elettorale.

La Partitocrazia Italiana cerca di affidarsi per l’espansione industriale, dopo aver esaurito gli spazi di domanda di marcato e commerciali, dai prodotti importati a bassissimo costo, per cui non hanno nessun interesse a crearsi nuovi concorrenti Industriali e Commerciali Nazionali ed Internazionali, perciò come nel fascismo tutta la Classe Dirigente, lascia disinformati i Cittadini Italiani sulla reale situazione economica del Nostro Paese, non conoscono la spesa Istituzionale dei Ministeri Nazionali e Regionali, dei Tribunali, delle Carceri, degl’Ospedali delle Asl, dell’Assistenza sociale, dei Sussidi economici, delle Pensioni sociali, del Bilancio Inps, perciò la Classe Dirigente è preposta al comando e gestione di un pezzo dello Stato Italiano, senza conoscere altro, convinta che i privilegi acquisiti, potranno essere mantenuti per sempre in futuro, lasciando il Nostro Paese nell’immobilismo, all’amaro destino del declino, con la rassegnazione dei Cittadini Italiani.  

La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, non è solo critica l’attuale sistema Partitocratico ed Economico, ma indica una proposta evolutiva di un nuovo sistema Politico Sociale ed Economico, capace evolversi innanzitutto in una Politica dei Redditi, dopo con la Ricerca Sociale Economica Industriale e Commerciale, con l’ideazione applicata d’Impresa, con relativi spazi Commerciali, di tutte le tipologie Costruzioni Infrastrutturali, Costruzioni Civili, Industria Energetica, dei Servizi, dei consumi, degl’alimentari, Industria Turistica, significa modificazione del concetto delle Banche di deposito prestiti e mutui, con Banche d’affari con investimento a medio e lungo termine.

DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA PROPOSIZIONE E COGESTIONE

DIRIGENTI ISTITUZIONALI PUBBLICI ED ECONOMICI PRIVATI E DELEGATI DI CATEGORIA, DELEGATI DIPENDENTI E LAVORATORI

L’Amministrazione Istituzionale Pubblica e Amministrazione Economica Privata, l’enorme ammontare valutario di spesa per l’informatizzazione di tutti i dati Istituzionali, Sociale ed Economici è diventato un costo speculativo parassitario, perché il software un lavoro molto intellettuale non valutabile secondo i parametri classici di costo, perciò abbiamo una spesa Pubblica elevata ed incontrollata, le Industrie con costi prodotto elevati, perché non offrono Servizi Pubblici e Privati efficienti, inoltre senza creare sviluppo economico, con valuta proveniente dal commercio con l’estero di prodotti al consumo.

Questa è una dimostrazione di assenza della Democrazia, nel prendere le decisioni in modo dittatoriale da parte della Partitocrazia Italiana e Classe Dirigente, per giustificare la responsabilità personale e retributiva, omettendo i dati Istituzionali, Sociale ed Economici, per maschera l’incapacità o impossibilità di controllare la Spesa Pubblica ed irresponsabilità o impossibilità della gestione delle attività economiche private, causa dell’attuale crisi occupazionale ed economica recessiva del Nostro Paese.  

La Partitocrazia di destra e sinistra, con l'Unione Industriale dichiara di assenteismo e parassitismo nell'Attività Pubbliche e Private, ma dovrebbe ammettere la corresponsabilità, perché conviene la non partecipazione e cogestione, che consente la nomina di Dirigenti di riferimento Partitocratico ed Economico Finanziario speculativo, senza dover rispondere per prima dei Bilanci preventivi e consuntivi d'Entrata ed Uscita, senza capacità o impossibilità organizzativa programmatica, cioè nell'assoluta assenza di responsabilizzazione Civile e Penale, mentre giustamente viene richiesta ed ottenuta la produttività, con crisi economica pagata con la disoccupazione solo dai Dipendenti Pubblici e Privati.

Occorre la corresponsabilizzazione di Rappresentatività, Partecipazione e Cogestione tra tutta la Classe Dirigente e Cittadini Italiani, per creare uno Sviluppo Economico Evolutivo Equilibrato.

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, rivede il numero totale degl’Amministratori Pubblici e Amministratori Delegati e Dirigenti, perché corrispondono al 5% del totale degl’occupati e incidono sui costi di spesa retributivi e liquidazioni il 20% del totale dell’ammontare valutario di spesa, per le retribuzioni di tutti Dipendenti e Lavoratori pubblici e privati.

Questo incide sulla Spesa Pubblica e sui costi dei prodotti industriali, di servizi e prodotti di consumo.

Gl’Amministratori Pubblici e Amministratori Delegati e Dirigenti, con le nuove tecnologie informatiche consentono la conoscenza dei dati economici in tempo reale, significa riduzione dei tempi di conoscenza dei dati economici, con possibilità di maggiori responsabilità e prendere più decisioni, inteso alla riduzione dei costi dei servizi e prodotti al commercio, inoltre avranno contratti con minimi retributivi e sulla base delle presentazioni di un Piano Programmatico economico finanziario produttivo e commerciale, approvato dai Delegati Politici, Delegati Civili di Categoria, Delegati di Categoria Regionali e Delegati interni dei Dipendenti e Lavoratori e responsabilità delle proposte e decisioni assunte e rispetto degl’obbiettivi, riceverà gradualmente la restante parte della retribuzione secondo il contratto sottoscritto con i Delegati Politici gl’Assessori e Azionisti delle Aziende o Consorzi Industriali.

Gl’Amministratori Pubblici e Amministratori Delegati e Dirigenti, Costituzionalmente devono consentire la Partecipazione e Cogestione delle Attività Economiche Pubbliche e Private, perché per raggiungere gl’obbiettivi programmatici di Bilancio di spesa ed entrate, devono avere la collaborazione dei tutti, Dipendenti e Lavoratori, significa che devono rendere trasparenti i dati economici trimestralmente con riunione congiunta, come un’alleanza per conquistare fette di mercato commerciale, che consentano l’obbiettivo primario della stabilità della retribuzione ed occupazione.

