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DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA PARTECIPATIVA E
COGESTIONE
NUOVA COSTITUZIONE DELLA SECONDA REPUBBLICA
ITALIANA
La Costituzione della Repubblica Italiana è stata
sancita dopo due Guerre Mondiali sanguinose e disumane, scritta da Cittadini
Italiani Padri Costituenti, che hanno vissuto gl’orrori della guerra e dei
campi di concentramento e la privazione della Libertà Personale e della
Popolazione Italiana, hanno scritto i principi fondamentali dalla carta dei
Diritti Umani della prima Repubblica Italiana.
La Costituzione della Repubblica Italiana dello Stato
Italiano enuncia che garantisce con i Servizi Istituzionali, Sociali ed
Economici, il rispetto dei diritti fondamentali dei Cittadini Italiani, ma dopo
60 anni abbiamo 30 milioni di Cittadini Italiani indigenti, significa Famiglie
monoreddito, ghetti per Giovani Italiani senza futuro, Lavoro Precario,
Matrimoni e Famiglie precarie, Disoccupati, Dipendenza da gioco,
Tossicodipendenti ed Alcolisti di qualsiasi età, Pensioni Invalidi civili,
Pensioni al minimo, Pensioni sociali di fame, Delinquenza dilagante di
criminalità organizzata, mafia ‘ndrangheta e camorra, invasione di sei milioni
d’immigrati stranieri e di prodotti al consumo per il 90% importati a
bassissimi costi, che saturano il Mercato Nazionale, significa crisi economica
recessiva irreversibile.
La Costituzione della Repubblica Italiana dello Stato
Italiano, ha sancito la messa al bandi dei simboli e del Partito Fascista, ma
alla Classe Dirigente Politica,
Istituzionale ed Economiche, sono rimasti gli stessi Poteri Incostituzionali
del Regime Fascista, per concedersi Privilegi Economici Faraonici, come Autogoverno
e Autogiudizio del Consiglio Superiore della Magistratura, Autogiudizio
Consiglio dell’Ordine degl’Avvocati, Autogoverno e Autogiudizio del Tribunale
Amministrativo Regionale, Autogoverno e Autogiudizio della Consob, società
Economiche Produttive e Finanziarie quotate in Borsa, Autogoverno e
Autogiudizio del Tribunale Sportivo, divenendo poteri che eludono le reali
responsabilità civili e penali da parte
La Costituzione della Repubblica Italiana enuncia i
principi fondamentali dei Diritti Civili dei Cittadini–e Italiani-e, ma
contraddice i principi fondamentali di rappresentatività Democratica Politica,
Istituzionale, Sociale ed Economica e Sovranità Popolare nello Stato Italiano.
Il rischio reale è presentare un’involuzione, come novità o esigenza di
Dittature di Governo Forte o Governo d’unità Nazionale o con nuovi marchi di
fabbrica sulla merce avariata dei Partiti Azienda come i Democratici e i
Moderati, considerandosi indispensabili e insostituibili.
I Padri Fondatori della Costituzione Italiana, hanno
scritto solo quali Fondamentali Diritti Umani garantire, alla Partitocrazia
Italiana usare le promesse di concessioni di privilegi e di povertà, mentre ai
Cittadini-e Italiani-e è consentito porre solo una crocetta.
Occorre immaginari il Dopo Guerra tutti i Cittadini
Italiani, lavoravano per la ricostruzione Edilizia avvenuta per colpa della
corruzione in forma anarchica e ricostruzione e sviluppo industriale, con
conquiste meritate sui salari e pensioni, potevano comprarsi la casa, crearsi
una famiglia, comprare BOT CCT di Stato, depositi bancari con interessi annui,
mentre le Banche Italiane, con diffuse filiali, per avere risparmiatori con
depositi bancari, sostenevano interessi elevati e con bilanci in rosso, la
Partitocrazia Italiana a pensato di risolverlo, con una involuzione del potere
d’acquisto dei salari, allontanamento dei tempi delle stipule dei rinnovi
contrattuali salariali, abolizione della scala mobile o adeguamento salariale
mensile sulla base dell’aumento del costo della vita, liberalizzazione dei
prezzi al consumo, abolendo il blocco dei prezzi al consumo, aumento dell’iva,
aumento interessi sui mutui, aumento del costo del denaro sui prestiti ed
dismissione e riduzione degl’affidamenti alle Industrie.
Questo è stato solo l’inizio non di un errore
strategico politico economico della Partitocrazia Italiana, in quanto dopo la
mattanza con la chiusura delle Piccole, Medie e Grandi Industrie, con una
disoccupazione arrivata in realtà al 20% delle Popolazione Italiana in età da
lavoro, la Partitocrazia Italiana concede la Sovranità Monetaria.
Il rapimento e
l’assassinio avvenuto il 09.05.1978 del Presidente della Democrazia Cristiana.
D.C. e Primo Ministro On. Aldo MORO, segna l’inizio di una guerra tra due
poteri quello Politico della Democrazia Cristiana alleata al Partito Socialista
e quello Bancario Monetario.
Il 20 maggio 1970, era
approvata la legge n. 300 dello “Statuto Dei Lavoratori "
All’interno della Democrazia
Cristiana prevalse con la corruzione il potere Bancario Monetario
Nel luglio 1981 il
Ministro del Tesoro On. Beniamino
ANDREATTA, decretò il "divorzio" fra lo Stato Italiano (Ministero del
Tesoro) e la Centrale Banca d’Italia, per cui non era più tenuto ad acquistare
le obbligazioni che il governo non riusciva a piazzare sul mercato, cessando
quindi la copertura del Debito Pubblico Italiano che aveva eseguito dal secondo
dopoguerra fino a quel momento.
La legge del 7
febbraio 1992 n. 82, del Ministro del Tesoro Guido CARLI,
chiarisce che il tasso di sconto è di competenza esclusiva del governatore e
non più concordata con il Ministro del Tesoro.
Nel 1999 l’on. Giuliano AMATO era Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica, con l’on Carlo Azeglio CIAMPI e l’on Romano PRODI, ratificavano con i Paesi Europei la moneta unica EURO, emessa da una privata Banca Centrale Europea BCE e l’accordo di Maastricht, con parametri di spesa di Bilancio degli Stati Europei del 3% rispetto al PIL annuale dello Stato Italiano a una Banca Privata Centrale Europea BCE con la nascita della moneta EURO, con un valore elevato di quasi il doppio rispetto alla LIRA, ne consegue che non essendoci un controllo e blocco dei prezzi al consumo sono stati ulteriormente raddoppiati, che a impoverito anche il ceto medio, inoltre ha vanificato ogni concorrenza sui prodotti italiani all’esportazione, in quanto la LIRA aveva un valore più basso.
La situazione Politico Economica e crisi inreversibile
depressiva, significa che il prodotto interno lordo non copre più le uscite di
spesa Istituzionale, Sociale ed Economica con pochissima esportazione, con
importazione massiccia di prodotto a bassissimo costo al consumo, ne deriva che
lo Stato Italiano per il sostegno al reddito e aumento delle Pensioni Sociali
ed assistenza Sanitaria Sociale, s’indebita ogni anno verso la BCE che immette
nuova liquidità, le nazioni con un sistema politico migliore s’arricchiscono,
mentre altre oltre alla Grecia anche l’Italia s’impoveriscono, non solo
sottostanno alle richieste delle altre Nazioni Europee, come Germania e
Francia.
Questo
è la dimostrazione del fallimento della Partitocrazia Italiana, che non avendo
un metodo politico di garanzia di sostengo dei diritti acquisiti o conquistati
con il lavoro della ricostruzione sociale ed economica, con l’improvvisazione,
con le promesse per avere il voto il consenso, una intera Nazione Italiana è
alla deriva politica ed economica, anche monetaria, perché la BCE non potrà
immettere sempre liquidità EURO altrimenti si deprezza a sfavore delle Nazioni
con metodo politico sociale ed economico stabile.
La Costituzione della
Repubblica Italiana sancisce i principi fondamentali dalla carta dei Diritti
Umani, ma mantengono il sistema di potere fascista, con tre Poteri Costituiti
verticistici, il primo il Potere Bancario diventato privato, la Banca d’Italia e
la Banca Centrale Europea BCE, che un
accordo sancito a Maastricht, sottoscritto dalle Partitocrazie Fasciste
Europee, con i parametri di spesa fisso al 3% rispetto al Prodotto
Industriale Lordo o P.I.L. peggiorando la situazione del Sistema Monetario ed
Economico Occupazionale e Reddito dei Cittadini-e dei Paesi Europei, per cui se
il PIL resta a zero uno Stato Nazionale s’indebita del 3% della Spesa Pubblica,
questa
e la personificazione dell’Ignoranza o menti vendute, che insegnano, anche
nelle Università di Economia del Debito certo ed esigibile, proprio
espropriando la Sovranità Monetaria, in violazione della Costituzione della
Repubblica Italiana, i cui fautori con una diversa Autorità Giudiziaria, dovevano
essere portati in Giudizio di fronte ad un Tribunale Superore e una Giuria
Popolare e Giurati Costituzionalisti e Giurati Politici.
Occorreva prima sancire una Costituzione degli
Stati Federati Europei, con una Democrazia Rappresentativa Partecipativa e
Cogestione, con Unico Sistema Politico, Fiscale, Retributivo e Pensionistico
delle Nazioni Europee, condiviso da tutti i Cittadini-e Europei e dopo una
moneta unica Euro, con diverso valore, poiché le Nazioni Europee, non tutte
hanno stessa estensione territoriale, numero d'abitanti e risorse di materie
prime, numero di industrie, alcune Nazioni Europee, vivono del turismo o
agricoltura, per cui diverso valore della moneta, incentivata lo sviluppo
economico ed esportazioni, mantenendo l’uninominale Euro, Francese, Olandese,
Spagnolo, Portoghese, Austriaco, Lussemburghese, Tedesco e Italiano
La Costituzione della prima Repubblica Italiana ad una
rilettura attenta dopo 60 anni evidenziano la limitatezza e contraddizioni dei
concetti, in considerazione della situazione Culturale ed Economica dei
Cittadini-e Italiani-e e del periodo drammatico ed eccezionalità storica che
attraversava l’Italia che motivano la necessità delle modifiche sostanziali,
per avere nella pratica quotidiana, una Democrazia Rappresentativa,
Partecipativa e Cogestione, secondo la composizione delle evoluzione della
Società Civile, Istituzionale, Sociale ed Economica, per avere Pace, Lavoro,
Giustizia e Libertà di seguito descritte della Costituzione della seconda
Repubblicana Italiana.
COSTITUZIONE DELLA SECONDA
REPUBBLICA ITALIANA
PROPOSTA
La Costituzione Della Seconda Repubblica
Italiana prevede una proposta di metodo politico
(non ideologico, ne improvvisato di promesse
per avere consenso e voto elettorale),
come passo Evolutivo, Culturale, Politico,
Sociale ed Economico.
Riconosce e Garantisce
Il rispetto dei Principi Fondamentali dalla
carta dei Diritti Umani,
partendo dal principio che i Diritti Civili
devono essere una conquista giornaliera, dopo aver adempiuto ai Doveri Civici,
sulla base di nuove esigenze di reale Politica Democratica Rappresentativa di
Partecipazione e Cogestione di tutte le categorie Istituzionali, Sociali ed
Economiche.
Questa Rivoluzione Morale e Culturale, prevede come
proposta l’elezione referendaria dei Cittadini-e Italiani-e prima per votare il
modo di eleggere la Rappresentatività Politica, se rappresentati dai Partiti o
una Democrazia Rappresentativa Diretta delle Categorie Istituzionali, Sociali
ed Economiche, per l’elezione dei Padri Fondatori e Delegati
Politici, dei diciannove raggruppamenti, in
percentuale al numero degli appartenenti delle Categorie Istituzionali, Sociali
ed Economiche dello Stato Italiano, per un periodo Costituente Nazionale di
quattro anni, come reale tempo necessario per informare i Cittadini Italiani,
per proporre, preparare ed approvare alla Camera Legislativa Nazionale dei
Delegati Politici delle Categorie Istituzionali Sociali ed Economiche e Camera Legislativa
Nazionale delle Regioni dei Delegati Politici delle Categorie Istituzionali
Sociali ed Economiche, le modifiche alla Costituzione della prima Repubblica
Italiana, per realizzare le basi di un nuovo metodo di gestione delle
Istituzionali, delle politiche Sociali e Politiche Economiche è sanciranno la
nascita della Costituzione della seconda Repubblica Italiana di Democrazia
Rappresentativa, Partecipativa e Cogestione.
LO STATO ITALIANO
È
62 MILIONI DI CITTADINI-E ITALIANI-E ED IL TERRITORIO NEI SUOI CONFINI
che
sancisce
NELLA COSTITUZIONE DELLA SECONDA REPUBBLICA ITALIANA
l’indissolubilità
DELLA SOVRANITÀ DELLO STATO ITALIANO E SOVRANITÀ MONETARIA
con un metodo di rappresentatività politica,
che garantisca sempre
“ Pace Lavoro Giustizia Libertà. ”
PRINCIPI FONDAMENTALI
COSTITUZIONE DELLA SECONDA
REPUBBLICA ITALIANA
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita
nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Corte cost. s. n. 87/1966: ... "L’art. 1 proclama il metodo democratico come
il solo che possa determinare la politica sociale e nazionale, che non consente
l’usurpazione violenta dei poteri, ma richiede il rispetto della sovranità
popolare, affidata alle maggioranze legalmente costituite, la tutela dei
diritti delle minoranze e l’osservanza delle libertà stabilite dalla
Costituzione."…
Nell'art. 1 con la scrittura della parola
Democrazia e maggioranze legalmente costituite, non determinano il rispetto
della Sovranità Popolare, perché le Società Civili e Popolazioni, evolvono
culturalmente e costituiscono composite, Categorie Istituzionali Sociali ed
Economiche.
La Sovranità Popolare, non può identificarsi la dove
s'esercitano "Poteri Costituiti" che presuppone decisioni
unilaterali, contro gli stessi Diritti Civili Costituzionali dei Cittadini
Italiani, come forma di retaggio fascista, senza responsabilità civili e
penali, (come dire votate pure tanto facciamo come vogliamo), ma deve
identificarsi sulla base d'interessi vitali comuni, Istruzione, Lavoro e
Pensione, con Equità Politica tra tutte le Categorie Istituzionali, Sociali ed
Economiche, possibile con una Democrazia Rappresentativa, Partecipativa e
Cogestione di seguito riassunta:
DEMOCRAZIA
Democrazia
è sancita dalla Costituzione della seconda Repubblica Italiana, significa
libertà politica o libertà di candidarsi ed essere eletti come liberi
Cittadini-e, per amministrare le risorse mobili, immobili e valutarie ed
emettere leggi, che regolino i programmati Bilanci di spesa ed ottenere
relativi Bilanci programmati d'entrate valutarie fiscali a livello preventivo e
consuntivo in una Nazione.
Democrazia
di pluralità di Partiti, non significa necessariamente migliore Democrazia,
anzi maggiore sono le divisioni di parte, maggiore sarà l'anarchia, perché
promettono l'attuazione di programmi politici, ma non possono e non sono in
grado di legiferare un'etica d'equità politica, trovandosi sessanta anni di
leggi emanate dai predecessori dei Partiti, per interessi personali e di
consenso elettorale, con consolidati privilegi retributivi, pensionistici e con
lobby parlamentari di privilegi fiscali economici finanziari a favore di una
percentuale di minoranza come numero d'appartenenti ad alcune Categorie
Istituzionali ed Economiche a svantaggio di una percentuale di maggioranza, come
numero d'appartenenti d'altre Categorie Istituzionali e Sociali, volutamente
meno preparate ed organizzate dai Partiti, al rispetto prima dei Doveri Civici
e conseguente ottenimento dei Diritti Civili.
Questo
presupposto è materia e motivo di proposta di riforma della Costituzione della
prima Repubblica Italiana, identificata con una domanda " I numerosi
Partiti Italiani con le leggi emanate in sessanta anni per la gestione
politica, sono in grado di modificarle, per rappresentare e tutelare equamente
politicamente gl'interessi di tutte le Categorie Istituzionali, Sociali ed
Economici ?"
Democrazia da sola non significa necessariamente libertà ed equità
politica Istituzionale, Sociale ed Economica
RAPPRESENTATIVA
La Rappresentatività Politica è la
forma d'organizzazione in cui i Cittadini-e Italiani-e, Europei e
Internazionali si candidano alla gestione politica di uno Stato Nazione,
attualmente l'unica forma in tutto il Mondo è in Partiti ideologici di promesse
programmatiche e Partiti religiosi di fondamentalismi di costume sociali.