CONSORZIO SERVIZI TELEMATICI ED ENERGETICI

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione propone la ridurre le spese di luce, gas, telefono, internet, radiotelevisione, possiamo ottenerlo creando Consorzi di gestione e distribuzione dei servizi Telematici e Energetici, che consentono ridurre le Spese Generali Gestionali e Dirigenziali, con maggiori competenze e numeri di servizi e gestione valutaria, per avere maggiori interessi sui risparmi, riduzione delle spese fisse su unica bolletta luce, gas, telefono, internet, televisione.

Inoltre innovazione dei contatori digitali della luce, gas e telefono internet e televisione, connessi con il computer di casa, che consente di conoscere i consumi giornalieri di luce e gas, gli scatti del telefono o internet o televisione via satellite o cavo, conoscendo le fascia delle tariffe con unica bolletta mensile, per pagarla dopo conferma del Consorzio Servizi connessi con la Bancassicurativa.

Questo modifica il concetto della spesa perché i pacchetti tutto compreso, riducono i costi individuali dei servizi alle Industrie, ma complessivamente aumentano le risorse finanziarie, con il ragionamento di mercato, l’aumento della domanda diminuisce il prezzo delle produzioni al consumo. La stessa concezione e proposta con i Consorzi Industriali che definisce un unico Amministratore delegato per quattro o cinque Industrie e Dirigente Amministravo, Acquisti materie prime Commerciale, Produttivo.

Le sfide occorre vincerle per prima con l’intelligenza delle proposte, dopo sulla capacità di creare la Partecipazione e Cogestioni, per la realizzazione dei progetti o raggiungimento degl’obbiettivi, in ultimo sentirsi la soddisfazione di avere le sicurezza della conservazione di un posto di lavoro a tempo indeterminato e la serenità di un futuro economico alla propria famiglia.

RICERCA SCIENTIFICA, INDUSTRIALE E COMMERCIALI BREVETTI

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, la Ricerca Scientifica, Industriale e Commerciali, deve essere svolta dalle Università o Attività Privata, perché i costi insopportabili da una sola Industria, possono essere ripartiti come consulenza in più Industrie Nazionali ed Internazionali.

La ricerca non può essere intesa sola innovazione scientifica ed industriale, ma anche ricerca degli spazi di mercato, dei prodotti e a quali costi commerciali, senza improvvisare, ma pianificare e consolidare la crescita, perché la concorrenza è spietata nella Globalizzazione dei Mercati ed occorrono Politiche Economiche Nazionali che aiutino la crescita per non essere emarginati e colonizzati commercialmente.

L’innovazione avviene anche dai Brevetti degli Italiani, ma l’inapplicabilità dei risultati delle ricerche e innovazioni dei brevetti e l’arretratezza e l’immobilismo dello sviluppo economico del Nostro Paese.

Occorre una commissione di Giovani Ingegneri Universitari, che a livello Regionale e Nazionale visitano e valutino le applicabilità Industriale e Commerciale dei brevetti svolgendo un lavoro di consulenza o per la vendita o applicazione Industriale, contattandosi con gl’Inventori ed Industrie grandi, medie e piccole, capaci di produrre le innovazioni, oppure consentigli di lavorare sul progetto e produrlo con creazione d’impresa.

I ritardi e mancata applicazione industriale dei brevetti, è motivata dalla possibile modificazione gli assetti societari delle attività economiche, come le assicurazioni, l’energia, telefonia, trasporti.

Occorre essere in grado di riprodurre i brevetti stranieri, per dopo chiedere la licenza di produzione in Italia, questo e anche un modo per creare sviluppo economico ed occupazionale in Italia

CREAZIONE DI NUOVA IMPRESA NELLA CONCORRENZIALITÀ DELLA GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI. CONSORZIO O DISTRETTO INDUSTRIALE PER TIPOLOGIA MERCEOLOGICA. INDUSTRIA ABBIGLIAMENTO CLASSICO E SPORTIVO, CON ANNESSO BIANCHERIA INTIMA, CRAVATTIFICIO E FOULARD, INDUSTRIA SCARPE CLASSICHE E SPORTIVE CON ANNESSA PELLETTERIA E ABBIGLIAMENTO DI PELLE, INDUSTRIA COSMESI E PROFUMI UOMO-DONNA

Oggi la creazione d’Impresa deve essere intesa, non come uno spontaneo investimento patrimoniale di uno o più persone, che intendono imprendere, perché le problematiche imprenditoriali attuali in Italia sono molteplici, perché l’investimento deve presupporre la riduzione dei costi gestionali e di mercato perché deve presupporre che occorre riconquistarlo a livello Nazionale e conquistarlo a livello Internazionale di Globalizzazione dei Mercati.

Questa proposta servirà a far comprendere l’arretratezza Culturale degl’Economisti Italiani Universitari e Finanziari, con un Consorzio Industriale di multi Marchi e Produzioni e Commercializzazione, dislocato in unico Stabilimento Industriale, dividendo i reparti produttivi, esempio Industria Abbigliamento Classico e Sportivo, con annesso Biancheria intima, Cravattificio e Foulard Uomo-Donna, Industria Scarpe Classiche e Sportive con annessa Pelletteria e Abbigliamento di Pelle Uomo-Donna, Industria Cosmesi e Profumi Uomo-Donna.

Questo consente avere un solo Amministratore Delegato, un solo Fido e accreditamento finanziario come Società Consortile, un unico responsabile Contabile Amministrativo, un unico responsabile Stilistico dei vari Marchi delle Collezioni, un unico responsabile delle Risorse del Personale, un unico responsabile Acquisiti Materie Prime, un unico responsabile di Programmazione e Produzione, un unico responsabile Commerciale e Marketing e Franchising.

VANTAGGI ECONOMICI FINANZIARI DELLA SOCIETÀ CONSORTILE

Questo consente grazie all’ottimizzazione dell’utilizzo di tutte le risorse hardware e solftware ad un unico Amministratore Delegato della Società Consortile di seguire in generale il Bilancio delle uscite ed entrate, ed esposizione finanziaria, perché avremo una Commercializzazione distributiva diretta e amministrata dalla stessa Società Consortile e indiretta con società in Francaising e commercializzazione classica con negozianti, consentendo di fare politiche economiche industriali diverse, nei vari settori secondo le richieste di mercato, altrimenti impossibili con la singola Industria.

Questo consente grazie all’ottimizzazione dell’utilizzo di tutte le risorse hardware e solftware ad un unico responsabile Contabile Amministrativo di seguire tramite i capi ufficio contabilità i vari settori Industriali e Commerciali.

Questo consente grazie all’ottimizzazione dell’utilizzo di tutte le risorse hardware e solftware ad un unico responsabile delle Risorse del Personale, d'utilizzare tutti i Dipendenti della Società Consortile, secondo le necessità produttive, avranno una diversa consapevolezza di preparazione e capacità professionale nel cambiare postazione e tipologia di lavoro.

L’informatizzazione consente di conoscere le capacità professionali per ogni tipologia di lavoro, per consentire il mattino gli spostamenti necessari ad ottimizzare la produzione giornaliera, che sarà svolta su due turni giornalieri, per ridurre il numero e costi dei Dipendenti.

Questo consente una riqualificazione ed aggiornamento professionale continuo interno alla Società Consortile.

Questo consente grazie all’ottimizzazione dell’utilizzo di tutte le risorse hardware e solftware ad un unico responsabile Stilistico dei vari Marchi delle Collezioni, secondo lo stile, la qualità e prezzi di listino dei prodotti Commercializzati, avrà capi ufficio Stilisti dei vari marchi, questo consente avere uno stile completo Made in Italy, dall’intimo, all’abbigliamento, alle scarpe, alle borse ed accessori, alla cosmesi, perciò sceglieranno le materie prime i tessuti, pellami, colori, prodotti per la cosmesi ed accessori orientandosi secondo le mode e ridando nuovo risalto allo stile classico.

Questo consente grazie all’ottimizzazione dell’utilizzo di tutte le risorse hardware e solftware ad un unico responsabile Acquisti Materie Prime, significa che mentre tutte le proposte di campionature andranno nei vari Uffici Stilistici, una volta determinata la scelta delle materie prime, andrà la campionatura all’ufficio Acquisti materie prime che saranno caricate nella memoria computer per le ordinazioni dopo le vendite, da parte del responsabile Acquisiti Materie Prime, consentendo all’Azienda sulla base della diversità dei tempi di consegna delle Materie Prime d’avere la massima operatività produttiva e tempi di consegna competitivi.

Questo consente grazie all’ottimizzazione dell’utilizzo di tutte le risorse hardware e solftware ad un unico responsabile Programmazione e Produzione, dovrà programmare la produzione secondo l’arrivo delle materie prime e la produzione con i Capi reparto produzione, che alloro volta ottimizzeranno le risorse del personale secondo l’esigenze produttive e professionalità delle Dipendenti.

Il Consorzio Industriale si avvarrà di Consulenza Industriale per avere l’aggiornamento sulle migliori tecnologie produttive, in particolar modo sull’automazione delle movimentazione interna della produzione, magazzino e spedizione della produzione, per ridurre i costi di produzione, i tempi di giacenza improduttivi e ridurre i tempi di consegna, con spazi e macchinari industriali adeguati. Inoltre per ridurre i costi d’investimento e spazi industriali produrre con due o tre turni giornalieri.

Questo consente grazie all’ottimizzazione dell’utilizzo di tutte le risorse hardware e solftware ad un unico responsabile delle risorse Telematiche ed Energetiche, della Gestione di Manutenzione degl’Impianti e Macchinari, significa comunicazione interna diretta ed interconnessione con una rete informatica internazionale, ma il risparmio maggiore economico aziendale potremmo averlo con la cogenerazione dell’energia elettrica, le caldaie che producono vapore, per le linee di produzione e riscaldamento, possono sotto pressione azionare turbine per generare energia elettrica per i motori dei macchinari, in aggiunta ai pannelli solari sulle pareti e tetto delle stabilimento avere l’energia elettrica per l’illuminazione dello Stabilimento o nelle postazioni lavoro a basso voltaggi.

Questo consente grazie all’ottimizzazione dell’utilizzo di tutte le risorse hardware e solftware ad un unico responsabile Commerciale e Marketing e Francaising, perché oltre a commercializzare con il sistema classico della rappresentanza per i negozianti, occorre avere una rete commerciale propria di magazzini commerciali medi per vendere dall’intimo, all’abbigliamento, le scarpe, la pelletteria, accessori e cosmesi, in una situazione di crisi economica occorre, agevolazioni fiscali sull’Iva ed Irap per il Made in Italy prodotto interamente in Italia, inoltre promuoverlo nelle varie forme pubblicitarie, televisione, internet, manifesti, ma la cosa importante dare valore ed importanza al prodotto Made in Italy, che può essere acquistato anche a rate, in oltre sulla collezione completa, non solo sui prodotti presentanti nei magazzini commerciali, perciò avere uno stile completo moderno ed aggiornato ai colori e alla moda.

Questi Magazzini saranno situati secondo una ricerca di mercato appropriata, significa nelle Province con il maggior reddito procapite, una cortesia nel soddisfare tutte le richieste e capillarità commerciale, da rendere il Made in Italy per qualità e prezzo nuovamente competitivi a livello Nazionale e nella Globalizzazione dei Mercati. Questo è possibile con i centri di ricerca Amministrativi, Finanziari, Industriali e Commerciali.    

Questo nuovo modo d’Industrializzare ha tutti i presupposti di partecipazione e cogestione dell’Impresa, perché l’efficienza consente una facilità di conoscenza dei dati di Bilancio preventivi e consuntivi, utili a comprendere che la produzione serve a coprire le spese correnti industriali ed investimenti futuri, per avere una retribuzione mensile ed una pensione nella vecchiaia, consente di programmare una vita dignitosa per la propria famiglia e per i propri figli.