La Democrazia Rappresentativa intende cambiare
gradualmente il modo di organizzare la Rappresentatività Politica candidando i
rappresentanti di diciannove raggruppamenti
delle Categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche, di Democrazia Diretta o
direttamente interessate alla Sovranità Popolare e Gestione Politica dello
Stato Italiano
Democrazia
Rappresentativa è sancita dalla Costituzione della seconda Repubblica Italiana,
significa che il raggruppamento di diciannove Categorie Istituzionali, Sociali
ed Economiche, sempre rappresentate, candidate elette percentualmente come
numero agl'appartenenti di tutte e diciannove le Categorie e quindi sempre
presenti a livello di Circoscrizione, Comunale, Provinciale, Regionale,
Parlamento delle Regioni e Nazionale, nell'amministrazione delle risorse
mobili, immobili, valutarie ed emettere leggi che regolino i programmati
Bilanci di spesa ed ottenere relative programmate entrate valutarie fiscali a
livello preventivo e consuntivo in una Nazione.
ELENCO E NUMERO DELLE CATEGORIE
ISTITUZIONALI, SOCIALE ED ECONOMICHE
CANDIDATI ALLE ELEZIONI DEI
DELEGATI POLITICI E DELEGATI CIVILI
COMUNALE PROVINCIALE REGIONALE, CAMERA
LEGISLATIVA DELLE REGIONI E CAMERA LEGISLATIVA NAZIONALE.
PERCENTUALE DEL 30%
1.
Comandi
Aeronautica, Navale, Esercito, Finanza, Questori e Prefetti.
2.
Giudici e
Magistrati.
3.
Banche,
Assicurazioni, Industriali, Costruttori edili e Società Grandi Appaltatrici.
4.
Professionisti,
Notai, Avvocati, Commercialisti, Consulenti, Professionisti Sportivi, Piloti
aerei.
5.
Primari
Ospedalieri, Chirurghi, Medici di medicina Generale e Medici A.S.L.
6.
Docenti
Universitari, Insegnanti, Ricercatori Pubblici e Privati, Giornalisti e
Religiosi.
PERCENTUALE
DEL 70%
8.
Militari
Aereonautica, Marina, Esercito, Guardia Finanza, Guardia Sicurezza, Guardia
Carceraria, Guardia Giurata, Guardia Doganale, Guardia Urbana, Guardia
Forestale e Guardia Antincendi.
9.
Trasportatori
Privati e Pubblici, Ferrotranviari.
10. Funzionari, Impiegati Pubblici, Privati e Infermieri.
11. Studenti delle Superiori e Studenti Universitari.
13. Agricoltori, Artigiani e Piccolo Commercio.
14. Precari.
15. Pensionati Pubblici e Privati.
16. Casalinghe
17. Disoccupati.
18. Invalidi Civili.
19. Pensionati
Sociali.
La Partitocrazia Italiana con le ideologie e
promesse programmatiche, divide negl’interessi comuni i Cittadini Italiani, per
cui la minoranza del 30% degl'elettori di alcune Categorie Istituzionali ed
Economiche, per interessi personali, di consenso elettorale, con consolidati
privilegi retributivi, pensionistici e con lobby parlamentari di privilegi
fiscali economici finanziari speculativi e con Poteri Costituiti della
Classe Dirigente eludono le responsabilità civili e penali, per cui la
Partitocrazia Anarcofascista Governa lo Stato Italiano.
La Partitocrazia Italiana con le ideologie e
promesse programmatiche, divide negl’interessi comuni i Cittadini Italiani, per
cui la maggioranza del 70% degl'elettori di alcune Categorie Istituzionali e
Sociali, diventano minoranza, non consentendo l'insegnamento prima del rispetto
dei propri Doveri Civici e conseguente ottenimento dei propri Diritti
Civili, per cui la Partitocrazia Italiana non rispende a nessuno sul Bilancio
di Spesa ed Bilancio d'entrate fiscale, perché lo Stato Italiano e Governato
senza la Sovranità Popolare.
Rappresentativa
da sola non basta per consentire equità politica, per cui prevede d'eliminare
il motivo di conflitto d'interesse corporativo economico, stabilendo massimi e
minimi dei redditi retributivi e pensionistici di tutte le Categorie
Istituzionali, Sociali ed Economiche, differenziati secondo la professionalità
e responsabilità, inoltre prevede l'adeguamento dei redditi mensili, ogni fine
anno uguale per tutti e stabilito con tutte le Categorie Istituzionali, Sociali
ed Economiche, secondo l'aumento del costo reale della vita e risultati di
Bilancio Economico della Nazione.
Rappresentativa
il tempo sarà usato all'eliminazione dei privilegi e sprechi, al miglioramento
e sfoltimento legislativo Istituzionale, Sociale ed Economico e
Infrastrutturale, per consentire uno sviluppo Economico Evolutivo Equilibrato
tra le Regioni e della Nazione.
Democrazia Rappresentativa da sole non significa necessariamente
libertà ed equità politica
Istituzionale, Sociale ed Economica
PARTECIPATIVA
Partecipazione
è sancita dalla Costituzione della seconda Repubblica Italiana, deve essere un
Dovere Civico e dialogo di proposte a confronto tra Classe Dirigente Politica
Istituzionale, Sociale ed Economica, Classe Dirigente Civile e Organizzazione
di Base dei Dipendenti, con lo scopo di responsabilizzare nelle decisioni le
parti interessate, per impedire decisioni discrezionali unilaterali e decisioni
programmatiche discrezionali unilaterali di spesa, senza raggiungere
gl'obbiettivi e senza responsabilità personali civili e penali,
Partecipazione
è funzione indispensabile per avere quantità e qualità dei servizi e produzione
industriale e commerciale, la responsabilizzazione comune di collaborare e
sottoscrivere il raggiungimento degl'obiettivi sul lavoro, come reali
quantificati e qualificati controlli sui contratti di lavoro, salute e
sicurezza sul lavoro, versamenti contributivi fiscali e pensionistici, per una
stabilità occupazionale, stabilità del potere d'acquisto e pensione alla
vecchiaia.
Democrazia Rappresentativa, Partecipativa da sole non significa
necessariamente libertà ed equità politica
Istituzionale, Sociale ed Economica.
COGESTIONE
Doveri Costituiti
Cogestione
è sancita dalla Costituzione della seconda Repubblica Italiana, per cui i
Delegati Politici delle Categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche, che
amministrano le risorse mobili, immobili, monetarie ed emettono leggi che
regolino i programmati Bilanci di spesa ed ottenere relative programmate
entrate monetarie fiscali a livello preventivo e consuntivo di una Nazione, con
i Delegati Civili delle Categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche e
Delegati di Base dei Dipendenti e dell'Istituzioni, del Sociale ed Economia,
devono avere la funzione di partecipazione e controllo dei dati e rispetto
programmatico di Bilancio di spesa ed entrate, preventivo e consuntivo,
mensile, semestrale ed annuale.
Nella
Costituzione della seconda Repubblica Italiana, la Cogestione modifica il
concetto della parola Poteri Costituiti, con Doveri Costituiti, significa che
la Classe Dirigente nello svolgere il proprio compito e funzioni Istituzionale,
Sociale ed Economico, assume delle responsabilità nei confronti Cittadini-e
Italiani-e e Stranieri, anche essi con i Doveri Costituiti e rispetto delle
leggi dello Stato Italiano.
I
Partiti amministrano senza rispettare le promesse dei programmi di spesa ed
entrate, senza una politica etica ed equa tra le Categorie istituzionali e
Sociali, come fossero un'organizzazione che decide la spesa delle risorse
valutarie, senza rendere conto alla Sovranità Popolare nello Stato Italiano.
Cogestione
è funzione indispensabile alla compartecipazione dei programmi e reale
controllo della Politica di spesa ed entrate ed Economia di spesa ed entrate,
necessari a rimodulare eque aliquote fiscali, riqualificare la spesa ed
investimenti Pubblici e Privati, per consentire un reddito minimo a tutti, un
lavoro nell'arco della vita lavorativa, pensione alla vecchiaia ed investimenti
per uno Sviluppo Economico Evolutivo Equilibrato tra le Regioni della Nazione.
I Cittadini-e Italiani-e e Stranieri, in tutte
le Istituzioni, Sociali ed Economiche devono autodeterminarsi, in prima persona
alla tutela dei propri Diritti Civili d’interessi vitali e della propria
famiglia, come programmare la Spesa Pubblica, controllare i Bilanci di Spesa
Pubblica, il Controllo dei Bilanci delle Attività Private,
controllo che tutti versano un equo contributo
fiscale e previdenziale, per un equa distribuzione del Reddito e Pensione
DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA, PARTECIPATIVA E
COGESTIONE
ISTITUZIONALE, SOCIALE ED ECONOMICA
Modifica
Art. 1. – L’Italia è una
Repubblica Democratica Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, fondata sul
lavoro, nell'etica di Politica Sociale ed Economica, con il rispetto della
Legalità di tutti i Cittadini-e Italiani-e e Stranieri-e residenti sul
Territorio dello Stato Italiano.
La Democrazia
Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, con la nuova Rappresentatività
Politica delle Categorie, nelle Circoscrizioni, Comuni, Province, Regioni,
Camera dei Delegati delle Regioni, Camera dei Delegati Nazionali, hanno
l’interesse alla Sviluppo Economico, con un Metodo Politico e Metodo Economico,
per avere un’attività necessaria alla Collettività, come Dovere e un Reddito,
come Diritto
Art. 1. a. Nella
Costituzione della seconda Repubblica Italiana, il Popolo Italiano, esercita la
Sovranità Popolare nella forma Politica di Democratica Rappresentativa
Partecipativa e Cogestione, rappresentati percentualmente al totale
degl'appartenenti delle Categorie, Istituzionali, Sociali ed Economiche, con
pari rispetto dei Doveri Civici e dei Diritti Civili.
Art. 1. b. La
Costituzione della seconda Repubblica Italiana, sancisce la Sovranità Popolare
è inscindibile con la Sovranità Monetaria dello Stato Italiano.
Art. 1. c. Ai
Delegati Politici delle Categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche della
Camera Legislativa Nazionale e Governo della Nazione, secondo le leggi Fiscali
delle Entrate e delle leggi di Bilancio di Spesa consuntiva, sono preposti a
determinare la Politica Istituzionale, Sociale, Economica e Monetaria dello
Stato Italiano.
Art. 1. d. La Costituzione della Seconda Repubblica Italiana,
sancisce che la Politica ed Economia è considerata la Gestione Amministrativa,
Istituzionale, Sociale ed Economica e ogni forma di organizzazione, per
costituire, esercitare e perpetuare poteri, con corruzione, con evasione
contributiva previdenziale, con elusione, evasione fiscale ed evasione
doganale, per agevolare importazioni di prodotti, con illegale concorrenza
commerciale ed economica, in violazione degl’accordi dei quantitativi
d’interscambio commerciali internazionali o svolgere attività essenzialmente speculativa azionaria e monetaria, che
compromettono lo Sviluppo Economico e la libertà Politica Nazionale, sono considerati reati secondo le leggi
Civili e Penali dello Stato Italiano.
Art.1. Nella Democratica Rappresentativa di
Partecipazione e Cogestione della seconda Repubblica Italiana il lavoro trova
diritto garantito con la nuova rappresentatività Politica percentualmente
agl'appartenenti di tutte le Categorie Istituzionale, Sociale ed Economico e
legislazione di Sviluppo Economico Evolutivo Equilibrato, che crea occupazione
intesa d'utilità sociale di trascorrere la giornata, per distribuire un reddito
e pensione alla vecchiaia. I Cittadini Italiani che a vario titolo ricevono un
reddito mensile come sostegno al reddito dallo Stato Italiano, devo svolgere un
attività di volontariato, secondo le disponibilità di tempo e condizioni
fisiche di salute, per rendersi utili e pronti al reinserimento
lavorativo.
Art.1. La Legalità è principio fondamentale
sancito dalla Costituzione della seconda Repubblica Italiana, inteso nel
rispetto dei Contratti Nazionale di Lavoro sottoscritti dalle Categorie, sulla
base della responsabilità e professionalità Politica, Istituzionale, Sociale ed
Economica di ricevere ed ottenere un reddito mensile nell'arco della vita
lavorativa e pensione alla vecchiaia, la corruzione è un illegale percepimento
di reddito sottratto al controllo fiscale e previdenziale, inoltre violano le
leggi che regolano la convivenza civile, la libera e leale concorrenza
economica e lealtà professionale Politica, Istituzionale che tradiscono il
giuramento di fedeltà alla Costituzione della seconda Repubblica e Sovranità
delle Stato Italiano.
Attualmente la storia dimostra che la Costituzione
della prima Repubblica Italiana non è rispettata nei diritti fondamentali al
lavoro nell'arco della vita lavorativa ed una pensione alla vecchia per tutti,
perché sono rappresenti interessi di parte, per ipocriti motivi ideologici e
personalistici di potere Politico, Istituzionale, Sociale ed Economico, che
crea i presupposti d'illegalità e corruzione endemica diffusa, politica di
potere personale, voto elettorale di scambio, favoritismi retributivi,
legislativi giudiziari, fiscali e previdenziali, che sgretolata alle fondamenta
la Convivenza Civile, la Costituzione della Repubblica Italiana e Sovranità
dello Stato Italiano.
L’Onorevole
e Presidente della Repubblica Italiana SANDRO PERTINI, il tema della
disoccupazione lo chiama “Il male tremendo” evocato con grande vigore nei discorsi
di fine anno del 1981, 1983 e 1984. Ricordando in maniera esplicita come il
compito di trovare soluzioni efficaci spettasse di dovere alla politica, sia
quella di governo, che di opposizione ed il parlamento. “Bisogna che il governo
si adoperi per trovare sorgenti di lavoro, per fare in modo che tutti gli
italiani abbiano una occupazione.
Art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti
inviolabili dell’uomo [4, 13 ss., 21, 24], sia come singolo sia nelle
formazioni sociali [18, 19, 29, 39, 45, 49] ove si svolge la sua personalità, e
richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica,
economica e sociale.
Art. 2. La
Costituzione della Seconda Repubblica Italiana sancisce, che il Ministero della Cultura Civile e
Preparazione Professionale dello Stato Italiano, abbia come fondamento lo
studio della Costituzione della Seconda Repubblica Italiana, perché i
Cittadini-e Italiani-e riconoscano, prima i Doveri Civili e conseguenti
riconosciuti inviolabili garantiti Diritti Civili, nel metodo di Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, nel
rispetto della libera espressione della propria personalità e capacità
professionale, con inderogabile solidarietà di etica Politica Sociale ed
Economica, come eredità di consapevole vita reale d'Evoluzione Culturale e
Morale del Cittadini-e Italiani-e nello Stato Italiano.
Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso [37, 48, 51], colore della pelle, di lingua,
di religione [8, 19], d'opinioni politiche [49], di condizioni personali e
sociali.
È compito
della Repubblica Italiana rimuovere gli ostacoli d'ordine economico e sociale
che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei Cittadini, impediscono
il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4. La
Repubblica Italiana riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro [35 ss.]
e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni
cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria
scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o
spirituale della società [2].
La Corte Costituzionale, nella sentenza n.87/1966, in
merito Art. 1 non specifica il concetto di democrazia, inoltre pone limiti alla
sovranità del Popolo Italiano che affidata alle maggioranze legalmente
costituite, inoltre dichiara inviolabili i diritti dell'uomo, eguali davanti la
legge e parità dei sessi, che la Repubblica ha il compito di rimuovere gli
ostacoli, per una partecipazione di solidarietà politica e diritto al lavoro.
Queste enunciazioni stimabili, non modificano
l'irrealistica sovranità popolare, con un sistema elettivo dei partiti e poteri
costituiti dittatoriali, definite maggioranze che non rappresentano
gl'interessi vitali di tutti i Cittadini-e Italiani-e, perché riduce le
possibilità di rappresentatività politica delle maggioranze reali delle
Categorie Istituzionali Sociali ed Economiche ridotte a minoranze o socialmente
deboli non organizzate, vanificando le leggi della Costituzione Italiana negl'Art. 1 – 2 – 3 – 4
La Democrazia è reale quando tutte le Categorie
Istituzionali, Sociali ed Economiche sono rappresentate percentualmente a
livello politico. nella forma di Democrazia Rappresentativa di Partecipazione e
Cogestione, che garantisce la reale libertà d'espressione personale e
professionale, per creare le condizioni di posti di lavoro, con uno
Sviluppo Economico Evolutivo Equilibrato, nel rispetto della legalità come
pacificazione sociale e della Sovranità Polare in un'Italia Libera
Art. 4 a. La Costituzione della seconda Repubblica Italiana sancisce uno
Stato Italiano apartitico ideologico ed apartitico religioso, con libertà di
confronto e dialogo Culturale e Teologico, per la comprensione del significato
della Vita, della Creazione dell'Universo e della presenza di Dio, come
crescita Intellettuale e Morale di tutela della Vita sulla Terra,
nell'inderogabile rispetto dei Codici e Leggi dello Stato Italiano.