 

Il Dipendente sceglie liberamente di andare a lavorare, qualora non indente più lavorare, non può pretendere la retribuzione come fosse una cosa dovuta, ma entrare in periodo di aspettativa, per ricaricare le batterie e ritrovare le motivazioni, perché esiste la concorrenza, come sfida al mantenimento dei livelli occupazionali ed esistenza nel mercato dell’Industria a livello Nazionale ed Internazionale. Industrializzare nuovamente con tutte le nuove tecnologie esistenti è conveniente perché avremo nuovi livellamenti di concorrenzialità con in Paesi Asiatici, che dovranno in ogni modo affrontare i problemi d’inquinamento e livelli retributivi adeguati, perciò abbiamo nuovamente uno spazio Industriale e Commerciale, con nuove tecnologie di seconda generazione.

Occorre la gradualità dell’investimento, con la Costruzione iniziale dello stabilimento con gl’impianti e buona parte dei macchinari e lo Staff Dirigenziale, che si formerà nella pratica quotidiana e prenderà le redini dell’Azienda, ma mano che cresce, con graduale assunzione e costante formazione ed aggiornamento professionale.

Quando l’Azienda avrà un crescente e consolidato utile operativo le Banche Creditrici potranno quotare in borsa la quota finanziaria investita per un ritorno iniziale dell’investimento ed un’altra parte in partecipazioni industriali. Questo metodo di creare impresa può essere ripetuto, per consorzi Industriali inerenti gl’interni della casa, esempio:

CREAZIONE DI NUOVA IMPRESA NELLA CONCORRENZIALITÀ DELLA GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI. CONSORZIO O DISTRETTO INDUSTRIALE PER TIPOLOGIA MERCEOLOGICA. PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE ARCHITETTONICHE

DELLE ABITAZIONI DEL FUTURO

Le nuove costruzioni Abitative in Città e nella Provincia, devono prevedere delle abitazioni minori attigue per mantenere il rapporto con una delle famiglie d’origine, ma soprattutto come unificazione dei redditi che consentono un tenore di vita soddisfacente e maggior tempo a disposizione. Inoltre devono associarsi come azionisti con i Consorzi dell’Industrie Ceramica, tubi e rubinetterie, maniglie, Impianti ed elementi per l’elettricità, con i Consorzio dell’Industria d’Elettrodomestici, Elettronica, Infissi Industriali ed Abitazioni, Mobili e divani per Abitazioni ed Industriali, Pavimentazioni di legno.

CREAZIONE DI NUOVA IMPRESA NELLA CONCORRENZIALITÀ DELLA GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI

CONSORZIO O DISTRETTO INDUSTRIALE PER TIPOLOGIA MERCEOLOGICA MADE IN ITALY

CERAMICA, TUBI E RUBINETTERIE, MANIGLIE, IMPIANTI ED ELEMENTI PER L’ELETTRICITÀ,

 

CREAZIONE DI NUOVA IMPRESA NELLA CONCORRENZIALITÀ DELLA GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI.

CONSORZIO O DISTRETTO INDUSTRIALE PER TIPOLOGIA MERCEOLOGICA MADE IN ITALY

ELETTRODOMESTICI ED ELETTRONICA, INFISSI INDUSTRIALI ED ABITAZIONI,

MOBILI E DIVANI PER ABITAZIONI ED INDUSTRIALI, PAVIMENTAZIONI DI LEGNO

 

CREAZIONE DI NUOVA IMPRESA NELLA CONCORRENZIALITÀ DELLA GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI.

CONSORZIO O DISTRETTO INDUSTRIALE PER TIPOLOGIA MERCEOLOGICA MADE IN ITALY

FARMACEUTICA, OMEOPATICA, ERBORISTERIA, COSMESI ATTREZZISTICA STRUMENTALI, ECO DIAGNOSTICHE COMPUTERIZZATA, ECO DIAGNOSTICA IN OROSCOPIA, D’INDAGINE DIAGNOSTICA IN SCANSIONE COMPUTERIZZATA, STRUMENTAZIONE MICROROBOTICA MEDICALE.

 

CREAZIONE DI NUOVA IMPRESA NELLA CONCORRENZIALITÀ DELLA GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI.

CONSORZIO O DISTRETTO INDUSTRIALE PER TIPOLOGIA MERCEOLOGICA MADE IN ITALY

INDUSTRIA CONSERVIERA, INDUSTRIA VINICOLA ED OLEARIA, INDUSTRIA CASEARIE, INDUSTRIA PASTA E DOLCIARIA

INDUSTRIA INSACCATI E CARNI CONSERVATE FRUTTA E VERDURA, ALLEVAMENTI MEDI BOVINI, SUINI, POLLAME, OVINI.

Questa modalità d’Industrializzazione Consortile deve essere ripetuta su tutte le Regioni d’Italia ed ognuna deve avere una sua creatività stilistica e produttiva tradizionale della Regione di provenienza per le Doc e Dop, in modo da poterli interscambiare tra Regioni e soprattutto esportarli, con molte agevolazioni, non solo sull’IVA, ma sugl’ammortamenti d’investimento.

I Consorzi Industriali servono alla riduzione dei costi di produzione e distribuzione, per i Grandi e Medi magazzini e negozi di distribuzione, e soprattutto al Turismo Italiano per pubblicizzare i prodotti Made in Italy.

I Consorzi Industriali possono essere riprodotti anche in altri Paesi Europei Euro ed avere un unico bacino commerciale essendo nato con un unico fondo d’investimento per riconquistare il mercato commerciale Nazionale e nella Globalizzazione dei Mercati con i tempi di consegna e prezzo di listini competitivi e la qualità e lo stile del Made in Italy.

COMMERCIO

Il Commercio in Italia nel dopoguerra, i negozi erano unici vendevano alimentari sfusi, detergenti, cartoleria, giocattoli, francobolli, marche da bollo, tabacco, sigari e sigarette sfuse, con poche farmacie, con l’Industrializzazione e benessere i negozi sono specializzati, in concessionarie auto, negozi alimentari, macellerie, tabaccai, giornalai, farmacie, abbigliamento, pelletterie, pelliccerie, artigianali, come sarti, falegnami, idraulici, riparazioni auto elettrauto, gommisti, carrozzieri.

I Commercianti, avevano la nomea di grandi evasori ed aumentare i prezzi al consumo, che costringeva a adeguamenti retributivi, con la contingenza sulla scala mobile, furono allora creati i primi Supermercati solo alimentari di dimensioni ridotte, dove si aveva una maggiore scelta di prodotti e prezzi leggermente ridotti, che nell’ambito di tutta la spesa settimanale significava risparmiare, in seguito vennero gli Ipermercati, con alimentari, abbigliamento, elettrodomestici, hi-fi, attrezzi per il fai da te, tutto comprendente per la casa ed hobby e campeggio, con prodotti di varie qualità e prezzo. 

Gli Ipermercati, i Supermercati hanno conquistato il mercato e la grande Industria aveva ridotto i prezzi di commercializzazione alla clientela, il vantaggio andava all’esclusiva grande finanza e grande industria, ma della chiusura di molti negozi alimentari, abbigliamento ed elettrodomestici, significava anche la contrazione della domanda dei consumi, che andava per prima ad influire sulla media e piccola industria, che per gli aumenti dei costi manodopera, materie prime, aliquote elevate del prelievo fiscale, nessuna risorsa per finanziare investimenti in innovazione e ricerca condussero ad una massiccia chiusura di grandi medie e piccole industrie, queste anche se in minima parte esportavano le produzioni Made in Italy, perciò la Partitocrazia di Sinistra, i Sindacati, l’Istituzione Giudiziaria, fecero una vera mattanza scuoiando le Industrie dei locali immobiliari civili ed industriali, dei macchinari. 

La prima crisi economica ed occupazionale la pagarono i Dipendenti Pubblici e Privati, con l’abolizione della scala mobile, dopo con il cambio della moneta unica Euro, dopo lasciando l’ingresso incontrollato dell’immigrazione e in fine importazione delle merci a bassissimo costo dai paesi Asiatici, intesa come Globalizzazione dei Mercati, in ultimo l’allontanamento dell’età pensionabile o incentivazioni retributive al non ingresso in pensione, precariato occupazionale, familiare ed economico.

I commercianti piccoli e della media e grande distribuzione d’abbigliamento creano piccole collezioni, comprando le materie prime e producendo all’estero, dopo abbiamo negozi di telefonia e gioielli e qualche libreria ed alimentari specializzati nei prodotti doc, significa che il 70% dei prodotti commercializzati proviene dall’estero, significa che oltre ad avere un’immigrazione coatta clandestina siamo colonizzati anche commercialmente.

L’unica soluzione e riconquistare il mercato commerciale come fossimo noi Cittadini Italiani gli stranieri in Patria.

La proposta dei Consorzi Industriali e legata alle nuove modalità di Marketing, significa che occorre creare una catena di magazzini di media grandezza, con la molteplicità dei prodotti dei Consorzi Industriali di solo prodotti Made in Italy, per ridurre i costi commerciali, per dare prodotti con tempi di consegna e prezzi di listino competitivi, con la qualità e lo stile del Made in Italy.

MAGAZZINI MEDI MADE IN ITALY

Industria Abbigliamento Classico e Sportivo, con annesso Biancheria intima, Cravattificio e Foulard Uomo-Donna, Industria Scarpe Classiche e Sportive con annessa Pelletteria e Abbigliamento di Pelle Uomo-Donna, Industria Cosmesi e Profumi Uomo-Donna.

La dislocazione dei Magazzini Moda e Stile Made in Italy, dovranno avere uno studio di ricerca di mercato, per quanto riguarda il numero degl’abitanti della Città non necessariamente nel capoluogo della Regione, ma essenzialmente nella Provincia, sulla base del reddito procapite, sulla propensione al consumo e modalità d’approccio al consumo, lo stile che preferiscono.

La Ricerca Commerciale deve svolgersi al passo con la ricerca Industriale che a differenza del Marketing, deve avere lo scopo di creare i presupposti di locazione e vendita dei prodotti posti in commercio nei negozi o Magazzini vendita, con prodotti sempre aggiornati e prezzi concorrenziali e la capacità di promozionare i prodotti per acquisire clienti.

La Ricerca Industriale deve avere essenzialmente in futuro la riduzione dei tempi di consegna, per creare un nuovo modo di Marketing, perché la concorrenza oltre al prezzo s’identifica sulla personalizzazione del prodotto sulla base della richieste del cliente e soprattutto sui tempi di consegna concorrenziali.

La Ricerca Commerciale s’identifica nei modo seguenti:

La Ricerca Commerciale come tutta la ricerca deve essere calcolata come preventivo e consuntivo in tutte le fasi programmatiche per ottenere dei parametri di spesa standard in altre situazioni di ricerca

Mappa del territorio Regionale della Nazione dove dislocare il Magazzino vendite.

Conoscenza anagrafica e di reddito della Regione e delle Province.

Definizione dei capoluoghi di Regione e Provincia dove dislocare i Magazzini vendita.

Definizione urbanistica dove localizzare i Magazzini vendite nei capoluoghi di Regione e Provincia.

Studio del nome e l’icona del marchio distributivo dei Magazzini vendita che venderanno i prodotti del Consorzio Industriale.

Studio architettura esterna ed interna del Magazzini vendita.

Quantitativi di merce alla vendita per ogni Magazzino vendita.

Numero dipendenti per Magazzino vendite.

La Ricerca Commerciale con le innovazione tecnologiche di hardware e solftware ed automazioni Industriali, consentono la riduzione consistente dei tempi di consegna e prezzi di listino, con nuove forme personalizzate di Marketing, con vendite al Cliente basate non solo sulla merce nel negozio, ma su tutte collezioni di modelli prodotti ed in vendita del Consorzio Industriale.