Nella Costituzione della seconda Repubblica Italiana
lo Stato Italiano è sancito come apartitico ideologico, perché non devono
essere usate per il potere personale della gestione Politica ed Economia,
usurpando la Sovranità Popolare, perché la Politica ed Economica è
rappresentata ed esercitata dalle Categorie, Istituzionali, Sociali ed
Economiche, nella forma Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione,
inoltre la composizione sociale degl'Esseri Umani s'evolve secondo
l'acculturazione di conoscenze ed applicazioni scientifiche, industriali,
commerciali, che consentono le riforme Politiche Istituzionali, Sociali ed
Economiche che migliorano le condizioni di vita degl'Esseri Umani.
Nella Costituzione della seconda Repubblica Italiana
lo Stato Italiano è sancito apartitico religioso, perché gl'insegnamenti
Profetici e Teologici o difesa dei costumi sociali, non devono essere usati per
il potere personale della gestione Politica ed Economia, usurpando la Sovranità
Popolare, perché la Politica ed Economica è rappresentata ed esercitata dalle
Categorie, Istituzionali, Sociali ed Economiche, nella forma Democrazia
Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, per cui le radici dell'insegnamento
dei Vangeli di Gesù Cristo, devono essere le basi Universali Teologiche di
custodia e difesa della vita della Terra, dalla vita nelle Acque, della vita
Vegetale, della vita Animale e della vita del Genere Umano, per un confronto
Culturale e Teologico, sancito della libera professione d’insegnamento delle
Religioni Mondiali a tutti i livelli d'istruzione, come crescita Morale ed
Intellettuale per un confronto Culturale, Teologico dei Cittadini-e
Italiani-e e Stranieri-e nello Stato Italiano.
Art. 5. La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e
promuove le autonomie locali [114 – 133]; attua nei servizi che dipendono dallo
Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi e i metodi
della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.
Modifica
Art. 5.
Lo Stato Italiano è indivisibile, adegua i principi e i metodi della
sua legislazione ai servizi che dipendono dallo Stato Italiano, secondo le
esigenze d'autonomia e decentramento amministrativo, nel rispetto dei parametri
Nazionali dell'aliquote fiscali e inderogabile rispetto dei programmi di Spesa
di Bilancio ed equo Bilancio dell'Entrate.
Art. 6. La
Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
Art. 7. Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno
nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I
loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti,
accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione
costituzionale [138].
Art. 8. Tutte le confessioni religiose sono egualmente
libere davanti alla legge [19].
Le
confessioni religiose diverse dalla Cristiana hanno diritto di organizzarsi
secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico
italiano.
I
loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le
relative rappresentanze.
Art. 9. La Repubblica Italiana promuove lo sviluppo
della ricerca scientifica, tecnica e commerciale.
Tutela
il paesaggio e il patrimonio storico ed artistico della Nazione.
Art. 10. L’ordinamento giuridico italiano si conforma
alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La
condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle
norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese
l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione
Italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica Italiana, secondo
le condizioni stabilite dalla legge.
Abrogato
Non
è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici.
Modifica
Non
è ammessa l’estradizione dello straniero, perseguito nella propria Nazione, per
le idee politiche di valori civili e morali.
La
modifica e resa necessaria perché nessun omicidio può giustificare la presa del
potere per amministrare la politica in uno Stato Nazionale, mentre devono
trovare asilo politico allo Stato Nazione a cui rivolgono la richiesta, coloro
che sono perseguitati o in pericolo della loro ed altrui incolumità fisica a
seguito delle loro idee politiche di valori civili e morali.
Art. 11. L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa
alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali [78]; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati,
alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace
e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni
internazionali rivolte a tale scopo.
Modifica
Art. 11. L’Italia
ripudia la guerra, usando motivazioni ideologiche, per usurpare il potere
politico o come strumento di offesa alla libertà d'altri Popoli Nazionali e
come mezzo di risoluzione delle controversie Internazionali, proclama la
neutralità Democratica Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, ponendosi
come esempio di risolvere le controversie ideologiche di poteri politici
interni, senza l’uso della violenza e della guerra.
La Democrazia Rappresentativa, Partecipativa e
Cogestione, non prevede cessioni di Sovranità dello Stato Italiano, in quanto
intende far parte di una reale Unione Politica Europea con la Costituzione
degli Stati Federati Europei
La modifica proclama essenzialmente la neutralità
Internazionale dell’Italia, perché enunciare il ripudio delle guerra è una
contraddizione in termini, mentre produciamo e vendiamo armi ad altri Paesi,
per le alleanze di potere personale e dei partiti, che conducono l’Italia
indirettamente alla guerra non dichiarata, chiamata missione di pace, ma la
democrazia reale, non è esportabile con le armi, per fare vittime superiori al
dittatore che si vuole spodestare, per mettere al potere un governo
dittatoriale partitocratico. Le guerre ideologiche che motivano la nascita dei
partiti, usano la violenza contro le popolazioni civili indifese, anche come
atto intimidatorio per la presa del potere personale e politico di gruppi
oligarchici Partitocratici sulle Nazioni.
Questo per avere governi amici nell’area Geopolitica,
per lo sfruttamento delle materie prime o risorse naturali o avere appalti di
opere pubbliche o private ed espansione commerciale.
La Democrazia Rappresentativa, Partecipativa e
Cogestione è prevenire le guerre, con la diplomazia ed aiuti mirati allo
sviluppo culturale, sociale ed economico, perché per assurdo, le guerre sono
provocate delle Nazioni Unite che compongono l’ONU, cui deve essere affidato un
nuovo ruolo, non d’intervento dopo i conflitti o sanzionatorio, ma insieme al
Fondo Monetario Internazionale, programmare lo sviluppo dei Paesi poveri,
risolvendo preventivamente i motivi d’interesse politico economico egemonico
prima tra i Paesi Sviluppati, che vendono armi alle fazioni armate di quei
Paesi poveri di cui dopo la guerra ipocritamente si proclama di voler aiutare.
STATI UNITI D'EUROPA
Art. 12 a. La Costituzione della seconda Repubblica
Italiana, sancisce il rispetto degl'accordi sottoscritti degli Stati dell'Unione
Europea, le cui leggi sugl’accordi devono essere approvate a maggioranza
superiore ai due terzi dei Delegati Politici delle Categorie Istituzionali,
Sociali ed Economiche della Camera Legislativa Nazionale.
Art. 12 b. La Costituzione della seconda Repubblica
Italiana sancisce promuovere iniziative per un unico sistema di Democrazia
Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, per sancire una Costituzione degli
Stati Uniti d'Europa, con una Camera Delegati Politici delle Categorie
Istituzionali, Sociali ed Economiche Europea, eletti dai Cittadini-e- Europei
le cui leggi, proposte o emanate saranno applicate in tutti gli Stati Uniti
d'Europa.
La Bandiera Europea con sfondo azzurro, con le stelle
in oro a cerchi, quanti sono gli Stati Uniti d'Europa.
PARTE PRIMA
DOVERI CIVILI
E
DIRITTI CIVILI DEI CITTADINI
Art.
13 e Art. 2. La Seconda
Repubblica Italiana sancisce che gl’Esseri Umani, tramite il Ministero della Cultura Civile e Preparazione Professionale
dello Stato Italiano, come fondamento e dovere lo studio della Costituzione
della Seconda Repubblica Italiana, perché devono riconoscere, prima i
Doveri Civili e conseguenti inviolabili garantiti Diritti Civili, nel metodo di Democrazia Rappresentativa
Partecipativa e Cogestione, nel rispetto della libera espressione della propria
personalità e capacità professionale, con inderogabile solidarietà di etica
Politica Sociale ed Economica, come eredità di consapevole vita reale
d'Evoluzione Culturale e Morale del Cittadini-e Italiani-e nello Stato Italiano.
TITOLO I
RAPPORTI CIVILI
Art. 13 a. La libertà personale
è inviolabile.
Non è
ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né
qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato
dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi
eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge,
l’autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che
devono essere comunicati entro quarantotto ore all’autorità giudiziaria e se
questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, s’intendono revocati
e restano privi di ogni effetto
È punita
ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni
di libertà
La legge
stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva
Art. 14. Il domicilio è
inviolabile
Modifica
Art. 14. Il
domicilio è inviolabile.
L’inviolabilità del domicilio, sancito dalla
Costituzione Italiana, è elusa normalmente dagl’Ufficiali Giudiziari,
s’introducono nell’abitazione dicono autorizzati dal Giudice delle esecuzioni,
ma la legge non è rispettata sul diritto alla tutela della proprietà privata ed
abitazione del singolo Cittadino-a, con la presenza di un Legale Difensore, che
abbia conoscenza del problema giuridico, che abbia fatto richiesta di
sospensione o remissione dell’atto ingiuntivo.
Le operazioni
giudiziarie, che necessitano indagini e perquisizioni, la procedura
della tutela dei diritti civili dei Cittadini-e deve essere rispettata, anche
se per motivi di segretezza non è preavvertito, perciò una volta entrati
gl’Ispettori e presidiato il luogo privato da perquisire, devono richiedere
l’immediata presenza dell’Avvocato a difesa dell’indagato, perché tutto avvenga
secondo i codici di procedura riguardanti le perquisizioni o sequestri a difesa
dei diritti civili di tutti i Cittadini Italiani.
Art. 15. La
libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di
comunicazione sono inviolabili.
La
loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità
giudiziaria e con le garanzie stabilite dalla legge
Art. 16. Ogni cittadino può circolare e
soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le
limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di
sicurezza
Nessuna
restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
Ogni
cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi,
salvo gli obblighi di legge.
Art. 17. I
cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senza armi.
Per
le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle
riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che
possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità
pubblica.
Art. 18. I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente,
senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge
penale
Sono proibite le associazioni segrete e quelle che
perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di
carattere militare
Modifica
Art. 18. I
cittadini hanno diritto di associarsi
liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli
dalla legge penale
Sono
proibite le associazioni e società segrete e quelle che perseguono, anche
indirettamente, mediante organizzazioni di carattere finanziario speculativo ed
illegale concorrenza economica, contro gl’interessi della Sovranità Popolare e
Politica Nazionale
La Costituzione della
seconda Repubblica Italiana stabilisce il rispetto primario della Sovranità
Popolare, lesa dal sistema finanziario speculativo monetario, dalla concorrenza
illegale dei prodotti importati il cui costo della manodopera è inferiore al
parametro stabilito a livello Nazionale, che compromettono lo Sviluppo
Economico e la libertà Politica ed Economia Nazionale.
Sono
proibite le associazioni e società segrete e quelle che perseguono, anche
indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni eversive e di carattere
militare
Art. 19. Tutti
hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa [8] in
qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne
in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al
buon costume o persegue scopo eversivi. [21, 6° comma].
Art. 20. Il
carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto, associazione od
istituzione [8] non possono essere causa di speciali limitazioni legislative,
né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e
ogni forma di attività.
Art. 21. Tutti hanno
diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo
scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La legge può stabilire, con norme di carattere
generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Modifica
Art. 21. Tutti
hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo
scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa di
Cogestione, la Repubblica Italiana garantisce e tutela per legge il diritto
d’informazione ai Cittadini Italiani, con quotidiani, periodici,
radiotelevisivi, la rete multimediale, al fine di rendere concreta la
Partecipazione e Cogestione, con la conoscenza dei dati programmatici
preventivi e consuntivi di Bilancio di spesa ed entrate, da parte di tutte le
Categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche, la legge può stabilire, con
norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della
stampa quotidiana, periodica e radiotelevisiva, le cui quote proprietarie non
devono essere maggioritarie atte ad impedire la libertà d'informazione dei
Giornalisti verso i Cittadini Italiani.
Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e
Cogestione, la modifica dalla Costituzione Italiana prevede per legge la conoscenza
da parte dei Delegati Politici e Delegati delle categorie Istituzionali,
Sociali ed Economiche, tra cui i Giornalisti radiotelevisivi e carta stampata,
dei dati informativi sociali ed economici programmatici di Bilancio di spesa ed
entrate, preventivi e consuntivi.
Negare ed Omettere i suddetti dati reali o renderli
irreperibili o manometterli costituisce reato penale, per la molteplicità
d’interessi di poteri, politici, giuridici, sociali ed economici, come il falso
in bilancio ad evasione fiscale e contributiva. La mancanza di libertà
d’informazione si manifesta quando il giornalista è costretto ad omettere la
fonte della notizia, per evitare ritorsioni nel lavoro o ambito giudiziario,
per dopo l’inchiesta e processo di primo grado insabbiare il tutto, come nulla
fosse successo, senza analizzare le responsabilità, le motivazioni reali
politiche, sociali ed economiche.
Art. 23. Nessuna
prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla
legge [53].
Art. 24. Tutti possono
agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi
La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado
del procedimento.
Sono assicurati ai non abbienti, con appositi
istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione.
La legge determina le condizioni e i modi per la
riparazione degli errori giudiziari.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari
al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Modifica
Art. 24. Tutti
possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi
legittimi
Sono assicurati ai non abbienti, con appositi
istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione.
La legge determina le condizioni e i modi per la
riparazione degli errori giudiziari
Le pene devono essere specificative, di rieducazione
obbligatoria al lavoro, con reinserimento sociale, oppure di condanna
all’espiazione totale della pena in luogo di detenzione, da monito ai Cittadini
Italiani e tempo necessario alla comprensione della gravità del reato commesso,
come fine ultimo alla rieducazione e reinserimento sociale del detenuto.
Il nuovo codice di procedura Civile, Penale e
Fallimentare, specifica in due termini il giudizio uno di condanna, l’altra di
sanzioni alla reintegrazione obbligatoria al lavoro da parte del condannato e
al fine del risarcimento del danno, per i reati commessi con l’attenuante del
disagio e stato d’abbandono sociale, seguiti da assistenza sociale carceraria e
di circoscrizione, secondo un programma di reintegrazione sociale, per impedire
la reiterazione dei reati con recidive di condanna e sovraffollamento delle
carceri.
Il giudizio di condanna prevede detenzione in carcere,
come esemplarità e monito ai Cittadini Italiani, con la totale espiazione,
l’eccezionalità prevede un percorso di rinsavimento reale alla società civile,
secondo il giudizio relazionale interno al carcere, dello psicologo, dei
delegati dei diritti civili ed assistente sociale carceraria ed in ultimo la
sentenza finale del Giudice di Sorveglianza per la commutazione del residuo di
pena in iniziale semilibertà lavorativa, in fine libertà vigilata, che resta
attiva sino alla data della totale espiazione.
Art.26. L’estradizione del cittadino può essere consentita
soltanto ove sia espressamente prevista dalle convenzioni internazionali.
Abrogato
Non può in alcun caso essere ammessa per reati
politici [10].
Modifica
Art. 26.
L’estradizione del cittadino può essere consentita soltanto ove sia
espressamente prevista dalle convenzioni internazionali o eventualmente
espressamente richiesta dagli Stati Nazionali che garantiscano i diritti
civili.
Art. 26. a. L’estradizione è ammessa nei confronti dei
Cittadini-e Italiani-e o Stranieri-e. per reati penali ed omicidi,
commessi per motivi ideologici e di potere politico, in violazione delle leggi
dello Stato Italiano.
Art. 26. b. Il Segreto di Stato non è ammesso la dove
sono violati di Diritti Internazionali, come attentati contro l’integrità
fisica dei Cittadini o violazioni sulla integrità del suolo dello Stato
Italiano,
Il Segreto di Stato è ammesso, per la Sicurezza dei
Cittadini-e Italiani-e e Stranieri-e e del Territorio della Stato Italiano.
Art. 27. La responsabilità penale è personale.
L’imputato
non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le
pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e
devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi
previsti dalle leggi militari di guerra
Modifica
Non è ammessa in alcun caso la pena di morte, ne
creare le condizioni di morte civile, da indifferenza Istituzionale Sociale ed
Indigenza Economica.
Art. 28. I funzionari e
i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili,
secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in
violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo
Stato e agli enti pubblici.
Modifica
Art. 28. Ai
Dirigenti Pubblici e Privati è d'obbligo il giuramento di rispetto delle Leggi
e di fedeltà alla Costituzione della seconda Repubblica dello Stato
Italiano.
I Dirigenti, i Funzionari e i Dipendenti dello Stato e
degli Enti ed Attività Economiche Nazionali, sono direttamente responsabili
degl'atti amministrativi, secondo le leggi dei Codici di procedura civile e
penale, come gl'atti corruttivi, malversazioni e concussione, contrari
agl'interessi collettivi dei Diritti Civili dei Cittadini Italiani e dello
Stato Italiano.
In taluni casi la responsabilità civile si estende
allo Stato Italiano agl'Enti ed Attività Economiche Nazionali.
La modifica è resa necessaria, perché la corruzione
dilagante ed endemica e motivata dal mancato rispetto dei Dirigenti Pubblici e
Privati della Sovranità Popolare dello Stato Italiano, perché nominata o
influenzate le nomine dalla Partitocrazia Italiana, in massima parte senza
responsabilità civili e penali, inoltre hanno depenalizzato il falso in
bilancio, evasione fiscale, distogliere a proprio e collettivo favore valuta a
danno dei Cittadini Italiani, sono reati quasi mai perseguiti, in assenza dei
dati informativi di gestione e controlli sulla spesa ed entrate, inoltre
abbiamo una Classe Dirigente che percepisce elevati compensi retributivi, senza
reale capacità professionale e nessuna responsabilità, dimostrato dalla crisi
Sociale ed Economica recessiva irreversibile che attraversa il Nostro Paese.
La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e
Cogestione, Istituzionale, Sociale ed Economica, intende valorizzare i
competenti e meritevoli Cittadini Italiani, con spiccate doti di solidarietà
politica, sociale ed economica, che possano essere candidati ed eletti alla
guida del Nostro Paese.
TITOLO II
RAPPORTI ETICO-SOCIALI
Art. 29. La Costituzione della Seconda Repubblica
Italiana riconosce la Società Naturale fondata sul Matrimonio e Famiglia
composta da un Uomo e una Donna.
Il
matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i
limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.
Art. 30. È dovere
e diritto dei genitori, il Padre e la Madre mantenere, istruire ed educare i
figli, anche se nati fuori del matrimonio.
Modifica
Art. 30.
a. La separazione o divorzio, non
consensuale, deve essere concesso solo nei casi di violenza psicologica o
fisica o allontanamento spontaneo dal tetto coniugale di uno dei due coniugi,
al fine di salvaguardare lo stato di salute psicologico e fisico,
principalmente dei Figli e di uno o entrambi i Coniugi.
Art. 30. b. La
separazione non consensuale, il coniuge richiedente, dovrà apporre la firma in
apposita domanda, d’essere a conoscenza nelle norme ivi elencata, dei
cambiamenti dei diritti e doveri di entrambi i coniugi, durante il periodo di
separazione, al fine di salvaguardare lo stato di salute psicologico, fisico e
patrimoniale, principalmente dei figli e di uno o entrambi i coniugi.
Art. 30. c. La separazione non consensuale, dove non
esistono i presupposti di violenza psicologica o fisica, la cui famiglia è
composta con figli minori, devono essere obbligatori tre tentativi senza
separazione e dilungati nel tempo di tre anni, al fine di una reale
riconciliazione, la prima preliminare senza avvocati davanti il Giudice, la
seconda con un psicologo nominato dal Giudice e Religioso nominato con il
consenso di entrambi i coniugi, per i matrimoni contratti in chiesa, inoltre in
alcuni casi è previsto nel rispetto di alcune regole e doveri un periodo di
separazione e riflessione, il terzo ed ultimo tentativo davanti il Giudice, i
Coniugi con entrambi i loro Avvocati.
La modifica e resa
necessaria, perché la legge attuale sul divorzio, contraddice l’art. 29 di una
Repubblica e Società fondata sulla famiglia e matrimonio.
Nei
casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro
compiti.
La
legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e
sociale compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima.
La
legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità
Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e
altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti
relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
Art. 32. La Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e
garantisce cure gratuite agli indigenti.
La legge
non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona
umana.
Art. 33. L’arte e
la scienza sono libere e libero n’è l’insegnamento.
La
Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali
per tutti gli ordini e gradi.
Le
istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi
ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato Italiano.
Art. 34. La scuola è aperta a tutti.
L’istruzione
inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I
capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i
gradi più alti degli studi.
La
Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle
famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
TITOLO III
RAPPORTI ECONOMICI
Art. 35.
La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme
ed applicazioni.
Cura
la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori.
Promuove
e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare
e regolare i diritti del lavoro.
Riconosce
la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge
nell’interesse generale e tutela il lavoro italiano all’estero.
Art. 36. Il
lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità
del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia
un’esistenza libera e dignitosa.
La durata
massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge
Il
lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non
può rinunziarvi .
Art. 37. La donna
lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni
che spettano al lavoratore [3]. Le condizioni di lavoro devono consentire
l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e
al bambino una speciale adeguata protezione.
Modifica
Art. 37. La
Donna lavoratrice a parità di professione e categoria, ha gli stessi diritti
retributivi e contributivi che spettano all'uomo lavoratore [3]. Le condizioni
di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione
familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.
La legge
stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato.
La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali
norme e garantisce loro, a parità di lavoro, il diritto alla parità di
retribuzione.
Modifica
La
Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme di apprendistato e
garantisce loro, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione.
Art. 38. Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per
vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale.
Modifica
Art. 38. Ogni
cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha
diritto ad un reddito minimo vitale e all’assistenza sociale.
I
lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle
loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia,
disoccupazione involontaria.
L’assistenza
privata è libera.
Art. 39. L’organizzazione sindacale è libera.
Modifica
Art. 39. La
Costituzione della seconda Repubblica Italiana, garantisce la rappresentatività
con candidature ed elezione dei Delegati Politici delle Categorie, Delegati
Civili della Categorie, Delegati di base delle Categorie, Delegati Utenti
Consumatori
La Costituzione della seconda Repubblica
Italiana con tutti i mezzi d’informazione specifica, con la forma
Democratica e Partecipativa, sancisce la Cogestione di tutte le Attività
Pubbliche e Private, con i Delegati Politici, Civili, di Base e Utenti
Consumatori di tutte le Categorie, Istituzionali, Sociali ed Economiche,
inoltre a vario titolo entrano nei Consigli di Amministrazione, degl’Enti,
Municipalizzate, Istituzioni, Attività economiche private, Fondi Pensione,
nelle Commissioni di Bilancio e Programmazione Economica.
La Costituzione della seconda Repubblica Italiana con
la Democrazia Rappresentativa Partecipativa di Cogestione sancisce
preventivamente nei Contratti Nazionali di Lavoro, i livelli massimi e minimi
come base retributiva e pensionistica mensile ed annuale di tutte le Categorie
Istituzionali, Sociali ed Economiche a garanzia d’equità differenziazione e
sulla base della reale Responsabilità Professionale ed eventuali Responsabilità
Civili e Penali.
La Costituzione della seconda Repubblica Italiana con
la Democrazia Rappresentativa Partecipativa di Cogestione è sancito che una
volta ogni anno sarà calcolato l’adeguamento retributivo mensile, uguale per
tutte le categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche, dall'Istituto di
calcolo aumenti prezzi al consumo o aumento del costo della vita, con i
Delegati di Categoria Civili, i Delegati Utenti Consumatori ed incentivato dal
rispetto degl’obbiettivi preventivi e consuntivi del Ministero della
Programmazione Economica ed entrate tributarie del Ministero della Finanze,
perché il conflitto dei redditi ed economici, non vengano usati per motivi ideologici
di potere personale Politico ed Economico, ma garantire stabilità del potere
d'acquisto delle retribuzioni, i livelli occupazionali e pensione in età
pensionabile, nell’inderogabile rispetto del principio di solidarietà ed etica
Politica, Sociale ed Economica.
Art. 40. Il diritto di
sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano.
Modifica
Art. 40. La Repubblica Italiana
garantisce la libertà di protesta civile e manifestazione Personale, di
Categoria o di Popolo, nel rispetto della libertà e diritti dei Singoli o di
altre Categorie o Popolazione Civile.
L’astensione dal lavoro deve essere un estremo
tentativo di porre all’attenzione Politica del Governo Regionale o Nazionale, i
problemi rispondenti ai Contratti Nazionali al Lavoro, Sicurezza sul Lavoro,
Salvaguardia dei Livelli Occupazionali e di Sviluppo Economico delle Categoria
Istituzionali, Sociali ed Economiche, senza essere motivo per ottenere
privilegi anarchici e corporativi retributivi, rispetto ad altre Categorie Istituzionali,
Sociali ed Economici o superiori al reale aumento annuale del costo della vita.
Le nuove Legislazioni sul Lavoro ed adeguamenti
annuali e mensili retributivi, devono essere approvate e concesse uguali a
tutte le Categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche, perché il costo della
vita aumenta uguale per tutte le Categorie, nell’inderogabile principio di
solidarietà Politica, Sociale ed Economica.
L’astensione dal lavoro, per il rispetto dei Contratti
Nazionali di Lavoro delle Categorie Istituzionali, Sociali ed Economici e nei
casi di Categorie di Servizi Essenziali, devono essere informati programmati ed
approvati dal Governo Locale e Nazionale, altri tipi di manifestazioni di
protesta civile, saranno programmate ed approvate dalle Prefetture e Questure
locali, fuori dell’orario di lavoro civilmente e senza impedire l’attività
sociali ed economiche.
La parola Sindacato nella modifica delle Costituzione
italiana non appare, perché il sistema elettivo interno perpetua le candidature
ed eletti, essendo lo specchio d'appartenenza della Partitocrazia Italiana ed
usa l’anarchia e corporativismo rivendicativo retributivo, fatto di favoritismi
per ottenere consenso elettorale ai partiti di riferimento o per essere
sovvenzionarti dallo Stato Italiano, perché le integrazioni retributive di
alcune categoria di Cittadini Italiani, ottenuti dopo anni dalla scadenza dei
Contratti Nazionali, con scioperi pilotati e perdita di parte della
retribuzione, i Sindacati e Partitocrazia Italiana, non sono mai stati, ne sono
in grado di tutelare e garantire il potere d’acquisto delle retribuzioni, il
conflitto contro le attività economiche private, usato con ideologiche promesse
politiche programmatiche, per ottenere consenso elettorale, motivo della
scomparsa delle attività Industriali e scomparsa di 3 milioni di posti di
lavoro.
L’anarchia il corporativismo e favoritismi
degl’aumenti dei contratti di categoria, senza il controllo sui prezzi
significa dividere l’Italia in due ceti sociali distinti di società, non garantire
all’età contributiva ed età pensionistica, la certezza dell’erogazione della
pensione, incentivando aumenti di retribuzione per il prolungamento al lavoro.
Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa,
la Cogestione è sancita dalla Costituzione della seconda Repubblica Italiana,
significa innanzitutto la riforma del parassitismo creato per ottenere consenso
elettorale, per cui i Delegati delle categorie, Istituzionali, Sociali ed
Economiche a vario titolo entrano nei consigli di amministrazione degl’Enti,
Municipalizzate, Istituzioni, Attività economiche private, nelle Commissioni di
Bilancio e programmazione economica, per riorganizzare i carichi e
responsabilità di lavoro dei Lavoratori, Dipendenti, Funzionari e Dirigenti che con l’adeguamento, ogni anno delle
retribuzioni esausta il conflitto.
I Delegati di categoria dopo il mandato se non
rieletti, devono tornare a lavoro nella categoria di competenza o altre, perciò
interessati ad operare bene, per dare continuità alla propria occupazione
lavorativa.
Art. 41. L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o
in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni
perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e
coordinata a fini sociali.
Modifica
Art. 41.
L’iniziativa economica è libera.
La Costituzione della seconda Repubblica Italiana
prevede, come principio fondamentale la Cogestione, dell’Attività Pubbliche e
Private, definite tutte Iniziative Economiche nello Stato Italiano, tra i
Delegati Politici delle Categorie, la Classe Dirigente, i Delegati delle
Categoria Economiche e Delegati di Categoria Dipendenti attività Istituzionali,
Sociali ed Economiche, intesa a determinare i programmi, i controlli sui
Bilanci di spesa corrente, controlli sui Bilanci dell’entrate ed investimenti
sia preventivi che consuntivi, nel centrare gli obbiettivi programmatici di
qualità, quantità ed investimenti nei Servizi Nazionali, qualità, quantità
produttive, investimenti e previsioni di vendita commerciale delle attività
Economiche Nazionali, nel rispetto inderogabile degl'investimenti e controlli
sulla sicurezza dei dipendenti nei luoghi di lavoro, perché possano essere
indirizzate e coordinata a fini Sociali, Occupazionali ed Economici.
Art. 42. La proprietà è pubblica o privata. I beni
economici appartengono allo Stato Italiano ad enti o a privati.
La
proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i
modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione
sociale e di renderla accessibile a tutti.
La
proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo
indennizzo, espropriata per motivi d’interesse generale.
La
legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e
testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità.
La Costituzione della seconda Repubblica Italiana
prevede come dovere che la Dichiarazione dei Redditi annuale è un atto
pubblico, ogni violazione è punita secondo legge.
Art. 42 bis. La
Costituzione della seconda Repubblica Italiana prevede il Segreto dei beni
preziosi e valutari dei Cittadini Italiani, nelle varie forme di Deposito
Bancario Nazionale ed Estere, dal vincolo di segretezza è escluso lo Stato
Italiano rappresentati del Ministero delle Finanze e Ministero della Giustizia,
nell’ambito esclusivo delle loro funzioni di controllo fiscale e legalità
giuridica.
Lo Stato Italiano
è il
Territorio nei sui confini e i 61 milioni di Cittadini-e- Italiani-e, la
Legalità o Leggi di Convivenza Civile è un principio fondamentale Art. 1. della Costituzione della Seconda Repubblica
Italiana, per cui il compito e diritto di conoscere i depositi di valuta ottenuta
illecitamente, al fine della confisca e dissuasione nel commettere i reati.
Art.
43. Ai fini di utilità generale la legge
può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo
indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti
determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi
pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano
carattere di preminente interesse generale.
Art. 44. Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del
suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli
alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione
secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle
terre, la trasformazione del latifondo [c.c. 846, Minima unità colturale;
c.c.857, Terreni soggetti a bonifica] e la ricostituzione delle unità
produttive; aiuta la piccola e media proprietà.
Modifica
Art. 44. Al
fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi
rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera
privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie,
promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo
[c.c. 846, Minima unità colturale; c.c. 857, Terreni soggetti a bonifica].
Al fine della redditività dei terreni viene
incentivata la nascita di consorzi agricoli industriali e Commerciali, con
l’integrazione contrattuale degl’appezzamenti dei terreni, per avere
l’economicità degl’investimenti, la competitività dei quantitativi produttivi e
commerciali, inoltre la ricostituzione delle unità produttiva della piccola e
media proprietà.
La modifica è resa necessaria perché il territorio
agricolo Italiano, attualmente non consente colture, con quantitativi,
qualitativi e costi di produzione concorrenziali, perciò importiamo prodotti agricoli,
animali da carne e derrate alimentari, mentre i consorzi agricoli industriali,
modificano la concezione della proprietà dei grandi appezzamenti di terreni ad
unica famiglia, e come sudditi i contadini, perché i terreni restano divisi
nella proprietà e i proprietari integrati nell’occupazione all’interno del
consorzio industriale agricolo e zootecnico.
Questa novità consente aumentare i terreni destinati a
qui prodotti che come quantità e qualità possiamo esportare o coprire il
mercato interno, investire per migliorare le qualità, meccanizzare la raccolta
per maggiori quantitativi e garantire livelli retributivi e contributivi
secondo i contratti nazionali di categoria.
Art. 45 La
Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di
mutualità e senza fine di speculazione privata. La legge ne promuove e
favorisce l’incremento con mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni
controlli il carattere e la finalità.
La legge provvede
alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato.
Modifica
Art. 45. La Costituzione della seconda Repubblica
Italiana tutela e riconosce pari funzioni alle Attività Istituzionali, Sociali
ed Economiche.
La Costituzione della seconda Repubblica Italiana
prevede la Cogestione delle Attività Istituzionali, Sociali ed Economica, come
la tutela dell’economicità dell’Imprese in presenza della concorrenza Globale
dei Mercati, dalla creazione progettuale e finanziaria dell’Impresa,
negl’investimenti per l’innovazione, per lo sviluppo dell’artigianato, della
piccola, media e grande Impresa, secondo l’approvazione dei Delegati Politici
di categoria, Delegati delle categorie Istituzionali, Economiche ed Istituti
Bancari Finanziari.
La legge fiscale prevede l’inasprimento di tassazione
fiscale alle attività esclusivamente speculative, mentre defiscalizza,
scaglionata negl'anni il totale degl’investimenti in attività di Ricerca
Scientifica, Industriale e Commerciale, investimenti in innovazione
tecnologiche produttive Industriali e Commerciali Nazionali e Internazionali
del Made in Italy e sulla base di nuovi livelli occupazionali.
La Costituzione della seconda Repubblica Italiana,
prevede la Cogestione intesa, come confronto programmatico e controllo dei
Bilanci preventivi e consuntivi, per determinare la responsabilizzazione della
Classe Dirigente e Dipendenti Istituzionali ed Economici ad eleggere i migliori
per capacità professionale alla guida Politica ed Economia del Nostro Paese,
per uno Sviluppo Economico Evolutivo Equilibrato a livello Regionale e
Nazionale.