Questo significa una nuova concezione del Magazzino vendita, perché il Cliente, avrà diverse opportunità d’acquisto rispetto al tradizionale acquisto di prodotti presenti nel Magazzino vendite o acquistare iscrivendosi come potenziali clienti, per visionare tramite internet tutte collezioni, con i materiali e relativi prezzi, stampando le immagini e l’ordinazione di un look completo di prodotti, avendo indicate le dislocazioni urbanistica dei Magazzini vendita e contattando per un appuntamento via posta elettronica.

Il Cliente recandosi con l’appuntamento al Magazzino vendita, potrà misurare la merce, indossandola per eventuali modifiche, controllare il materiale, qualità e prezzo del prodotto, qualora firmasse un contratto d’ordinazione con un acconto d’ordine, avrebbe gratuitamente le correzioni su misura dei prodotti, inoltre la possibilità di rateizzare i pagamenti, con una carta oro dei Magazzini vendita di cliente affidabile con una linea di credito fissa, ma diversificata nella quantità di credito secondo della solvibilità del cliente, man mano che riduce il credito può reintegrarlo con un nuovo acquisto, inoltre avrà secondo i tempi di consegna del Consorzio Industriale, varie percentuali di sconti sui prezzi di listino o regali promozionali.

I Magazzini di vendita diventeranno dei veri diffusori promozionali dei prodotti del Consorzio Industriale e dello Stile Made in Italy, con filate, gaget, spettacoli d’intrattenimento, pubblicità su giornali, riviste specializzate e radio televisione.  Questo modifica il concetto del prodotto di massa a basso costo standardizzato nello stile, qualità e prezzo, ma il costo delle merci basato sulla personalizzazione dell’acquisto su misura al Cliente, nella diversificazione e gamma di scelta dei materiali, scelta dei modelli nelle collezioni prodotti del Consorzio Industriale, una maggiore gamma di prezzi di listino secondo i materiali a parità di modello.

Questo nuovo Marketing sarà il futuro della Globalizzazione dei Mercati, perché la sfida sarà sulla personalizzazione della vendita su misura, sulla vasta scelta di modelli per un look completo, nello stile Made in Italy, la rateizzazione dei pagamenti e soprattutto la riduzione dei tempi di consegna, perché il Cliente si appassiona al modello, alla qualità del materiale, alla possibilità del look completo, il pagamento della merce a rate ed avere lo stile e qualità del Made in Italy, che non trova comunemente nei negozi, perciò disposto ad attendere qualche settimana, con ritiro della merce da parte del Cliente direttamente nel Magazzino vendita, mentre internet e solo un mezzo per far conoscere tutti i prodotti collezionati ed in vendita del Consorzio Industriale, che non sono presenti nel Magazzino vendita.

APPALTI PUBBLICI DI OPERE, ACQUISTI SERVIZI E MERCI.

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, alle Gare d’Appalto partecipano solo Ditte Italiane, con produzioni e servizi svolti esclusivamente nello Stato Italiano.

Gl’Appalti lavori Pubblici sono stati una dei modi di sperpero del Denaro Pubblico e costringendo ad una nuova manovra finanziaria dello Stato Italiano, perché nessuno decide su quale base i costi dei progetti delle opere, i costi di realizzazione progettuale dell’Opera Pubblica, inoltre molto spesso sono subappaltati senza garanzia che siano terminate le opere iniziate e dopo riappaltate con ulteriori costi rispetto a quello preventivato, la manodopera, non ha precedenza l’assunzione i Cittadini Italiani, oppure sono prodotti all’Estero.

Questo consente dopo di ufficializzare finanziamenti alla Partitocrazia Italiana o tangenti illegali, per le basi s’asta esose, per i finanziamenti, per i controlli e collaudi finali.

CORTE DEI CONTI

 RAGIONERIA DI STATO

CONTROLLI SUI COSTI DI BASE DI GARE D’ASTA APPALTI PUBBLICI

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione gli Appalti Pubblici, la Cogestione consente il controllo da parte dei Delegati Politici, Delegati Civili di Categoria, Nuclei Regionali della Guardia di Finanza, della Corte dei Conti, della Ragioneria di Stato, con basi di gare d’Asta per appalti pubblici, con un minimo e massimo d’offerta, per avere certezza che l’opera o servizio o acquisti merci sia eseguita o offerto un servizio o merci vendute, secondo le norme contrattuali generali dello Stato Italiano, perché un’offerta troppo bassa, non garantisce le norme retributive previdenziali, troppo elevata il costo maggiore ricade sui Cittadini Italiani e consente forme di clientelismo o tangenti. Le basi di gare d’asta Pubblica per avere certezza che sia eseguito secondo le norme UNI ed ISO 9001 avrà un minimo ed un massimo, di costo di base d’asta.

Il calcolo del costo del progetto dell’Opera Pubblica, non può essere considerato come unico progetto realizzato dalla Società di progettazione durante l’arco dell’anno, ma sulla base dei progetti in via di realizzazione e realizzati ed appaltati durante gli anni.

La base di gare d’asta Pubblica per avere certezza che sia eseguito secondo le norme UNI ed ISO 9001, avrà un minimo ed un massimo, di costo base d’Asta Pubblica.

PROGRAMMAZIONE DELLE PARTECIPANTI ALLE GARE D’ASTA APPALTI PUBBLICI

Le Società Appaltatrici di Opere Pubbliche di cui molte hanno anche gli uffici di progettazione e devono avere i macchinari ed attrezzature per essere abilitate all’iscrizione albo costruttori, perciò alle gare d’appalto possiamo affermare che partecipano a numero chiuso in tutta l’Italia, spesso nell’arco dell’anno si aggiudicano più appalti, perciò il calcolo della base di gara d’asta deve considerare l’usura dei macchinari ed attrezzature, il costo del materiale necessario, il costo della manodopera regolarizzata di retribuzione, contributi previdenziali ed assicurativi infortunistici, dopo i giorni che occorrono alla realizzazione dell’Opera Pubblica, calcolare l’utile operativo della Società.