La Costituzione della seconda Repubblica Italiana,
prevede la Cogestione intesa, come riformismo Istituzionale, Sociale ed
Economico, per migliorare i servizi nella quantità e qualità e riqualificare la
Spesa Istituzionale, da destinare ad investimenti Sociali e Sviluppo Economico
Evolutivo.
Le Attività private sono diventate prevalentemente
speculative non essendoci più la grande industria e commercializzazione Made in
Italy, dovuto all’iniziale scelta ideologica comunista in seguito abbandonata
dalla Partitocrazia e Sindacato di sinistra, con una rivendicazione
anarchica dei contratti di adeguamento retributivo, con assunzioni lavorative
precarie, l’incertezza dei versamenti e riduzione dei contributivi
previdenziali da parte del datore di lavoro.
Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa, la
Cogestione, significa ridare alle attività economiche, il carattere
preminente sociale ed occupazionale, di cui la Costituzione Italiana sancisce
che la Repubblica Italia e fondata sul lavoro e l’inderogabile solidarietà
politica, sociale ed economica.
Modifica
Art. 46 Nella Democrazia Rappresentativa
Partecipativa e Cogestione il rispetto di salvaguardia del risparmio nelle
forma d'investimento diretto ed indiretto, le Società quotate in borsa devono
per legge rispettare i requisiti per l’ingresso, la permanenza ed uscita, nella
trasparenza sulle modalità e tipo d’investimenti, del risparmio gestito diretto
e indiretto, con dati informativi di tutte le attività, i bilanci preventivi,
consuntivi di spesa ed entrate, sugli investimenti, il patrimonio totale, il
valore globale del numero dei titoli emessi e quelli trattati in borsa, per il
mantenimento dei livelli occupazionali e di reddito Nazionali nella sfida della
Globalizzazione dei Mercati.
Nella Democrazia
Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, sono incentivati investimenti, per
creare nuovi modelli di Consorzi Industriali, per rendere competitivi i
prodotti Made in Italy, nel mantenimento dei livelli occupazionali e di reddito
Nazionali nella sfida della Globalizzazione dei Mercati.
Le modifiche di quest’articolo sono di
rilevanza strategica per lo sviluppo economico evolutivo dell’Italia, che deve
garantire la trasparenza di tutte le attività economiche pubbliche e private in
modo che le risorse siano orientate a ricreare le condizioni di crescita
economica ed occupazionale.
Art.
47. La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme;
disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.
Favorisce
l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà
diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi
complessi produttivi del Paese.
Modifica
Art. 47. La seconda Repubblica
Italiana incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme, disciplina,
coordina e controlla l’esercizio del credito.
Favorisce l’accesso del risparmio
popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice.
TITOLO
IV
POLITICA
ETICA ED EQUA
MINISTERO
DEL TESORO E SOVRANITÀ MONETARIA TITOLARE DELLA BANCA CENTRALE D’ITALIA
Art.
48 – La Seconda Costituzione della Repubblica Italiana sancisce una Politica
Etica ed Equa, inscindibile dalla
SOVRANITÀ ALLO STATO ITALIANO, con la SOVRANITÀ MONETARIA, e
Costituzionalmente il Ministero del Tesoro e titolare della Banca Centrale
d’Italia, che stampa nuovamente le monete e banconote, nelle Zecca dello Stato
Italiano, emesse a nome del Popolo Italiano e ricostituendo un Fondo Valutario
Nazionale.
Il Popolo
Italiano è proprietario della Moneta, essendo garantita della patrimonio
aurifero e dal Prodotto Interno Lordo o PIL dello Stato Italiano, che
innanzitutto, con una filiale della Banca Regionale dello Stato Italiano in
ogni Regione, come punto di riferimento e raccolta delle risorse valutarie, di
tutte le entrate legislative ed entrate fiscali, come obbiettivo il
conseguimento di pareggio dei Bilanci di spesa preventivi e consuntivi, per non
dover emettere BOT e CCT a perenne copertura d’esigibilità dei precedenti
debiti con interessi passivi contratti con le Banche Nazionali ed
Internazionali, perciò nessuna politica di spesa non programmata può indebitare
e impoverire lo Stato Italiano.
RAPPORTI
POLITICI
Art
48 bis. – Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto
la maggiore età.
Il
voto è personale ed uguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
La
legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei
cittadini residenti all’estero e n’assicura l’effettività. A tale fine è
istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale
sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo
criteri determinati dalla legge (*).
Il
diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per
effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati
dalla legge.
Art. 49 . Tutti i cittadini
hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo
democratico a determinare la politica nazionale.
Modifica
Art. 49. Tutti i Cittadini-e Italiani-e hanno
diritto di associarsi liberamente, per concorrere con metodo democratico a
determinare la politica nazionale.
La Costituzione della seconda Repubblica Italiana
sancisce la Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, che garantisce la massima rappresentatività politica,
in percentuale al totale degl'appartenenti di tutte le categorie Istituzionali,
Sociali ed Economiche, con l’elezione dei Delegati Politici delle Categorie,
Delegati Diritti Civili delle Categorie, Delegati di base
Dipendenti interni delle Categorie, Delegati Utenti
e Consumatori, a livello di Presidenze, Assessorati, Circoscrizioni, Comunali,
Provinciali, Regionali, Camera Nazionale Delegati delle Categorie, Camera
Nazionale Delegati delle
Categorie delle Regioni e Parlamentari delle Categorie Europei.
La nuova Rappresentatività Politica determina la reale
parità dei sessi a livello Politico e Civile.
La Costituzione della seconda Repubblica Italiana di
Democrazia Rappresentativa, Partecipativa e Cogestione, la politica è un
servizio reso allo Stato Italiano, che garantisce per legge, ai candidati e
referendari, il diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e
di conservare il suo posto di lavoro retribuito, al rimborso delle spese
elettorali e referendarie, secondo un elenco d’ammissione, sono escluse le
spese pubblicitarie. non sono ammessi contributi o finanziamenti economici a
fini elettorali.
Nuove norme in materia di rimborso delle spese
elettorali e referendarie, ai movimenti, associazioni e
rappresentanze delle Categorie Istituzionali ed Economiche.
La Costituzione della Seconda Repubblica Italiana,
sancisce che la Politica ed Economia è considerata la Gestione Amministrativa
Istituzionale, Sociale ed Economica e ogni forma di organizzazione per la
perpetuazione di poteri e speculazione azionaria e monetaria, sono considerati
reati, secondo le leggi Civili e Penali dello Stato Italiano.
La Costituzione della Seconda Repubblica Italiana la
Gestione Politica, Istituzionale, Sociale ed Economica Nazionale ed
Internazionale deve come principio fondamentale, rispettare gl'obbiettivi dei
programmi di Bilancio di spesa Pubblica Istituzionale, Sociale, Pensionistica
ed Infrastrutturale, il rispetto degl'obbiettivi dei programmi di Bilancio
delle Entrate Contributive Pensionistiche e Tributarie Fiscali, per l'interesse
del mantenimento dei livelli di reddito, potere d'acquisto, livelli
occupazionali, incremento produttivo e qualitativo dei servizi Istituzionale e
Sociale, incremento degl'investimenti della ricerca Scientifica, Industriale e
Commerciale, per incremento produttivo e qualitativo dei prodotti al consumo
sedi commerciali Nazionali e Internazionali del Made in Italy, nella
inderogabile solidarietà di Sviluppo Economico Evolutivo.
La Costituzione della Seconda Repubblica Italiana la
Gestione Politica, Istituzionale, Sociale ed Economica Nazionale ed
Internazionale, sancisce che tutti i Cittadini Italiani non possono
preminentemente usare motivi ideologici per ottenere aumenti retributivi di
parte o potere politico, ma sulla base della loro abilità professionale al
lavoro, contribuiscano preminentemente al miglioramento delle Istituzioni
e vita Sociale, con inderogabile solidarietà per uno Sviluppo Economico
Evolutivo nello Stato Italiano.
La Partitocrazia Italiana rappresentano le oligarchie
di liste elettorali e lobby finanziarie speculative, con poteri solo verticistici
di nomina della Classe Dirigente, senza mai assumersi le responsabilità
amministrative, sociali ed economiche, nei confronti dei Cittadini-e Italiani-e
elettori e giudiziarie Civile e Penale, le leggi quasi tutte emanate per
Decreto Ministeriale, senza informazioni dei Bilanci di Spesa Pubblica
Istituzionale e Sociale, dei Bilanci delle Entrate Fiscali. La Classe Dirigente
rappresentando solo un potere personale e partitocratico, ne consegue
anarchia, corruzione, sotto forma di mafia istituzionalizzata, che perpetua le
associazioni di criminalità comune ed organizzata, mafia, ‘ndrangheta e
camorra, perché la Partitocrazia Italiana non rappresenta e tutelare tutte le
Categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche, per cui le leggi senza un progetto
di riforme, motivano la richiesta con referendum l'incostituzionalità dei
partiti sancito nella Costituzione della seconda Repubblica Italiana.
Art. 50. Tutti i Cittadini-e Italiani-e possono
rivolgere petizioni alle Circoscrizioni Comunali, Camere dei Comuni, Provinciali, Regionali,
Camera delle Regioni e Camera Nazionale, per chiedere provvedimenti legislativi
o esporre comuni necessità.
La Democrazia Rappresentativa, Partecipativa e
Cogestione è sancita dalla constatazione dell'Evoluzione Culturale e Sociale
dell'Essere Umano, definisce due ruoli, la " Politica " intesa come
amministrazione delle risorse valutarie dello Stato Italiano e " Governo
" che significa Legiferare, per il rispetto della Legalità da parte di
tutte i Cittadini-e Italiani-e e Stranieri-e e Legiferare per un'Etica Politica
Istituzionale, Sociale ed Economica delle risorse valutarie dello Stato
Italiano. Questo significa che Governare e Legiferare per interessi
personalistici di potere politico e lobby di potere economiche, senza la
Rappresentatività Partecipazione e Cogestione di tutte le Categorie
Istituzionali, Sociali ed Economiche, determina divisioni fittizie ideologiche
di parte, con dittature di potere politico illegale e anarchica sociale, con
ingiustizie sociali ed economiche, senza rispetto Costituzionale di Sovranità
Popolare dello Stato Italiano.
Art.
51. (*) Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso [3] possono accedere agli
uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni d’eguaglianza, secondo i
requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con
appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.
La
legge può, per l’ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive,
parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica.
Art.
52. La difesa della Patria è sacra dovere del cittadino.
Il
servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il
suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né
l’esercizio dei diritti politici.
L’ordinamento
delle Forze armate s’informa allo spirito democratico della Repubblica.
Art. 53. Tutti sono tenuti a
concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a
criteri di progressività.
Modifica
Art. 53. - Nella Costituzione seconda
Repubblica Italiana di Democrazia Rappresentativa Partecipativa, la Cogestione
è legge Costituzionale, che obbliga per legge alla Pubblica Amministrazione, approvata
a tutti i livelli dei Delegati Politici, la pubblicazione e la presentazione
annuale dei bilanci programmatici reali e particolareggiati, preventivi e
consuntivi, ai richiedenti Delegati Politici e Delegati Civili, Giornalisti
carta stampata e multimediale, Associazioni e Movimenti, perché i controlli
sulla spesa preventivi e consuntivi, consentano a qualificare
la spesa e modulare le aliquote fiscali
delle entrate ed orientarle ad una politica etica di Sviluppo
Economico Evolutivo Equilibrato
La sostanziale modifica dell’articolo serve
al controllo programmatico della spesa pubblica e modulare le aliquote,
significa che ogni Comune con un certo numero d’abitanti, la Provincia, la
Regione e Nazionale devono avere un ufficio preposto alla preparazione dei
bilanci di spesa ed entrate programmate, con preventivi delle gare d’appalto di
spesa corrente e programmata, per acquisti ed appalti lavori, per
standardizzare i costi.
Le Attività Economiche prevalentemente
speculative, avranno un inasprimento delle aliquote fiscali.
Il sistema Tributario Italiano è informato
a criteri di controllo, per equità e progressività.
Il criterio d’equità può apparire
superfluo, ma la fiscalità diventa iniqua quando alcune categorie economiche,
non pagano completamente le tasse e gestiscono capitali finanziari rilevanti,
inoltre sono prevalentemente a carattere speculativo impedendo la crescita
economica, significa un aumento delle fiscalità per tutte le altre categorie,
in particolar modo a svantaggio delle categorie da lavoro dipendente e
monoreddito.
Art. 54.
–Tutti i Cittadini-e Italiani-e hanno il dovere di rispetto delle leggi dei
Codici di procedura Civile e Penale ed essere fedeli in osservanza della
Costituzione della seconda Repubblica Italiana.
I Dirigenti
e Cittadini-e cui sono affidate funzioni istituzionali ed
economiche hanno il dovere di adempierle con
disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
Modifica
Art. 54 - La Classe Dirigente cui sono affidate
funzioni e doveri di responsabilità nelle attività istituzionali ed Economiche
Nazionali, devono adempierle con disciplina, onore, nel rispetto
inderogabile delle leggi, con giuramento di fedeltà allo Stato Italiano e
Costituzione della seconda Repubblica Italiana, secondo il metodo Democratico
di Partecipazione e Cogestione.
L’articolo sancisce la responsabilizzazione e
fedeltà inderogabile allo Stato Italiano e Costituzione Italiana della Classe
Dirigente Pubblica e Privata, nell’applicazione del metodo di cogestione
democratica, che prevede presentazione programmatica degl’obbiettivi di
Bilancio di spesa ed entrate, investimenti, piani sui servizi o
commercializzazione, discussi ed approvati con i Delegati Politici di
categoria, i Delegati Civili di categoria e Delegati di base di categoria,
Pubblica e Privata per avere una Classe Dirigenti professionale e
meritocratica, per avere Bilanci preventivi e consunti reali, il mantenimento
dei livelli occupazionali.
La riduzione del personale o licenziamenti,
non possono essere chiamate ristrutturazione, perché è la prima dimostrazione dell’incapacità
professionale dei Dirigenti Aziendali, o parassitaria spesa pubblica da parte
dei Dirigenti Pubblici, che non hanno centrato gli obbiettivi di stabilità
occupazionali, con investimenti innovativi e commerciali, infrastrutturali e
qualità dei servizi Istituzionali e Sociali.
PARTE
SECONDA
ORDINAMENTO
DELLA REPUBBLICA
TITOLO I
DEMOCRAZIA
RAPPRESENTATIVA PARTECIPATIVA E COGESTIONE
CANDIDATURE ED ELEZIONE DEI
DELEGATI POLITICI E CIVILI DELLE CATEGORIE ISTITUZIONALI, SOCIALI ED ECONOMICHE
Art. 54
a. Il metodo di Democrazia
Rappresentativa Partecipativa e Cogestione le Candidature ed Elezione dei
Delegati Politici e Civili delle Categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche
ed Elezioni della Massime cariche dello Stato Italiano, dopo referendum
approvativo dai Cittadini-e Italiani-e ed approvazione a Camere riunite dei
Delegati di Categoria Istituzionale, Sociale ed Economico, della Camera
Nazionale e Camera delle Regioni, divengono leggi fondamentali della Nuova
Costituzione della seconda Repubblica Italiana, modificabili solo con lo stesso
metodo democratico di rispetto della Sovranità Popolare e approvate e sancite
dalle due Camere delle Regioni e Nazionale dello Stato Italiano.
La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione
è la massima libertà di rappresentatività Politica di tutte le categorie
Istituzionali, Sociali ed Economiche, che candidano ed eleggono il loro
Delegati Politici, Delegai di Categoria, Delegati dei Dipendenti di Categoria e
Delegati di base Dipendenti e Delegati Utenti e Consumatori, a livello
Nazionale, Regionale, Provinciale, Comunale e Circoscrizione.
Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e
Cogestione, la Politica è amministrare le risorse economiche valutarie dello
Stato Italiano, dei beni patrimoniali e infrastrutturali Nazionali.
Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e
Cogestione la Politica è avere la certezza dei Bilanci di Spesa Consuntivi
annuali, per le Istituzioni, spese Sociali, spese Pensioni Sociali e
Lavorative, spese per Infrastrutture ed investimenti.
Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e
Cogestione, la Politica è avere la certezza dei Bilanci di Spesa Consuntivi
annuali, per l’acquisto delle materie prime, petrolio e gas.
Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e
Cogestione, la Politica è avere la certezza dei Bilanci d’uscita valutaria, per
transazione finanziarie Internazionali con attivi e passivi ed trasferimenti
valutari all’estero degl’immigrati.
Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e
Cogestione, la Politica è avere la certezza dei Bilanci d’Entrate Consuntivi
annuali, derivanti dall’esportazione dei prodotti al consumo, dai Contratti
appalti infrastrutturali con altre Nazioni, dalle concessioni dei brevetti.
Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e
Cogestione la Politica è avere la certezza dei Bilanci di Spesa annuali, dell’Entrate Fiscali con controlli
capillari di Zona, Circoscrizione, Comune, Provincia, Regione e Nazionale, per
la conoscenza di tutte le risorse valutarie soggette ad imposizione fiscale.
Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e
Cogestione, la Politica è la conoscenza delle reali esigenze finanziarie
valutarie, determinata dalla rappresentatività dei Delegati di tutte le
categorie Istituzionali Sociale ed Economiche a livello Politico Comunale,
Provinciale, Regionale e Nazionale.
Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e
Cogestione, la Politica è avere la conoscenza di tutti i dati economici per definire
un programma di Bilancio di spesa per le Istituzioni, spese Sociali spese
Pensioni Sociali e Lavorative, spese per Infrastrutture ed investimenti ed
entrate fiscali modulate, con la conoscenza di tutte le risorse valutarie
soggette ad imposizione fiscale, che consentirà di recuperare le risorse
finanziarie Pubbliche e Private, per programmarle le condizione di un nuovo
Sviluppo Economico Evolutivo del Nostro Paese.
DELEGATI POLITICI DI CATEGORIA
ISTITUZIONALI, SOCIALI ED ECONOMICI
Nella Democrazia Rappresentativa Partecipativa e
Cogestione consente con un metodo Democratico di eleggere i rappresentati a
Delegati Politici delle Categorie e selezionare i Cittadini Italiani candidati
migliori a guidare il Nostro Paese nel secondo Millennio.
I Delegati Politici di Categoria rappresentano il
programma della loro categoria, che serve a conoscere la realtà economica e
sociale del Nostro Paese a livello Circoscrizione, Comunale, Provinciale,
Regionale, Nazionale, per determinare i programmi di Bilancio preventivi e
consuntivi di spesa ed entrate, per evitare sprechi, enti inutili, privilegi
fiscali e retributivi, ma soprattutto a legiferare secondo la velocità dei
mutamenti socioeconomici Nazionali ed Internazionali, per immediate esigenze di
tutela delle Categorie Istituzionali, Sociali ed
Economiche, in difficoltà, per mantenere e stabilizzare le attività economiche
occupazionali, che sono un patrimonio dello Stato Italiano.
La fiscalità con aliquote eque e modulate, che le stesse
categorie potranno accertare che la finalità e investimenti nella ricerca
scientifica, industriale e commerciale, alla creazione delle nuove imprese,
alla creazione delle reti commerciali Nazionali ed Internazionali, perché a
loro spese i Cittadini Italiani avranno imparato, che imperativo non è spendere
per dare un reddito, ma creare i presupposti per la crescita economica in modo
serio e ritardare la ricapitalizzazione finanziaria speculativa Nazionale, per
avere entrate valutarie dall’Estero e creare occupazione, distribuire un
reddito e soprattutto una pensione a tutti i Cittadini Italiani.
ELENCO DELLE CATEGORIE
ISTITUZIONALI, SOCIALE ED ECONOMICHE
CANDIDATI ALLE ELEZIONI DEI
DELEGATI POLITICI E DELEGATI CIVILI
COMUNALE PROVINCIALE
REGIONALE E NAZIONALE
NUMERO DI CATEGORIE ISTITUZIONALI,
SOCIALI ED ECONOMICHE
PERCENTUALE DEL 30%
1.
Comandi
Aeronautica, Navale, Esercito, Finanza, Questori e Prefetti.
2.
Giudici e
Magistrati.
3.
Banche,
Assicurazioni, Industriali, Costruttori edili e Società Grandi Appaltatrici.
4.
Professionisti,
Notai, Avvocati, Commercialisti, Consulenti, Professionisti Sportivi, Piloti
aerei.
5.
Primari
Ospedalieri, Chirurghi, Medici di medicina Generale e Medici A.S.L.
6.
Docenti
Universitari, Insegnanti, Ricercatori Pubblici e Privati, Giornalisti e
Religiosi.
PERCENTUALE
DEL 70%
8.
Militari
Aereonautica, Marina, Esercito, Guardia Finanza, Guardia Sicurezza, Guardia
Carceraria, Guardia Doganale, Guardia Urbana, Guardia Forestale e Guardia
Antincendi.
9.
Trasportatori
Privati e Pubblici, Ferrotranviari.
10.
Funzionari,
Impiegati Pubblici, Privati e Infermieri.
11.
Studenti delle
Superiori e Studenti Universitari.
13.
Agricoltori,
Artigiani e Piccolo Commercio.
14.
Pensionati
Pubblici e Privati.
15.
Precari.
16.
Casalinghe
17.
Disoccupati.
18.
Invalidi Civili.
19.
Pensionati
Sociali.
Attualmente la Partitocrazia Italiana e
composizione del Parlamento Italiano e formato da 20 Partiti Nazionali e 20
Partiti a livello Regionale, per un totale di 40 Partiti.
CANDIDATURE CATEGORIE POLITICHE
CANDIDATURE CATEGORIE COMMISSIONI
POLITICHE
CANDIDATURE CATEGORIE DIPENDENTI E LAVORATORI
CANDIDATURE CATEGORIE ARTIGIANI
CANDIDATURE CATEGORIE IMPRENDITORI
E PROFESSIONISTI
Nella
Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, le Categorie
Istituzionali, Sociali ed Economiche, sono il massimo della rappresentatività.
Politica e Civile, perché il numero degl'eletti Delegati Politici e Delegati
Civili nelle Circoscrizioni, Assessorati Comunali, Provinciali, Regionali,
Delegati Politici delle Categorie della Camera delle Regioni, Delegati Politici
delle Categorie della Camera Nazionale, sarà calcolato in percentuale
agl'appartenenti d'ogni categoria Istituzionale, Sociale ed Economica.
Il
numero d'appartenenti d'ogni categoria, saranno calcolate dalle Circoscrizioni
Anagrafiche, confermate dagl'Uffici di collocamento a lavoro e dalle Camere di
Commercio delle libere professioni, trasmessi a livello di Circoscrizione,
Comuni e Province e Regioni e Nazionale, all'appositi Uffici Elettorali di
tutte le Prefetture d'Italia e l'Ufficio Elettorale Nazionale Ministro
dell'Interno, che preparano ogni quattro anni con i dati aggiornati, le
percentuali di candidati, le schede elettorali e numero eleggibile d'ogni
categoria Istituzionali, Sociali ed Economiche.
I
Candidati a Delegati Politici devono avere la fedina penale pulita, vale a dire
senza condanne definitive o carichi pendenti, in sintesi non può proporre o
approvare leggi dello Stato Italiano e non può amministrare le risorse
economiche dello Stato Italiano, ne usare l’elezione come impunità ed evitare
un rinvio in giudizio in un Tribunale Italiano e per legge saranno interdetti
automaticamente alla Pubblica Amministrazione.
Nella
Democrazia Partecipativa, Propositiva e Cogestione i Delegati Politici di
Categoria, per legge devono avere un unico reddito di Parlamentare, nel caso di
cumulo di cariche Istituzionali e Private, potrà ottenere a detrazione le sole
spese di rappresentanza, per trasporti, alberghi e ristoranti d'allegate alla
dichiarazione dei redditi.
Il
motivo evitare che il cumulo di cariche e retribuzioni siano usate per
nascondere la tutela di varie lobby Istituzionali, Economiche e
Finanziarie speculative.
Nella
Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, non possono essere
eletti alle alte Cariche dello Stato Italiano o Primo Ministro o Ministro, i
Cittadini Italiani con proprietà o amministratori d’attività private con un
certo capitale mobiliare, immobiliare e valutario, che determina il conflitto
d'interessi, perché può determinare la Politica Istituzionale, Sociale ed
Economica ed avendo la possibilità d'accesso per primo a dati economici che
possono favorire le speculazioni a favore delle proprie attività, può essere
favorito nelle gare d'appalto ed interesse sleale economico delle proprie
attività verso le altre attività economiche concorrenti, per cui possono essere
eletti solo come Delegati Politici della Categoria, nei Comuni, Province e
Regione, Camera Nazionale e Regionale, perché i Delegati Politici Legiferano ed
Amministrano le risorse valutarie dei contribuenti Cittadini Italiani e
patrimonio dello Stato Italiano.
Nella
Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione il periodo d'attività dei
Candidati Politici e Civili di Categoria, sarà secondo i Contratti Nazionali di
Lavoro, per cui devono avere compiuto i 18 anni e non superato i 75 anni,
presentando le richieste alla Prefettura del luogo di residenza, che spedirà la
risposta d'eleggibilità o meno del richiedente Candidato.
Questo
per rispettare l'età pensionabile anche nella Politica ed evitare
decisioni prese dal Presidente di categoria eliminando candidature non
eleggibili.
Le
Presidenza delle varie Categorie riceveranno le richieste d'inscrizione dei
Candidati con allegato foglio di programma e proposte Politiche e Legislative
dimostrante un minimo di preparazione culturale e professionale ed foglio
d'eleggibilità della Prefettura. Il Candidato deve essere inscritto
all'Ufficio Collocamento a lavoro o Camera di Commercio nella categoria di
appartenenza da almeno un anno, onde evitare passaggi ad altre categorie di
comodo.
PERIODO ELETTORALE
Nel
periodo elettorale saranno indette le Assemblee nei luoghi di lavoro e nei
saloni preposti alle conferenze dei Delegati di Categoria dei Dipendenti e
Lavoratori, esempio gli Infermieri Ospedalieri, Impiegati e Lavoratori Pubblici
e Privati, gl’Ingegneri, i Pensionati, gl’Invalidi Civili, Comandi dell’Arma
Nazionale ed Avvocati, per proporsi come candidati, senza liste preconfezionate
e portare in discussione per Costituzione ed Istituzione, una propria prima
bozza di proposte di legge e piani d’investimento programmatici.
Nelle
Assemblee Elettorali al fine della trasparenza saranno tutte registrate e
consegnate ed archiviate dalle Prefetture degli Uffici Elettorali e compatibilmente
con il tempo devono poter intervenire tutti i richiedenti con precedenza a
proposte non ancora presentate. Al termine delle presentazione dei Candidati
saranno eletti come prima scelta, esempio di dipendenti, dirigenti o
professionisti, nella speranza i più preparati e motivati alla tutela
degl’interessi della Categoria nella Politica Sociale ed Economica del Nostro
Paese.
Nella
seconda Assemblea saranno presentate le tesi, Delegati candidati per i
ballottaggi, a Delegati elettori dei programmi di miglioramento dei luoghi di
lavoro ed investimenti strumentali, attrezzature e soprattutto sancire diritti
di trasparenza dei Bilanci preventivi e consuntivi e programmi di spesa
ordinaria e straordinaria, con modalità di reperimento delle informazioni.
In
fine l’elezione dei candidati Delegati Politici secondo il numero dei voti e
dei Delegati dei Diritti Civili come Assessori a livello Comunale, Provinciale,
Regionale, Parlamentari della Camera Nazionale dei Delegati di categoria,
Camera Nazionale dei Delegati di categoria delle Regioni e Parlamentari
Europei. Nelle stesse Assemblee saranno
Candidati ed Eletti anche i Delegati di categoria dei Dipendenti e Lavoratori.
Questo
metodo di candidarsi ed eleggere i candidati
Delegati Politici e Delegati Categoria, avverrà anche per tutte le altre
categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche, inoltre elezioni dei Delegati
di Categoria Private e Libere Professioni.
La
percentuale dei Delegati Politici canditati e Delegati alle commissioni
Politiche, saranno secondo il numero degl'appartenenti della categoria
Istituzionale, Sociale ed Economica e sulla base totale dei Delegati Politici
della Camera dei Delegati Politici e nelle varie categorie Nazionali e Delicati
Politici delle varie categorie della Camera delle Regioni, saranno definiti le
nomina dei Sottosegretari e Commissioni Politiche, saranno i Delegati
successivi ai primi di lista, delle varie categorie, per consentire ad un ampio
numero di Cittadini Italiani di candidarsi ed essere eletti in tutte le
categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche.
La
legittimazione delle candidature dei Delegati Politici e dei Delegati dei
Diritti Civili avviene tramite la fotocopia del documento d’identità degli
iscritti nelle Assemblee delle varie categorie e sulle firme raccolte con
votazione palese, nei verbali d’ogni tesi di programma per ogni candidato-a, la
stessa cosa nei ballottaggi con fotocopia del documento d’identità degli
iscritti alle elezioni e firme raccolte nelle tesi di programma per ogni candidato-a
delle viarie categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche, con la lettura
pubblica dei nomi dei votanti per ogni tesi programmatica e vidimazione di un
Ufficiale Prefettizio, un Delegato Politico e Civile uscente.
Questo
impedisce di preparare verbali firmati prima delle Assemblee di voto.
I
Delegati Politici o Delegati Civile quando si presentano dicono sono il
Delegato Politico liberamente eletto della categoria degli infermieri,
degl’impiegati pubblici o privati, come Assessore esempio del Comune.
Al
termine delle Elezioni dei Delegati di ogni categoria Istituzionale, Sociale ed
Economica, saranno stampate una copia dei programmi ed obbiettivi di Spesa ed
Entrate, nuove norme o abrogazione legislative, per la verifica del rispetto
della propria Categoria e delle altre per il mantenimento del reddito uniforme,
raggiungimento degl’obbiettivi di Bilancio di entrate e spesa e Sviluppo
Economico.
ELEZIONI E DURATA DEL MANDATO
ELETTORALE
Le
Elezioni saranno indette, con tornata unica ogni quattro anni nelle
Circoscrizioni, Comuni, Provincia, Regioni e Camera Nazionale e Camera delle
Regioni. automaticamente ai primi d'Ottobre, dal Presidente della Repubblica,
con le dimissioni del Primo Ministro e Consiglio dei Ministri del Governo e dei
Governi di Circoscrizioni, Comuni, Provincia, Regioni, in modo d’avere
l’insediamento del nuovo Governo Italiano, con l’inizio dell’anno nuovo solare
e dopo gli adempimenti fiscali dei Cittadini Italiani e controllo dei Bilanci
di spesa consuntivo ed entrate dello Stato Italiano.
Questo
significa che sarà la fine dei Padroni dei Partiti Azienda, sarà la fine delle
lobby e dei finanziamenti palesi e occulti da parte del sistema Finanziario
speculativo, significa Pace, Lavoro, Giustizia e Libertà dei Cittadini Italiani
e del Nostro Meraviglioso Paese.
SEDI DELEGATI POLITICI E
DELEGATI DEI DIRITTI CIVILI DELLE CATEGORIE ISTITUZIONALI, SOCIALI ED
ECONOMICHE
Le
categorie Istituzionale, Sociale ed Economica, avranno un'unica sede per le
varie categorie, a livello di capoluoghi di Provincia con sede Regionale nel
capoluogo di Regione ed una sede generale Nazionale.
Ogni
piano avrà una sala grande per le riunioni collegiali per la cogestione delle
decisioni ed un salone di coordinamento generale delle categorie per definire i
programmi ed obbiettivi a livello di Città o Comuni, Province e Regioni. Le
sedi avranno un sistema d’informatizzazione connessi con tutto il territorio
Nazionale per avere accesso ad ogni tipo d’informazione e coordinarsi con le
altre categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche a livello Regionale e
Nazionale.
L'elezione
dei Delegati Politici dei Comuni, Circoscrizioni, Città, Provincia e Regione di
residenza, come Consiglieri, Assessori, Commissioni, Delegati civili di
categoria, Delegati Civili Utenti e Consumatori, dopo i ballottaggi avvenuti
partendo dai luoghi di lavoro e dopo con assemblee per definire un numero di
candidati si forma la lista delle categorie Istituzionale, Sociale ed
Economica.
I
candidati primi di lista della categoria avranno la possibilità di presentare
le tesi dei programmi di riforme ed investimenti insieme alle altre categoria,
con opuscoli, giornali, per radio e televisione, in modo da confrontarsi
pubblicamente e definire i programmi di spesa corrente e priorità
d'investimenti, come presupposto che rappresenta la maggioranza dei Cittadini
Italiani della categoria e definisce le modalità e ripartizione parsimoniosa
della spesa Pubblica o Privata d'investimento.
I
Candidati per Categoria con il maggior numero dei voti saranno eletti
Consiglieri Comunali di Categoria, di Città e Circoscrizione secondo il numero
d'abitanti.
Durata
mandato di quattro anni rinnovabile una volta elettivamente.
ELEZIONE DELEGATI POLITICI ASSESSORI DI
COMUNI, CITTÀ, PROVINCE E REGIONI
I
Candidati per Categoria eletti Consiglieri, in seduta congiunta eleggeranno i
Delegati Politici dei vari Assessorati di Comuni, Città, Provincia e Regione di
residenza, con una votazione iniziale dei due terzi degli Consiglieri, dopo la
seconda votazione a maggioranza semplice.