Il calcolo di costo preventivo dell’Opera Pubblica nel contratto deve prevedere, tre normative importanti, la prima il numero dei Dirigenti responsabili, Dipendenti e Lavoratori per la realizzazione dell’Opera Pubblica, la seconda priorità lavorativa ai Cittadini Italiani, la terza il rispetto delle norme antinfortunistiche, con i controlli in corso d’Opera.

Il subappalto delle Opere Pubbliche i contatti devono prevedere certezza delle risorse finanziarie per il completamento della parte di appalto assegnato, con regolarizzazione delle retribuzione, contributi previdenziali ed assicurativi infortunistici ai Dipendenti e Lavoratori, con precedenza ai Cittadini Italiani. Il calcolo di base di gare d’Appalto Pubblica di Servizi Amministrativi, Sorveglianza, Ristorazione, Aree verdi, deve essere fatta con le stesse procedure e normative delle gare d’Appalto delle Opere Pubbliche.

Le gare d’Appalto Pubbliche d’acquisto merci, sono a trattativa privata o Asta Pubblica con busta chiusa o on line.

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, sulla base di una programmazione economica di spesa pubblica annuale, approvata dal Governo della Regione e Camera dei Delegati Regionali Nazionali, Camera dei Delegati Politici Nazionali gli Assessorati Comunali, Provinciali e Regionali, possono indire le gare d’Appalto Pubblica sulla base di spesa programmata, con il relativi controlli di cogestione da parte dei Delegati Politici, Delegati Civili di categoria e Delegati civili utenti e consumatori.

Questo consente di avere Bilanci preventivi e consuntivi secondo la programmazione Regionale e Nazionale di bilancio spesa economica pubblica.

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, i Grandi Appalti, devono essere suddivisi in lotti di Spesa massimi e minimi, e suddivisi per Società Appaltatrici, al fine di ridurre i subappalti, che alloro volta possono subappaltare con lotti di spesa massimi e minimi, la fine di garantire il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro e rispetto dei contratti di lavoro.

Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione i Grandi Appaltatori, qualora subappaltano e quest'ultima esegue o fornisce male i lavori e servizi o fallisce e la Grande Appaltatrice la responsabile giuridicamente in sede Civile e Penale, congiuntamente alla ditta Subappaltatrice per i casi di fallimento ed opere non terminate, opere e forniture mal eseguite o non fornite, sulla sicurezza nel lavoro, perché il Subappalto viene concesso al preventivo più basso, mentre la responsabilità giuridiche Civili e Penali.  

CONCLUSIONE

Occorre non solo nell’innovazione nel Produrre, ma soprattutto nel Commercializzare come sfida nella Globalizzazione dei Mercati.

La sfida più importante è nella gestione delle risorse valutarie Nazionali, con riqualificazione della spesa per Istituzioni Italiane, con accorpamento delle sedi ed uffici Comunali, Provinciali e Regionali, ridurre le spese gestionali generali dei locali, sul numero dei Dirigenti Istituzionali, nelle spese di consulenze, nell’eliminare gli Enti inutili, gli spese parassitarie, con un migliore utilizzo delle risorse umane al fine di rendere un servizio alla Nazione, ridurre le spese degli Assessorati Comunali, Provinciali, Regionali, dei Servizi Sanitari Nazionali e spese Ministeriali dello Stato Italiano.

Questo consente di reperire le risorse per completare infrastrutture, per velocizzare i collegamenti con autostrade Aeroporti, Porti con attracchi navali, per lo sviluppo del trasporto marittimo, con riduzione dei costi dei servizi energetici, delle telecomunicazioni, di creazione di consorzi Industriali come nuovo modo di produrre e commercializzare con uno stile e qualità del Made in Italy, ma deve investire nell’innovazione tecnologica industriale, per avere costi competitivi nella concorrenza della Globalizzazione dei mercati, essendo prodotti di consumo. Inoltre di creazione di un’industria turistica sinergica con le industrie trasporti, industrie alimentari conservieri, ortofrutticola e ittica a livello Regionale Nazionale e come sfida nella Globalizzazione dei Mercati.

La crescita e sviluppo economico evolutivo, sono il risultato di costante lavoro di progettazione, programmazione d’investimenti e realizzazione progettuale. Attualmente la Partitocrazia Italiana concorda o nomina gl’Amministratori Delegati, definisce le retribuzioni ed un programma generale di riassetto dell’Ente o Istituzione, senza definire obbiettivi o senza reale assunzione di responsabilità, ma l’assunzione e legata o per motivi finanziari speculativi o per finanziamento della Partitocrazia Italiana, senza responsabilità ed incapacità, per cui sono avvenuti crac finanziari, fallimenti, chiusure d’Attività Industriali, Commerciali, con ingenti perdite finanziarie speculative.

CLASSE DIRIGENTE PUBBLICA E PRIVATI COGESTIONE

Nella Democrazia Rappresentativa, Partecipativa e Cogestione le Assunzioni dei Manager non avvengono cadute dall’alto, ma secondo una procedura e motivazione.

La Classe Dirigente e divisa in due categorie, Manager coloro che hanno funzioni ai massimi livelli di responsabilità, come Amministratori Delegati, delle Attività Pubbliche Istituzionali e Privata Industriali e Finanziarie, inoltre i Dirigenti di carriera o responsabili di un gruppo o settore Industriale o Assessorato o Istituzione.

Le due funzioni dei Dirigenti determina l’economicità produttività, qualità dei servizi e commercializzazione dei prodotti.

Le assunzioni avvengono per contratto di tre anni rinnovabile con minimo salariale di Dirigente e franchigia totale secondo il contratto ed erogata in modo graduale durante l’arco dei mesi ed anni sulla base del raggiungimento degl’obbiettivi programmatici annuali, salvo revoca del mandato.