Durata
mandato di quattro anni rinnovabile una volta elettivamente.
ELEZIONE DEL SINDACO DI CITTÀ E
COMUNE
Il
Sindaco del Comune sarà eletto dagli Assessori, secondo una votazione iniziale
dei due terzi degli Assessori, dopo la seconda votazione, a maggioranza
semplice. dopo il Presidente e Vice Presidente della Camera Assessori Comunali,
le Commissioni di categoria sono i successivi di lista.
Durata
mandato di quattro anni rinnovabile una volta elettivamente.
ELEZIONE DEL PRESIDENTE
DELLA PROVINCIA
Il
Presidente della Provincia sarà eletto dagli Assessori, secondo una votazione iniziale
dei due terzi degli Assessori, dopo la seconda votazione, a maggioranza
semplice. dopo il Presidente e Vice Presidente della Camera Assessori
Provinciali, le Commissioni di categoria sono i successivi di lista.
Durata
mandato di quattro anni rinnovabile una volta elettivamente.
ELEZIONE DEL
PRESIDENTE DELLA REGIONE
Il
Presidente della Regione sarà eletto dagli Assessori, secondo una votazione
iniziale dei due terzi degli Assessori, dopo la seconda votazione, a
maggioranza semplice. dopo il Presidente e Vice Presidente della Camera
Assessori Regioni, le Commissioni di categoria sono i successivi di lista.
Durata
mandato di quattro anni rinnovabile una volta elettivamente.
ELEZIONE ALLA CAMERA DEI
DELEGATI POLITICI DI CATEGORIA NAZIONALI
I
candidati alla Camera dei Delegati Politici di categoria Nazionali, provengono
dopo i ballottaggi dalle Presidenze ed Assessorati delle Regioni, il motivo che
al Parlamento devono essere competenti ed avere esperienza amministrativa e
conoscenza dei problemi delle categorie da proporre come proposte di legge e
programmi d’investimenti a livello Nazionale.
Le
proposte di legge approvate alla Camera dei Delegati Politici delle Categorie
Nazionale, dovranno essere approvate anche dalla Camera delle Categorie delle Regioni
e viceversa, in modo da essere legislativamente aggiornati ai mutamenti sociali
ed economici Nazionali ed Internazionali.
La
composizione e sulla base del numero d'appartenenti delle categorie e in
percentuale al numero totale dei Delegati eletti della categoria d’appartenenza
a livello Nazionale sul totale della percentuale dei Delegati di tutte le
categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche della Camera dei Delegati
Nazionale, cercando di armonizzare il numero per consentire la rappresentatività
di tutte le categorie.
Durata
mandato di quattro anni rinnovabile una volta elettivamente.
ELEZIONE DEL VICE
PRESIDENTE E PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DELEGATI NAZIONALE
Il
Presidente e Vice Presidente della Camera dei Delegati Nazionali, sarà eletto
dai Delegati Politici di categoria della Camera dei Delegati Nazionali, secondo
una votazione iniziale dei due terzi dei Parlamentari, dopo la seconda
votazione, a maggioranza semplice. dopo il Presidente e Vice Presidente della
Camera dei Deputati, le Commissioni di categoria sono i successivi di lista.
Durata
mandato di quattro anni rinnovabile una volta elettivamente.
ELEZIONE DEI MINISTRI DEL
GOVERNO DEL PAESE
L’elezione
dei Ministri del Governo del Paese, avverrà sulla base del numero dei Ministeri
più uno che sarà eletto Primo Ministro e saranno eletti da tutti i Delegati
Politici dalla Camera Nazionale delle categorie Istituzionali, Sociali ed
Economiche, con la stessa percentuale della composizione delle categorie della
Camera dei Delegati, ma senza indicazione dei Dicasteri, dopo saranno eletti i
segretari dei Ministri del Governo, sempre provenienti dalle liste dei
candidati dalla categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche.
Durata
mandato di quattro anni rinnovabile una volta elettivamente.
ELEZIONE DEL PRIMO MINISTRO
DEL GOVERNO DEL PAESE
Il
Primo Ministro sarà eletto dai Ministri del Governo del Paese.
Il
Primo Ministro designerà ad ogni Ministro il Dicastero.
Durata
mandato di quattro anni rinnovabile una volta elettivamente.
ELEZIONE DELEGATI POLITICI
DI CATEGORIA ALLA CAMERA DELLE REGIONI
I
Cittadini Italiani eleggono e votano i Delegati Politici alla Camera delle
Regioni, la cui provenienza dai ballottaggi dalle Presidenze ed Assessorati
delle Regioni e sulla base del numero d'appartenenti delle categorie e in
percentuale al numero totale dei Delegati eletti della categoria d’appartenenza
a livello Regionale sul totale della percentuale dei Delegati di tutte le
categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche della Camera dei Delegati Regionale,
cercando di armonizzare il numero per consentire la rappresentatività di tutte
le categorie.
L’Elezione
dei Delegati Politici alla Camera delle Regioni, la cui provenienza dai
ballottaggi dalle Presidenze ed Assessorati delle Regioni, in quanto devono
essere competenti ed avere esperienza amministrativa e conoscenza dei problemi
delle categorie a livello Regionale per proporre Leggi per snellire burocrazie,
per proporre agevolazioni per lo sviluppo, proporre programmi d’investimenti a
livello Regionale e Nazionale.
Le
proposte di legge approvate dalla Camera delle Regioni dovranno essere
approvate alla Camera dei Delegati Nazionale, anche e viceversa, in modo da
essere legislativamente aggiornati ai mutamenti sociali ed economici Nazionali
ed Internazionali.
Durata
mandato di quattro anni rinnovabile una volta elettivamente
ELEZIONE DEL VICE
PRESIDENTE E PRESIDENTE DELLA CAMERA DELLE REGIONI
Il
Presidente e Vice Presidente della Camera delle Regioni, saranno eletti,
secondo una votazione iniziale dei due terzi dei Delegati delle Categorie delle
Regioni, dopo la seconda votazione, a maggioranza semplice. dopo saranno elette
le Commissioni provenienti dalle liste dei candidati dalla categorie
Istituzionali, Sociali ed Economiche.
Durata
mandato di quattro anni rinnovabile una volta elettivamente.
ELEZIONE DELEGATI POLITICI
AL PARLAMENTO EUROPEO
I
Delegati Politici candidati al Parlamento Europeo, provengono dai Delegati
della Camera Nazionale e Camera delle Regioni, posso candidarsi a fine mandato,
il motivo devono essere competenti ed avere esperienza amministrativa e
conoscenza dei problemi delle categorie a livello Nazionale per proporre Leggi
per snellire burocrazie, per proporre agevolazioni per lo sviluppo economico e
proporre programmi d’investimenti per ricevere fondi della Comunità Europea.
La
composizione e sulla base del numero d'appartenenti delle categorie e in
percentuale al numero totale dei Delegati eletti della categoria d’appartenenza
a livello di Camera dei Delegati Nazionale e delle Regioni, sul totale della
percentuale dei Delegati di tutte le categorie Istituzionali, Sociali ed
Economiche della Camera dei Delegati Regionale, cercando di armonizzare il
numero per consentire la rappresentatività di tutte le categorie.
Durata
mandato di quattro anni rinnovabile una volta elettivamente
SCHEDE ELETTORALI
DELEGATI
DI CATEGORIA POLITICI E DELEGATI DI
CATEGORIA DEI DIPENDENTI E LAVORATORI
SENZA
LISTE PRECONFEZIONATE
Le
schede elettorali saranno due con una è eletto il Delegato Politico della
categoria d’appartenenza e l’altra i Delegati di categoria dei Dipendenti e
lavoratori, a livello locale o Comunale con un certo numero d’abitanti,
Provinciali, Regionali e Nazionali.
SCHEDA ELETTORALE UNICA OGNI
QUATTRO ANNI PER ASSESSORI DEI COMUNI, PROVINCE, REGIONI. CAMERA DEI DEPUTATI,
CAMERA DELLE REGIONI, PARLAMENTO EUROPEO
L’Elezione
dei Candidati Politici delle Categorie, avviene con tornata unica ogni quattro
anni, nelle varie Sezioni Elettorali e quantità d'elettori per categoria,
secondo le diciannove schede elettorali colorate, quante sono le Categoria
Istituzionale, Sociale ed Economica, con righe, indicanti i cognomi, nomi, foto
di candidati, sulla prima riga i candidati Assessori di Circoscrizione, seconda
riga candidati Assessori dei Comuni, terza riga candidati Assessori Province,
quarta riga i candidati Assessori alle Regioni, quinta riga i candidati
Delegati Politici della Camera dei Nazionale, sesta riga i candidati della
Camera Nazionale delle Regioni, settima riga i candidati Delegati Politici del
Parlamento Europeo.
Tutti
i canditati devono essere dei luoghi di residenza e Nazionalità Italiana.
L’elettore
indicherà con una croce su un solo nome e cognome del candidato del luogo di
Residenza e Nazionalità Italiana per ogni riga che ritiene idonei.
I
Segretari, i Sottosegretari, le Commissioni, i Delegati Civili di Categoria,
saranno i successivi di lista, secondo le categorie Istituzionali, Sociali ed
Economiche
LA CARRIERA POLITICA
DEI DELEGATI POLITICI DI CATEGORIA,
DELEGATI DI CATEGORIA, DELEGATI DEGLI UTENTI E CONSUMATORI
Le
carriere dei Delegati Politici, Delegati Civili di Categoria e Delegati Civili
degli Utenti e Consumatori, saranno basate sulla Delega programmatica, che nei
quattro anni del mandato dovrà realizzare e qualora gli elettori ritengono
rieleggerlo come unico rinnovo del mandato come Delegati nella Categoria
d’appartenenza, per dopo passare come candidato dalla Circoscrizione ad
Assessore Comunale dopo due elezioni passare candidato Assessore Provinciale o
Regionale, altrimenti non eletto perdono un turno di candidatura elettorale ed
impedisce le ricandidatura indesiderate.
I
Delegati Politici di categoria dovranno fare la cosiddetta gavetta e metterci
passione rispettare programmi ed obbiettivi per fare carriera partendo dalle
Circoscrizioni locali, in modo che quando saranno arrivati alla Camera dei
Delegati Politici di Categoria Nazionali o delle Regioni, avranno maturato
un’esperienza nella Circoscrizione, Comune, Provincia, Regione e potranno fare
proposte programmatiche di riforme, di spesa, d’investimenti, a ragion veduta,
avendo raccolto numerose proposte e richiesta, che possono trovare soluzione
solo a livello Nazionale.
La
novità e nei due mandati elettorali per ogni rappresentatività Politica
Istituzionale, significa che il Cittadino Italiano dopo due mandati eleggerà un
altro candidato, perciò sarà abituato a valutarlo secondo informazioni della
categoria d'appartenenza, sul rispetto dei programmi, la professionalità ed
onestà Politica del Delegato Eletto e non sulla base delle promesse mai
mantenute, altrimenti per un turno elettorale o altri non sarà rieletto,
qualora le proposte future programmatiche non saranno convincenti.
Un
Assessore delle Città, Comuni e Province, del luogo di residenza, non fosse
ricandidato per due volte consecutive nei ballottaggi salta due turni
elettorali.
Qualora
un Assessore Regionale del luogo di residenza, non fosse ricandidato può
candidarsi, la tornata successiva solo come Assessore alla Città o Comuni e
Province di residenza, mentre non fosse ricandidato per due volte consecutive
nei ballottaggi salta due turni elettorali.
Qualora
un Delegato Politico alla Camera dei Delegati Nazionale o Camera dei Delegati
delle Regioni, non fosse rieletto può candidarsi, la tornata successiva solo
come Assessore alla Regione, inoltre non fosse ricandidato per due volte
consecutive nei ballottaggi salta due turni elettorali.
I
candidati come Delegati Politici al Parlamento Europeo devono aver avuto due
conferme elettorali, come Delegato Politico alla Camera dei Delegati Nazionale
o Camera dei Delegati delle Regioni.
Qualora
un Delegato Politico al Parlamento Europeo non fosse rieletto può candidarsi,
la tornata successiva solo come Delegato Politico alla Camera dei Delegati
Nazionale o Camera dei Delegati delle Regioni, inoltre non fosse ricandidato
per due volte consecutive nei ballottaggi salta due turni elettorali.
La
carriera Politica e Civile dei Delegati di categoria e cadenzata da due
eleggibilità ogni quattro anni, partendo dalla Circoscrizione sino al
Parlamento Europeo, sulla base di professionalità ed onestà intellettuale e
morale, potrà fare un’intera vita politica dedicata al Popolo Italiano dello
Stato Italiano e degli Stati Uniti Federati Europei.
RETRIBUZIONE E PENSIONE DEI
DELEGATI POLITICI E CIVILI
Nella
Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione le Retribuzioni e Pensioni
della Classe Politica deve essere decisa da massimi ai minimi, secondo le
responsabilità Politica Istituzionale. Presidente della Repubblica avrà il
massimo della retribuzione prevista della Categorie Istituzionali, potrà andare
in pensione dopo il primo mandato Presidenziale.
Le
Presidenze delle Camera Nazionale e delle Regioni avrà una retribuzione
prevista dalle Categorie Istituzionali, potranno andare in pensione alla
raggiunta età pensionabile contributiva, dopo due mandati con pensione di Parlamentare
della Camera.
Il
Primo Ministro del Governo Italiano avrà una retribuzione prevista dalle
Categorie Istituzionali, potranno andare in pensione alla raggiunta età
pensionabile contributiva, con pensione di Primo Ministro del Governo Italiano.
I
Ministri del Governo avrà una retribuzione prevista dalle Categorie
Istituzionali, potranno andare in pensione alla raggiunta età pensionabile
contributiva, con pensione di Ministri del Governo.
I
Delegati Politici della Camera Nazionale e Regionale avrà una retribuzione
prevista dalle Categorie Istituzionali, potranno andare in pensione alla
raggiunta età pensionabile contributiva, con pensione di Delegati Politici
della Camera Nazionale e Regionale.
I
Sindaci avrà una retribuzione prevista dalle Categorie Istituzionali, potranno
andare in pensione alla raggiunta età pensionabile contributiva, con pensione
di Sindaci.
I
Presidenti Provincia avrà una retribuzione prevista dalle Categorie
Istituzionali, potranno andare in pensione alla raggiunta età pensionabile
contributiva, con pensione di Presidenti Provincia.
I
Presidenti Regione avrà una retribuzione prevista dalle Categorie
Istituzionali, potranno andare in pensione alla raggiunta età pensionabile
contributiva, con pensione di Presidenti Regione, Presidenti Camere Comunale,
Provinciale e Regionale avrà una retribuzione prevista dalle Categorie
Istituzionali, potranno andare in pensione alla raggiunta età pensionabile
contributiva, con pensione di Presidenti Camere Comunale, Provinciale e
Regionale.
Gl'Assessori
Comuni, Province e Regioni avrà una retribuzione prevista dalle Categorie
Istituzionali, potranno andare in pensione alla raggiunta età pensionabile
contributiva, con pensione di Assessori Comuni, Province e Regioni, Consiglieri
Comuni, Province e Regioni avrà una retribuzione prevista dalle Categorie
Istituzionali, potranno andare in pensione alla raggiunta età pensionabile
contributiva, con pensione di Consiglieri Comuni, Province e Regioni.
La
Classe Politica a tutti i livelli Istituzionali dovranno avere gl'adeguamenti
retributivi una volta l'anno come le Categorie Istituzionali, Sociali ed
Economico.
Nella
Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione, i Delegati Politici
devono avere la conseguente retribuzione nel periodo del loro mandato e
potranno andare in pensione alla raggiunta età pensionabile contributiva,
perché la Politica deve essere il compito di reale miglioramento costante del
tenore di vita e di benessere sociale, economico, dei Cittadini-e Italiani-e e
Stato Italiano, perché dovranno tornare nella vita Sociale ed Economica, senza
che la Politica diventi motivo d'interesse personalistico, perpetuare le
illegali tutele delle lobby finanziarie speculative, che sono la madre di tutte
le corruzioni Istituzionali ed Economiche, inoltre la corruzione sul voto
per l'approvazione delle legge che potrebbero essere nuove forme di lobby, con
la nuova Rappresentatività politica delle Categorie Istituzionali, Sociali ed
Economiche il voto è palese, manifesta un'eventuale contraddizione di delega
del mandato elettorale e Sovranità Popolare dello Stato
Italiano.
LE COMMISSIONI DEGL’ASSESSORI DEI
COMUNI, PROVINCE, REGIONI.
CAMERA DEI DELEGATI DELLE REGIONI,
NAZIONALE E PARLAMENTO EUROPEO
Le
commissioni saranno composte dai candidati non eletti nelle liste elettorali
delle varie categorie, in percentuale agl'appartenenti alle viarie Categorie
Istituzionali, Sociali ed Economiche, con il compito di recepire le proposte e
modifiche legislative, inoltrate dai Delegati Politici, Delegati delle
Categorie, Delegati Utenti Consumatori e singoli Cittadini-e Italiani-e.
Le
proposte saranno elaborate e trasformate in proposte di legge, con l’aiuto di
Consulenze delle varie categorie secondo necessità e competenza.
DELEGATI DI CATEGORIA DEI
DIPENDENTI E LAVORATORI PROVINCIALI REGIONALI E NAZIONALI
E DELEGATI
DI BASE ISTITUZIONALI, SOCIALI ED ECONOMICI
Nella
Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione prevista nella
Costituzione della seconda Repubblica Italiana, i Delegati di Categoria dei
Dipendenti e Lavoratori, saranno Consiglieri d’amministrazione nelle Attività
Istituzionali, Sociali ed Economiche e devono avere una diversa preparazione
professionale, per la lettura dei Bilanci di Spesa ed Entrate e di programmi
d’investimento degl’Amministratori Delegati, Contabili e Dirigenti.
I
Delegati di Categoria dei Dipendenti e Lavoratori a livello Provinciale
dovranno seguire giornalmente i programmi dell’Attività della loro categoria,
come amministrazione, produzione, commercializzazione, con lo scopo di valutare
economicità dell’Attività e stabilità occupazionale, avranno inoltre la
responsabilità di valutazione degl’aumenti dei listino prezzi e tariffe, con lo
scopo di mantenere l’equilibrio con gl’adeguamenti retributivi annuali.
I
Delegati di Categoria dei Dipendenti e Lavoratori essendo Consiglieri
d’Amministrazione utilizzeranno il voto per decidere l’Assunzione dei Dirigente
sulla base di una rosa di candidati e programmi di sviluppo, definire la
modalità della tipologia dei Contratti, Retribuzione, non basato solo sul
Bilancio, ma anche sul mantenimento dei livelli occupazionali e raggiungimento
degl’obbiettivi programmatici. Attualmente i Dirigenti sono assunti i
componenti della Partitocrazia Italiana o dal sistema Finanziari speculativo,
la professionalità non esiste le crisi Aziendali vengono tutte risolte da 30
anni con licenziamenti e chiusura delle Aziende.
Il
finanziamento delle sedi e dei Delegati di Categoria dei Dipendenti e
Lavoratori, con una diversa responsabilità e retribuzione, sarà gradualmente
tutto a carico dei Dipendenti e Lavoratori.
La
cogestione e l’adeguamento annuale delle retribuzione, elimina il conflitto
ideologico di Partito e Sindacale usato per avere potere personale e politico,
con i risultati che abbiamo in Italia disoccupazione e precariato.
Qualora
conflitto deve esserci tra Classe Dirigente e Dipendenti e Lavoratori, le
motivazioni potrebbero essere sulla mancanza di trasparenza dei Bilanci di
spesa, entrate ed investimenti, oppure il non rispetto dei programmi ed
obbiettivi per cui assunto l’Amministratore delegato o Dirigente, come i
mancati investimenti programmati o investiti per altri obbiettivi, o
trasformarli in dividendi, sono casi che possono portare allo sciopero dei
Dipendenti e Lavoratori, come azione preventiva per il mancato rispetto della
Costituzione della seconda Repubblica Italiana come Partecipazione Cogestione,
inoltre il mancato rispetto dei programmi ed obbiettivi, mettono a repentaglio
la concorrenzialità dei prodotti e livelli occupazionali e sopravvivenza
dell’Azienda.
Questi
casi devono trovare come arbitri, l’Unione Industriali, Assessori del Lavoro e
Formazione, Amministratore Delegato, Dirigenti, Delegati di Categoria dei
Dipendenti e Lavoratori Provinciali, Regionali e Nazionali.
Qualora
il conflitto non trova soluzione la vicenda per motivi cautelari dei posti di
lavoro e dell’Azienda sarà Denunciato al Tribunale Civile Giudice del Lavoro.
Il
Lavoro non ha ideologie, occorre produrre per il valore valutario, uguale o superiore
al valore valutario delle retribuzioni, per avere utili da reinvestire nelle
innovazioni o accantonamenti finanziari investiti per la conquista nella
Globalizzazione dei Mercati e Commerciali.
La
Partitocrazia Anarcofascista e Sindacati dichiarano lo sciopero con i
picchetti, dopo che le Aziende hanno licenziato e chiuso.
La
Classe Dirigente e divisa in due categorie, Manager coloro che hanno funzioni
ai massimi livelli di responsabilità, come Amministratori Delegati, delle
Attività Pubbliche Istituzionali e Privata Industriali e Finanziarie mentre i
Dirigenti sono di carriera o responsabili di un gruppo o settore Industriale o
Assessorato o Istituzione.
Le
due funzioni dei Dirigenti determina l’economicità produttività, qualità dei
servizi e commercializzazione dei prodotti.
La
Partitocrazia Italiana concorda o nomina gl’Amministratori Delegati, definisce
le retribuzioni ed un programma generale
di riassetto dell’Ente o Istituzione, senza definire obbiettivi o senza reale
assunzione di responsabilità.
L’assunzione
e legata o motivi finanziari speculativi o finanziamento della Partitocrazia
Italiana, il dramma per i Cittadini Italiani, sono avvenuti crac finanziari,
fallimenti, chiusure d’Attività Industriali, Commerciali, con ingenti perdite
finanziarie speculative.
Nella
Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione le assunzioni dei Manager
non avvengono calate dall’alto, ma secondo una procedura e motivazione.
Le
assunzioni avvengono per Contratto di tre anni rinnovabile con minimo salariale
di Dirigente e franchigia graduale durante l’arco dei mesi ed anni sulla base
del raggiungimento degl’obbiettivi programmatici annuali, salvo revoca del
mandato.
I
Manager con loro proposte d’assunzione o come Dirigente interno, presenteranno,
ai Ministeri, agl’Assessorati, alle Sedi delle proprietà industriali e
Finanziarie un preliminare di piani Industriali, finanziari, amministrativi,
informatici, organizzativi, produttivi di servizi e prodotti al consumo,
qualitativi di servizi e prodotti al consumo, pubblicitari e commerciali.
I
Manager è preferibile sceglierli tramite passaggi di carriera interni, il
motivo che conoscono le reali problematiche interne ed esprimono un motivo ad
aggiornarsi e motivarsi a migliorare l’efficienza dell’Attività Istituzionale,
Industriale, Commerciale e Finanziaria, tutto ciò che non stimola la
competitività, si traduce in parassitismo ed inefficienza.
La
scelta del Manager e una decisione collettiva, perché coinvolge gl’interessi
vitali dei Dipendenti e Lavoratori Istituzionali, Sociali ed Economici,
significa continuità occupazione, retributiva e contributivi. Alla scadenza dei
contratti i Ministri, gl’Assessori, le Proprietà Industriali e Finanziarie,
sulla base della Costituzione della seconda Repubblica Italiana di Cogestione
convoca una riunione con i Delegati di categoria dei Dipendenti e Lavoratori
per discutere dei piani industriali i Bilanci di spesa, entrate, investimenti
obbiettivi raggiunti, prospettive future, stabilità dei livelli occupazionali,
secondo una stabilizzazione di richiesta di mercato o servizi, con l’attuale
Amministratore Delegato.
Qualora
l’Amministratore Delegato avesse preso decisioni contrarie ai piani
programmatici Industriali stabiliti nella stipula del Contratto, contro la
Proprietà e Delegati dei Dipendenti tutti e due possono firmare nel verbale
d’assemblea la revoca del mandato.
Nel
caso l’Amministratore Delegato abbia scelto di non investire, nell’innovazione,
nella pubblicità, nel Marketing, per aumentare i dividendi degl’utili di
bilancio alla Proprietà, perdendo parte del mercato commerciale, con il rischio
dei livelli occupazionali, per cui la Proprietà decida la conferma dell’Amministratore Delegato, mentre i Delegati di Categoria, ne
vogliono le dimissione.
Questa
è una buona ragione per uno sciopero di protesta e portare gl’atti dei libri
contabili e i piani Industriali al
Tribunale davanti al Giudice del Lavoro.
Il
Dirigente Istituzionale che abbia mancato gli obbiettivi del mandato
contrattuale, può essere rimosso dall’incarico e declassato a livello inferiore
e di stipendio, perché i mancati adempimenti, sono motivo di millantato
credito, parassitismo ed inefficienza, con danno alla convivenza civile nello
Stato Italiano.
La
revoca o conferma dei Manager e Dirigenti deve avvenire sulla base del rispetto
dei piani finanziari, investimenti amministrativi, produttivi, commerciali,
pubblicitarie, sul raggiungimento degl’obbiettivi e stabilità dei livelli
occupazionali, anche con nuovi piani industriali e commerciali, necessari per
espandersi nei Mercati Internazionali.
La Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione,
come metodo Democratico di Gestione delle Attività Istituzionali Sociali ed
Economiche, per garantire
nella Costituzione della seconda Repubblica Italiana, il
reale rispetto;
Art. 1. – L'Italia è una Repubblica Democratica Rappresentativa
Partecipativa e Cogestione, fondata sul lavoro, nell'etica d'equità Politica
Sociale ed Economica e rispetto della Legalità da parte di tutti i Cittadini-e
Italiani-e e Stranieri-e nel Territorio dello Stato Italiano.
SEZIONE
LE CAMERE
Art.
55. – Il Parlamento si compone della Camera dei deputati [56, 60] e del Senato
della Repubblica.
Modifica
Art. 55. a. – Il Parlamento si compone in due Camere, una dei
Delegati Nazionale delle Categorie Istituzionali, Sociale ed Economico e la
seconda in Camera dei Delegati delle Regioni delle Categorie Istituzionali,
Sociale ed Economico dello Stato Italiano.
LA CAMERE DEI DELEGATI POLITICI
NAZIONALE DEI DELEGATI POLITICI DELLE CATEGORIE ISTITUZIONALI SOCIALI ED
ECONOMICHE
Art. 55. b. – La Costituzione della seconda Repubblica
Italiana sancisce l’inderogabile ruolo alla Camera dei Delegati Nazionale delle
Categorie Istituzionali, Sociali ed Economiche di proporre, elaborare le
proposte di legge ed approvarle in leggi Nazionali, inoltre trasformare in
legge ed approvare il Bilancio preventivo e consuntivo annuale della spesa
corrente, per infrastrutture ed equipollenti entrate fiscali annuali
dello Stato Italiano, con la maggioranza espressa nella Camera Nazionale dei
Delegati delle Categorie e dal Consiglio dei Ministri del Governo Italiano.
LA CAMERE NAZIONALE DEI DELEGATI
POLITICI DELLE REGIONI DEI DELEGATI POLITICI DELLE CATEGORIE ISTITUZIONALI
SOCIALI ED ECONOMICHE
Art. 55. c. – La Costituzione della Repubblica Italiana
sancisce il Federalismo delle Regioni, con la Camera dei Delegati Nazionali
delle Regioni delle Categorie Istituzionali, Sociale ed Economico dello Stato Italiano.
con il ruolo di elaborare le delibere o leggi delle diverse Regioni, che
abbiano valenza Nazionale trasformarle in proposte di leggi alla Camera dei
Delegati Politici Nazionale.
I Delegati Politici Regionali delle Categoria,
recepiranno i Bilanci preventivi di spesa ed entrate d’ogni Regione
d’appartenenza per elaborarli singolarmente e nel totale, da proporre
all’approvazione della Camera dei Delegati Politici Nazionale delle Categorie
Istituzionali, Sociale ed Economico, inseriti nel computo della formazione del
Bilancio preventivo e consuntivo annuale della spesa corrente, per
infrastrutture ed entrate Annuali dello Stato Italiano.
Art. 55. d. – La Costituzione della seconda Repubblica
Italiana sancisce il Federalismo fiscale e delle Regioni, come inderogabile
principio che le leggi Istituzionali, Sociali ed Economiche, Nazionali e
Regionali, siano applicabili a tutte le Regioni, con il metodo Democratico
Rappresentativo di Partecipazione e Cogestione, in modo che tutte le Regioni
Italiane possano svilupparsi Socialmente ed
Economicamente in modo uniforme, come principio fondamentale la solidarietà sociale ed economica nell'indissolubilità
dell’Unità d’Italia.
Art. 55. e. – La Costituzione della seconda Repubblica
Italiana le Camere dei Delegati Politici Nazionale e Regioni delle Categorie
Istituzionali, Sociali ed Economiche, hanno il ruolo emerito di controllo e
monitoraggio tramite la Corte dei Conti e Ministero della Programmazione
economica, del contenimento nei parametri del Bilancio preventivo annuale di
spesa Pubblica e certezza consuntiva dell'entrate fiscali secondo il Bilancio
preventivo annuale delle Stato Italiano.
Art. 55. f. – La
Costituzione della Repubblica Italiana le Camere Regionali locali, le leggi
d’imposta locale devono restare nell’ambito delle aliquote eque modulari
fiscali emesse dalla Camera dei Delegati Politici Nazionale.
La
Democrazia Rappresentativa Partecipativa e Cogestione è anche Federalismo delle
Regioni con la Camera delle Regioni, per responsabilizzarle sulla spesa
pubblica nel restare nel parametro di Bilancio preventivo, con una fiscalità
locale d’entrate restando nell’ambito delle aliquote eque e modulate Nazionali.
Il Parlamento si riunisce in seduta comune dei
membri delle due Camere nei soli casi stabiliti dalla Costituzione.
Art. 56. – La Camera dei Deputati è eletta a suffragio
universale e diretto.
Modifica
Art. 56. – La Camera dei Delegati Politici delle Categorie Nazionale e Camera dei Delegati
Politici delle Categorie delle Regioni è eletta a suffragio universale e
diretto, secondo la legge elettorale di rappresentatività e appartenenti percentualmente
a tutte le Categorie Istituzionali, Sociali ed
Economiche.
Il numero dei Delegati Politici della Camera delle
Regioni è per un totale di N° 750, compresi gli eletti nella Circoscrizioni
Estere.
I
Delegati delle categorie Regionali possono maggiormente dare valore ed
importanza alle istanze legislative e di Bilancio di spesa, e Bilancio
d'entrate ed investimenti, perché la composizione della Camera dei Delegati
Politici sarà lo specchio reale delle Società Civile dei Cittadini Italiani e
tutti i Delegati Politici delle varie categorie saranno interessate affinché
alcune categorie, come i disoccupati, gl’invalidi civili e pensionati al minimo
abbiano un reddito minimo vitale soddisfacente, con l’equità modulata fiscale,
al fine d’arrivare a riduzione dell’imposizione fiscale ai dipendenti famiglie
monoreddito.
La eleggibilità a Delegati Politici, come Assessori di
Circoscrizioni, Comuni, Province e Regioni, gli elettori che nel giorno delle
elezioni hanno compiuto il diciottesimo anno d'età, inoltre sono eleggibili a Delegati Politici alla Camera Nazionale e
delle Regioni ed Europea, tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni
hanno compiuto il venticinque anni d’età.
Abrogare
La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto
salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si effettua
dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall’ultimo
censimento generale della popolazione, per seicentodiciotto e distribuendo i
seggi in proporzione alla popolazione d’ogni circoscrizione, sulla base dei
quozienti interi e dei più alti resti.
Art. 57. (*) – Il Senato della Repubblica è eletto a base
regionale, salvi i seggi assegnati alla circoscrizione Estero.
Il numero dei senatori elettivi è di trecentoquindici,
sei dei quali eletti nella circoscrizione Estero.
Modifica
Art. 57. – Le elezioni avverranno in
un tornata unica ogni quattro anni per tutti i Cittadini Italiani, per le
massime cariche della Stato Italiano ed a tutti i livelli Politici,
Istituzionali, Sociali ed Economici, secondo la legge elettorale di Democrazia
Rappresentativa Partecipativa e Cogestione.
La durata della Camera Nazionale e
delle Regioni non può essere prorogata e soltanto in caso di guerra.
Nei casi di caduta del Governo
Nazionale o Locale, non prevede nuove elezioni, ma nuova votazione dei Delegati
Politici di categoria nella Camera Nazionale o Locale, per la formazione del
nuovo Consiglio dei Ministri, che nomineranno il nuovo
Primo Ministro, che nominerà i Ministri dei vari Dicasteri del Governo
Nazionale o elezione dei nuovi Assessori ed elezione dei Sindaci, Presidenti di
Provincia e Regioni.
Il nuovo mandato avrà la limitata
durata al periodo restante ai quattro anni previsti, come scadenza naturale
sancita dalla Costituzione della seconda Repubblica Italiana, in coincidenza
della data della tornata unica elettorale Nazionale, per impedire crisi di
Governo per prolungare il tempo del mandato elettorale.
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