I Manager possono rispondere ad una richiesta o proporsi all’assunzione o come Dirigente interno, ai Ministeri, agl’Assessorati, alle Sedi delle proprietà industriali e Finanziarie, presentando un preliminare di piani Industriali, finanziari, amministrativi, informatici, organizzativi, produttivi di servizi e prodotti al consumo, qualitativi di servizi e prodotti al consumo, pubblicitari e commerciali, come forma di consulenza e portatore di nuove esperienze che consenta un reale sviluppo dell’Attività economica Istituzionale e Privata.

I Manager è preferibile sceglierli tramite passaggi di carriera interni, il motivo che conoscono le reali problematiche interne ed esprimono un motivo per aggiornarsi e motivarsi a migliorare l’efficienza dell’Attività Istituzionale, Industriale, Commerciale e Finanziaria, tutto ciò stimola la competitività interna sulla base della professionalità, altrimenti, abbiamo il  rischio di parassitismo ed inefficienza. ciò non toglie che l’esperienza maturata, non possano portala in un'altra Attività Istituzionale e Privata.

La scelta del Manager è una decisione collettiva, perché coinvolge gl’interessi vitali dei Dipendenti e Lavoratori Istituzionali, Sociali ed Economici, significa continuità occupazione, retributiva e contributivi.

Alla scadenza dei contratti i Ministri, gl’Assessori, le Proprietà Industriali e Finanziarie, sulla base della Costituzione Italiana di Cogestione convoca una riunione con i Delegati di categoria dei Dipendenti e Lavoratori, dei Delegati dei Diritti Civili e Delegati Rivenditori, per discutere dei piani industriali i Bilanci di spesa, entrate, investimenti obbiettivi raggiunti, prospettive future, stabilità dei livelli occupazionali, secondo una stabilizzazione di richiesta di mercato o servizi, con l’attuale Amministratore Delegato.

Qualora le scelte dell’Amministratore Delegato fossero contrarie ai piani programmatici Industriali stabiliti nella stipula del Contratto, contro la Proprietà e Delegati dei Dipendenti tutti e due possono firmare nel verbale d’assemblea la revoca del mandato.

Qualora le scelte dell’Amministratore Delegato sono di non investire nell’innovazione, nella pubblicità, nel Marketing, per aumentare oltre alla previsione stabilite dal programma i dividendi degl’utili di bilancio alla Proprietà ed Azionisti, facendo perdere parte del mercato commerciale, con il rischio dei livelli occupazionali, per cui la Proprietà decida la conferma dell’Amministratore Delegato, mentre i Delegati di Categoria dei Dipendenti, ne vogliono le dimissione.

Questa è una buona ragione per uno sciopero di protesta e portare gl’atti dei libri contabili e i piani Industriali al Tribunale davanti al Giudice del Lavoro.

Qualora le scelte dell’Amministratore Delegato, sono di non investire nell’innovazione, nella pubblicità, nel Marketing, per motivi speculativi azionari di borsa, significa per modificare gl’assetti proprietari o finanziari, usando la crisi Aziendale per ridurre i Dipendenti con età critica cinquantenni, per dopo rilanciare l’Attività Industriale con investimenti, le nuove assunzioni devono prevedere il reintegro occupazionale dei Dipendenti in Cassa Integrazione o anche costretti la licenziamento per il termine della cassa integrazione speciale.

Questa è una buona ragione per uno sciopero di protesta e portare gl’atti dei libri contabili e i piani Industriali al Tribunale davanti al Giudice del Lavoro, se dimostrati i motivi speculativi azionari ed occupazionali per l'età anagrafica, i Lavoratori  potranno richiedere il risarcimento dei danni morali e materiali, sia all'Amministratore delegato che Azionisti dell'Impresa.

Il Dirigente Istituzionale che abbia mancato gli obbiettivi del mandato contrattuale, può essere rimosso dall’incarico e declassato a livello inferiore e di stipendio, perché i mancati adempimenti, sono motivo di parassitismo ed inefficienza, con danno alla convivenza civile nello Stato Italiano.

I Dirigenti che seguono un gruppo di Settore ed abbiano svolto diligentemente il compito, ponendo la questione sulle scelte, non in linea dell’Amministratore Delegato con i piani finanziari, amministrativi, investimenti, produttivi, commerciali, pubblicitarie, la decisione del rinnovo del loro contratto, deve essere presa dopo la conferma o revoca del mandato dell’Amministratore Delegato.

I Delegati di Categoria dei Dipendenti e Lavoratori, non possono decidere sugl’assetti proprietari, né sulle ripartizioni dei dividenti, ma sulla sopravvivenza delle Aziende e livelli occupazionali hanno diritto di veto, sulle decisioni dei piani industriali e sui Manager e Dirigenti.

La revoca di un mandato ad un Amministratore Delegato, non può avvenire, perché ha rispettato il mandato, senza risparmiare sugli investimenti, rimanendo equidistante tra interessi della Proprietà o Azionisti e Dipendenti, La revoca di un mandato ad un Dirigente, non può avvenire perché s’oppone alle decisioni dell’Amministratore Delegato contrarie al piano d’investimento Industriale, che mettono in difficoltà organizzativa, che aumentino i costi amministrativi, produttivi e commerciale di settore. Allora sulle decisioni di assunzioni e revoca dei mandati devono avere i Delegati di Categoria dei Dipendenti e Lavoratori il voto di veto.  

Una Nazione che non è in grado di dare ai Giovani Italiani, la possibilità di creare un futuro lavorativo o crearsi un'occupazione, significa recessione ed illegalità economica, con declino

Politico, Sociale ed Economico dello Stato Italiano.

 

LA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA PARTECIPATIVA E COGESTIONE, CREA UNA LEGISLAZIONE POLITICA E FISCALE, PER REPERIRE LE RISORSE VALUTARIE E CREARE AI GIOVANI ITALIANI

UN FUTURO DI SVILUPPO ECONOMICO EVOLUTIVO EQUILIBRATO

PACE     LAVORO           GIUSTIZIA    LIBERTA'

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